La maggior parte degli emittenti di minibond quotati all’ExtraMot Pro di Borsa Italiana ha una probabilità di default che corrisponde a quella di un rating BB (19%) e B (32%), ma è ben rappresentata anche la classe dei rating BBB (25%). Il calcolo è basato sul nuovo modello di analisi del rischio specifico per il mercato italiano delle pmi, battezzato Classis Pmi ZI-Score, che sarà presto messo a disposizione dei partner istituzionali di ExtraMot Pro a valle di un accordo annunciato ieri tra Borsa Italiana e Classis sim, società di consulenza fondata da Maurizio Esentato e di cui è azionista anche Edward I. Altman, docente della Stern School of Business della New York University e inventore del più noto Z-Score, formula che misura la probabilità di fallimento delle aziende (quotate e non).
Altman ha spiegato che per adattare il suo Z-Score alla realtà italiana ha condotto un’analisi sulla storia finanziaria di 14.510 pmi tricolore tra il 2004 e il 2013 utilizzando la banca dati AIDA, in modo da ottenere un punto di riferimento in termini di probabilità di default per classi dimensionali e per settori; dopodiché ha applicato il modello ai 102 emittenti di minibond italiani quotati all’ExtraMot Pro per determinare per ciascuno un equivalente di rating. Come noto, infatti, a oggi soltanto il 20% dei minibond quotati all’ExtraMot pro sono dotati di un rating ufficiale.
Carlo Bonomi, vicepresidente di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza, intervenendo ieri alla presentazione in Borsa ha commentato a MF Milano Finanza: “È vero che le banche ora hanno più liquidità, ma sono disposte a impiegarla a tassi bassi solo con le aziende migliori, ossia quelle che hanno i numeri perfetti. Invece quelle di seconda fascia, che rappresentano la maggior parte delle pmi italiane e che comunque producono e crescono, possono trovare un polmone importante nei minibond, che rappresentano un’importante opportunità di supporto alla crescita”.
E sempre ieri Pietro Poletto, responsabile dei mercati obbligazionari del London Stock Exchange, ha approfittato dell’occasione per annunciare che nei prossimi mesi anche i minibond potranno essere collocati direttamente sul mercato primario, dunque senza un collocamento privato preventivo: “Nei prossimi mesi daremo la possibilità di utilizzare la piattaforma di negoziazione come canale distributivo di collocamento primario, funzionalità già collaudata sul mercato Mot”. Poletto ha aggiunto che l’idea è quella di rendere disponibili via via anche sull’ExtraMot Pro le varie funzionalità disponibili sulle altre piattaforme. Per esempio,verrà introdotta la possibilità per un investitore professionale di richiedere un prezzo al market maker per una certa quantità, evitando così che questo tipo di transazioni avvenga otc. Il tutto quindi per far passare il maggior numero di transazioni sui sistemi di Borsa Italiana e rendere così più trasparente il mercato.