Sarà presentato oggi il primo Report sui minibond dell’Osservatorio sui minibond del Politecnico di Milano che descrive e analizza tutti gli attori della filiera (compresi i portali dedicati ai minibond, tra i quali viene citato anche BeBeez), tutte le emissioni fatte finora e le prospettive future (per informazioni e iscrizioni clicca qui).
AGENDA
Aula BL27.01
Politecnico di Milano, Campus Bovisa
Via Lambruschini 4
Ore 10.30 Saluti e apertura
Presentazione del report
(Giancarlo Giudici, direttore scientifico Osservatorio Mini-Bond)
Ore 11.30 Tavola rotonda su: Mini-bond: un primo bilancio
(modera: Marco Liera, fondatore YouInvest)
Francesco Pacifici, segreteria tecnica MISE
Mauro Alfonso, amministratore delegato Cerved Rating Agency
Vittorio Fiore, partner Deloitte
Pietro Poletto, Head of Fixed Income Markets, Borsa Italiana – London Stock Exchange
Anna Gervasoni, direttore generale AIFI
La ricerca, considerando i parametri prima introdotti, ha identificato 86 imprese che al 31 dicembre 2014 avevano collocato minibond in Italia, di cui 34 pmi. In totale però sono state le 96 emissioni di mini-bond effettuate a partire da novembre 2012 (in alcuni casi le imprese hanno deciso più emissioni). Si tratta in gran parte di obbligazioni, ma compaiono anche 7 cambiali finanziarie. Il valore nominale totale dei mini-bond è pari a 5,7 miliardi (di cui però soltanto 726,3 milioni se si considerano solo le emissioni di veri minibond, cioé quelli emessi da pmi e quindi le piccole emissioni).
Per quanto riguarda la scadenza, si registra una netta concentrazione sul valore di 5 anni, soprattutto per le grandi imprese. Il valore medio per tutto il campione è 6,2 anni, quello mediano 5 anni. Per quanto riguarda la cedola, in 86 casi su 96 è stata fissata all’inizio del prestito, mentre in 10 casi è stata legata a un benchmark variabile nel tempo. Il valore medio della cedola fissa per l’intero campione è pari a 6,14%, quello mediano è il 6%. I mini-bond del campione sono associati a un rating solo nel 33,3% dei casi.
Un capitolo specifico è dedicato all’arrivo sulla scena dei fondi di private debt, ovvero fondi specializzati nell’investimento in minibond. La ricerca ha censito 29 iniziative ai nastri di partenza, di cui 11 risultano avere già effettuato investimenti. In gran parte si tratta di fondi chiusi, gestiti da sgr italiane o da veicoli esteri. Nel complesso, la stima delle risorse disponibili, in caso di avvio di tutti i fondi, sarebbe pari a 6 miliardi di euro.