Banca Ifis ha concluso ieri una maxi-cartolarizzazione su crediti legati al factoring da essa originati, del valore di 1,15 miliardi di euro, attraverso la spv IFIS ABCP Programme srl. Lo riferisce MF Milano Finanza secondo il quale si tratterebbe del rifinanziamento revolving di una precedente emissione in scadenza a ottobre e dall’importo rimasto sostanzialmente identico.
Secondo quanto risulta a BeBeez si tratta di un’emissione effettuata nell’ottobre 2016 in due tranche emesse dalll’spv IFIS ABCP Programme srl, di cui la senior offriva un tasso pari all’Euribor 3 mesi maggiorato di uno spread nell’ordine dei 150 punti base. La nuova cartolarizzazione ha visto un miglioramento delle condizioni economiche e un allargamento della platea degli investitori, che è passata da quattro banche a sei. Gli istituti, intervenuti anche in qualità di co-arranger della ristrutturazione, sono Banca Imi, Unicredit, Bnp Paribas e Santander, divisione Corporate and Investment Banking (già sottoscrittori della precedente operazione), a cui si sono aggiunte Crédit Agricole Cib e Societè Generale.
La cartolarizzazione ha scadenza luglio 2024 ed è stata collocata in private placement. Dall’operazione Banca Ifis si attende un rafforzamento del business del factoring e della sua capacità di rifinanziarsi autonomamente. Recentemente Banca Ifis ha concluso, in qualità di originator, la prima cartolarizzazione di Npl assistiti da ordinanze di assegnazione (si veda altro articolo di BeBeez), la cartolarizzazione da 540 milioni per Farbanca (istituto di credito italiano dedicato alle farmacie controllato da Banca Ifis), dove era originator e co-arranger (si veda altro articolo di BeBeez) e sottoscritta da Intesa Sanpaolo, e quella per Borsa del Credito da 220 milioni con prestiti agevolati alle pmi come sottostante, dove è stata co-arranger e investitrice assieme ad Azimut e ancora una volta Intesa Sanpaolo (si veda altro articolo di BeBeez).
Nei giorni scorsi Banca Ifis ha anche modificato il suo Statuto e nominato due condirettori: Fabio Lanza, che entrerà nel Gruppo Banca Ifis il 1° agosto 2021, e Raffaele Zingone, in Banca Ifis dal 2006 dove ha ricoperto diversi ruoli della responsabilità, dal controllo di gestione a direttore di Banca Ifis Impresa fino alla più recente responsabilità dell’Area Centrale Affari (si veda qui il comunicato stampa).
Fabio Lanza, 50 anni, ricoprirà il ruolo di coo e riporterà all’amministratore delegato Frederik Geertman. Il manager, da ottobre 2019 Head of Business Transformation & Development di UniCredit Wealth Management, ha iniziato la sua carriera presso il Credito Italiano. In Unicredit dal 2004 è stato Head of Learning & Development, Organisational Development and Internal Communication presso Unicredit Corporate Banking, quindi Head of HR Global Leasing per poi passare, nel 2011, a capo delle Risorse Umane per le aree di CIB Global F&A, GTB e Coverage Italy. A giugno del 2015 è diventato coo e a novembre 2016 è stato nominato condirettore generale commerciale & operations di Cordusio sim.
Inoltre, dal 1° settembre 2021, Mauro Baracchi sarà il nuovo direttore risorse umane dei Banca Ifis. Baracchi, 55 anni, ha un’esperienza trentennale nel mondo bancario: i primi venti anni passati in Unicredit tra le Risorse Umane e il Business, gli ultimi anni in Italease come responsabile del personale, poi al Banco Popolare, quindi in Banco BPM con la responsabilità di gestione del personale del Gruppo. Baracchi riporterà all’amministratore delegato Frederik Geertman.
Ricordiamo che Banca Ifis ha chiuso il 2020 con un margine di intermediazione di 425 milioni contro i 438 del 2019, e un utile operativo di 92 milioni , quasi dimezzato rispetto ai 176 milioni dell’anno precedente (si veda qui il bilancio). Tuttavia nel primo trimestre 2021 la performance finanziaria, grazie anche all’acquisizione di Farbanca, evidenzia una ripresa. Infatti il margine di intermediazione del periodo è stato di poco inferiore a 138 milioni contro i 106 del 2020, mentre l’utile operativo è ancora in flessione, ma meno pronunciata: 30 milioni contro i 38 dei primi tre mesi del 2020 (si veda qui la presentazione).