Masi Agricola, l’azienda vitivinicola veronese, fondata dalla famiglia Boscaini nel 1772, nota in tutto il mondo soprattutto per il suo Amarone, prepara lo sbarco all’Aim di Borsa Italiana. Lo ha anticipato MF-Milano FInanza lo scorso 16 gennaio, precisando che la società ha dato mandato all’advisor Ambromobiliare di studiare la fattibilità del piano che prevederebbe la quotazione nel giro di un anno al massimo.
Masi ha sede a Verona e gestisce oltre 900 ettari di vigneti in Italia (alcuni dei quali sono stati tramandati per ben sei generazioni) e in Argentina, oltre ad impiegare oltre 100 dipendenti. La società ha chiuso il 2013 con un fatturato di 64,5 milioni (92% all’estero), un ebitda di 18,7 milioni, un ebit di 14,1 milioni e un utile netto di 7,8 milioni.
Masi è controllata dalla famiglia Boscaini e partecipata al 16% dal fondo Alcedo III gestito da Alcedo sgr, che ha investito nella società nel 2011, sulla base di una valutazione di 79,3 milioni di euro, debito compreso, pari a 4,2 volte l’ebitda del 2010 di 18,7 milioni, a fronte di 59,5 milioni di fatturato e di 14,8 milioni di ebit (fonte Private Equity Monitor).
Le azioni in ipo saranno in parte di nuova emissione, a fronte di un aumento di capitale, e in parte rinvenienti dal portafoglio del fondo Alcedo. La famiglia del presidente Sandro Boscaini, invece, non cederà nessuna azione, L’obiettivo è arrivare a un flottante del 20%. Con i proventi dell’ipo il gruppo veronese intende sviluppare le esportazioni in mercati quali Cina, Russia, Stati Uniti, Giappone e Uk e migliorare ulteriormente la qualità dei prodotti. Ora l’azienda è alla ricerca dei global coordinator e dell’advisor legale.