Dopo i 298 milioni di euro di erogato nel 2018 a pmi italiane, acquistando 3256 fatture commerciali tramite la piattaforma fintech di invoice financing Fifty, il fondo Supply Chain gestito da Groupama am sgr, quest’anno l’obiettivo è fare ancora di più e superare quindi i 600 milioni di euro di erogato nell’anno.
Dal lancio nel 2016 a oggi il Supply Chain Fund ha già infatti erogato oltre 500 milioni di euro in favore delle pmi italiane: la crescita è stata marcata passando dai 6 milioni di euro erogati nel 2016, per arrivare ai 123 milioni di euro del 2017 e appunto ai quasi 300 milioni di euro del 2018.
A gennaio 2019 il patrimonio sottoscritto del fondo superava i 110 milioni di euro, di cui 80 milioni del gruppo Groupama e il resto da Alifond fondo pensione negoziale del settore alimentare (all’interno di un mandato di gestione preesistente), da Byblos, fondo pensione dei lavoratori dipendenti delle aziende grafiche, editoriali, della carta e del cartone, cartotecniche e trasformatrici, e da un terzo fondo pensione di cui però non è noto il nome. Quanto ai capitali effettivamente richiamati, siamo a quota 71 milioni dai 40 milioni dello scorso autunno. In ogni caso, considerando che la durata media dei crediti è di 60-90 giorni, la dotazione del fondo rappresenta una potenza di fuoco di oltre quattro volte in un anno. E visto che i richiami di capitali stanno aumentando a grande velocità, è appunto facile immaginare che a fine 2019 si possa arrivare a quota 600 milioni di erogato,
La particolarità del Supply Chain Fund è quella di intervenire in ottica di filiera, portando il rating della grande azienda sui propri fornitori, offrendo a questi ultimi un accesso al credito più vantaggioso e efficiente. A oggi il portafoglio è molto diversificato a livello settoriale e il rendimento medio è in linea con il target del fondo pari al tasso euribor 3 mesi più 200 punti base.
Spiega Alberico Potenza, direttore generale di Groupama am sgr e responsabile investimenti del fondo: “Nel reverse factoring, grazie all’utilizzo della nostra soluzione fintech, riusciamo a gestire in maniera automatizzata un numero notevolmente alto di fornitori con plafond contenuti e una fatturazione frequente, che rende la gestione del credito troppo onerosa per un attore finanziario tradizionale. In questo siamo sinergici e complementari alle banche; ultimamente alcuni istituti attivi in Italia ci hanno chiamato a operare in pool con loro per specifiche operazioni”.