Il private equity singaporegno Makara Capital, dopo aver pianificato di stare lontano da investimenti early stage, sta guardando a deal su aziende un filo più sviluppate. “Stiamo portando il private equity sul confine dello spazio del venture capital- dichiara Ali Ijaz Ahmad, CEO dell’azienda in una intervista a dealstreetasia in occasione del Asia PE-VC Summit 2017. Si veda dealstreetasia. Recentemente. Il private equity, in partnership con The Intellectual Property Office of Singapore (IPOS) ha lanciato il Makara Innovation Fund, con un capitale di 1 miliardo di dollari di Singapore (717,5 milioni di dollari). Il fondo ha il mandato di spingere l’innovazione e la proprietà intellettuale nella città stato, oltre ad aiutare gli innovatori e le imprese a traslare i loro concetti in asset tangibili. Meditando su dove investire le risorse del fondo, Ahmad ha detto, ci siamo accorti che esistono un sacco di risorse che vengono allocate o nei finanziamenti di pre-serie A o all’ultimo stadio di sviluppo. Essendoci però una grave carenza tra lo stadio C e lo stadio D. Ed è qui che vogliamo investire i nostri soldi privilegiando la proprietà intellettuale e la tecnologia. Il fondo poi essendo autorizzato anche a investire fino al 10% nel VC faremo deal anche in questo campo. Volendo enfatizzare l’importanza della proprietà intellettuale (IP) sul GDP di un paese, Ahmad ha dichiarato: “Ogni Ipad della Apple venduto nel mondo contribuisce per 10 dollari al GDP cinese, questo perché la Apple assembla moltissimo in Cina. Di contro, per la stessa vendita, 250 dollari contribuiscono al GDP degli USA per la proprietà intellettuale relativa a brand, design, concettualizzazione. Questo esempio dovrebbe rendere bene l’idea di qua to critica sia la proprietà intellettuale per le economie sviluppate.” Interrogato sulla possibilità che Makara possa a sua volta recitare il ruolo di LP, Ahmad ha dichiarato che i loro investitori hanno dato loro soldi per perseguire le loro strategie e, sebbene abbiamo intenzione di lavorare a stretto contatto con i team di VC, non è intenzione di Makara di diventare LP di questi ultimi.
Tre fonti con diretta conoscenza sul deal hanno fatto trapelare che Il private equity Nord Asiatico MBK Partners sta preparando una offerta per rilevare Wall Street English (WSE), società dedicata all’investimento delle lingue da Pearson PLC, la più grande impresa al mondo nel settore education. Si veda dealstreetasia. La cessione di WSE, che molti si aspettano possa essere valutata circa 400 milioni di dollari, avviene dopo che la Britannica Pearson ha fatto cassa per 1 mliardo di dollari con la vendita di una partecipazione del 22 per cento nell’editore Penguin Random House a luglio. Pearson sta cercando di ricostruirsi dopo avere riportato profonde perdite l’anno scorso, cosa che ha portato il gruppo con 173 anni di storia a separarsi dai suoi asset più noti, ovvero il quotidiano Financial Times e la rivista Economist per generare cash. La cessione di WSE si trova attualmente nel secondo round di offerte con una deadline per le offerte vincolanti la prossima settimana. Non è escluso che altri private equity si uniscano alla gara. Il valore precedentemente citato attribuito a WSE (400 milioni di dollari), rappresenta 15 o 20 volte l’Ebitda dell’azienda. Nessuna delle parti coinvolte, sebbene interpellate, hanno inteso rilasciare dichiarazioni. Pearson aveva annunciato in febbraio che stave esplorando una potenziale partnership per WSE e aveva nominato come advisor la boutique newyorkese Moelis & Co. Il coinvolgimento di Pearson con WSE era cominciato nel 2009 quando si trovò a rilevare un network di centri per l’insegnamento della lingua inglese in Cina dal Wall Street Institute (WSI) per 145 milioni di dollari. Quindi comprò WSI per 92 milioni di dollari da Carlyle e City Private equity l’anno seguente. Ridenominato come WSE nel 2013, adesso il business produce reddito in oltre 400 centri distribuiti in 27 paesi.