Ital Gas Storage, operatore indipendente nei servizi di stoccaggio di gas naturale in Italia, controllato da Morgan Stanley Infrastructure Partners, ha rinegoziato 1,056 miliardi di euro di debito con le banche, concesso nel gennaio 2016 (si veda altro articolo di BeBeez). La linea di finanziamento con gli istituti di credito è stata infatti ridotta a 866 milioni di euro, a seguito dei minori costi di costruzione del nuovo impianto di Cornegliano Laudense (Lodi), avviato nel dicembre scorso.
Banca Imi e Crédit Agricole Cib hanno agito come joint coordinating bank, bookrunner e hedging coordinator. All’operazione hanno partecipato anche Banca Centropadana Credito Cooperativo, Banco Bpm, BNP Paribas Italian Branch, Credit Agricolé Italia, ING Bank, Intesa Sanpaolo, Landesbank, MUFG, Natixis, Société Générale e Ubi Banca. Arcus Financial Advisors ha agito in qualità di financial advisor di Ital Gas Storage.
Il finanziamento era stato concesso nel gennaio 2016 per la progettazione, realizzazione e gestione del sito per lo stoccaggio di gas naturale di Cornegliano Laudense, con una capacità di circa 1,3 miliardi di metri cubi e la possibilità di scambiare 27 milioni di metri cubi di gas al giorno sulla rete di trasmissione nazionale del gas, equivalenti a un incremento dell’8% dell’allora capacità di stoccaggio e del 10% dei volumi di stoccaggio giornalieri dell’epoca. E’ molto simile ad altri impianti già in funzione situati nella Pianura Padana. L’impianto, uno dei maggiori in Italia, è stato realizzato da Saipem e Schlumberger, gruppi leader del settore.
Con sede a Milano, Ital Gas Storage è controllata da ed è partecipata dall’agosto 2015 da Morgan Stanley Infrastructure Partners aveva investito in ital Gas Storage nell’agosto 2015, tramite il veicolo Sandstone Holdings, acquisendo il 49% accanto a Whysol Gas Storage Holding spa, che fa capo all’ex McKinsey Alberto Bitetto (si veda altro articolo di BeBeez). In occasione dell’erogazione della linea di credito da oltre un mld a fine gennaio 2016, Morgan Stanley aveva incrementato la sua quota nel progetto sino al 92,5%, con Whysol che aveva mantenuto il 7,5% (si veda altro articolo di BeBeez).