Pillarstone, gestore di fondi specializzato nel rilancio di aziende in difficoltà finanziaria e di distressed asset, entra nel mercato real estate, lanciando Retail & Leasure (R&L), un fondo di investimento destinato al rilancio di centri commerciali e attività turistiche, in special modo alberghi (si veda qui il comunicato stampa).
Il fondo, gestito formalmente dall’asset manager irlandese IQ-EQ Fund Management (Ireland) Limited, acquista da banche e altri finanziatori i crediti verso società immobiliari in difficoltà, che va poi a supportare appunto con l’obiettivo di rilanciarne il business.
Il fondo R&L già effettuato un primo closing a marzo, acquisendo crediti verso dieci centri commerciali, ubicati in genere in aree semicentrali di grandi centri urbani, ed equamente distribuiti tra Centro, Nord Est e Nord Ovest d’Italia, con un 16% a sud di Roma, per una superficie complessiva di 200 mila mq e un valore lordo dei crediti conferiti di circa 250 milioni di euro. “Ma sono previsti ulteriori apporti, perché è una formula che ha riscosso molto interesse, anche nel comparto alberghiero, per cui prevediamo che tra 12 e 18 mesi il valore lordo raddoppierà”, anticipa a BeBeez Gaudenzio Bonaldo Gregori, managing director di Pillarstone.
La gestione di questi questi centri si avvarrà del know how tecnico di Promos, società leader in Italia nella promozione, sviluppo e gestione di strutture commerciali (si veda qui il comunicato stampa di Promos). Filippo Maffioli, amministratore delegato di Promos, ha commentato: “Questa operazione è una vera novità nel settore del commercial real estate italiano. A oggi unico nel suo genere, il fondo vuole essere un’opportunità, per l’industria, di restituire valore ad asset non più performanti tramite operazioni di riconversione, rilancio e riposizionamento. Una sfida in cui crediamo molto e su cui stiamo investendo in modo rilevante poiché riteniamo possa diventare un’opportunità per il mercato italiano e un nuovo driver di sviluppo per il nostro gruppo. Il progetto, che oggi conta 10 centri commerciali, potrà presto crescere. Stiamo infatti analizzando altri dossier e riteniamo che, a breve, il portfolio andrà ad ampliarsi.”
Ha sottolineato Gaudenzio Bonaldo Gregori: “Non è un debutto assoluto, perché nel corso dei 30 turnaround attualmente in portafoglio abbiamo gestito anche gli asset immobiliari delle aziende in fase di rilancio. Ma è la prima volta che costituiamo un veicolo destinato appositamente al real estate. Nell’elaborare la strategia e il modello di gestione di R&L, ci siamo avvalsi della nostra esperienza accumulata nello shipping”.
Pillarstone, infatti, dalla sua nascita nel 2015 con un primo veicolo finanziato interamente da KKR (si veda altro articolo di BeBeez) e poi attraverso il veicolo FI-NAV, in diverse occasioni ha acquisito i crediti vantati dalle banche verso gruppi di trasporto merci via mare in difficoltà finanziarie, agendo di comune accordo con gli imprenditori ai fini di una gestione più efficiente delle flotte che assicurasse il rientro delle esposizioni. E’ il caso per esempio di Premuda nel 2016, RBD Armatori nel 2017, Motia e Perveranza di Navigazione nel 2019.
Certo altri investitori specializzati hanno effettuato operazioni analoghe verso armatori in difficoltà, come il comparto Shipping del fondo CCR II di Dea Capital Alternative Funds sgr. O come anche SC Lowy, Taconic Capital e anche AMCO. Tuttavia Gregori ha tenuto a precisare che in Italia oggi non esistono altri fondi che applicano lo stesso schema al recupero di valore di beni immobili, in particolare centri commerciali e alberghi.
“In linea di massima le banche, ma anche fondi immobiliari, apportano a R&L i rispettivi crediti verso le società cui fanno capo questi asset, che verranno via via ristrutturati e resi più appetibili a futuri investitori. Ma non escludiamo investimenti in cash. Prevediamo una permanenza media in portafoglio di cinque anni”, ha aggiunto il managing director di Pillarstone, che sul fronte del finanziamento dei progetti di rilancio non si preclude alcun canale:“Dipende dal livello di leva finanziaria di ciascuna situazione. Se l’asset non è gravato da troppo debito, vi faremo ricorso”. E ha concluso: “Per Pillarstone il nuovo fondo non rappresenta una cambio di strategia e mission, ma va ad aggiungersi alle altre aree di attività”.
Ricordiamo che Pillarstone ha lanciato iniziative nei settori corporate, shipping e parchi divertimento per un valore totale di oltre 2,5 miliardi di euro. Solo pochi giorni fa Pillarstone ha siglato l’exit da Manucor, azienda leader in Italia nella produzione di pellicola per alimenti e wrapping in polipropilene biorientato (BOPP), ceduta al gruppo bulgaro Plastchim a sua volta leader nel polietilene biorientato (BOPE). Manucor è stata rilanciata da Pillarstone grazie all’apporto di nuova finanza nel 2018, che ha consentito di far ripartire e di programmare la produzione, sino ad allora bloccata dall’eccessivo debito (si veda altro articolo di BeBeez). Altra operazione di successo recente che vale la pena di ricordare è il rilancio del rivenditore di calzature torinese Scarpe & Scarpe, risanato al punto da proporsi come aggregatore di altre realtà, tra cui la veneta Pittarosso (si veda altro articolo di BeBeez).
A proposito dell’asset manager IQ EQ Fund Management, ricordiamo che è controllato dal private equity paneuropeo Astorg e che nel 2021 ha acquisito Davy Global Fund Management (si veda qui il comunicato stampa di allora). Quest’ultimo è sia il gestore formale del veicolo di investimento dedicato allo shipping, FI-NAV, sia il gestore del fondo Responsible & Sustainable Corporate Turnaround Fund (RSCT) lanciato nel 2020 (si veda altro articolo di BeBeez) e anche del nuovo fondo Violet nel cui portafoglio sta passando Premuda (si veda altro articolo di BeBeez). In ogni caso advisor di gestione dei fondi in questione è sempre PIllarstone.