
Sono stati siglati ieri gli accordi tra Moncler, la famiglia Rivetti e il fondo sovrano di Singapore Temasek, che porteranno il noto produttore di piumini quotato a Piazza Affari a controllare il 100% dell’iconico marchio di abbigliamento casual Stone Island, così come annunciato nel dicembre scorso (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel dettaglio, Moncler comprerà da Venezio Investments (società controllata indirettamente da Temasek Holdings) il 30% di Sportswear Company (SPW), la società che detiene il marchio Stone Island, per 345 milioni di euro. Moncler comprerà inoltre il 70% di SPW da Rivetex (società riconducibile a Carlo Rivetti) e dalla famiglia Rivetti (si veda qui il comunicato stampa).
Ricordiamo che SPW è stata valutata 1,15 miliardi di euro, pari a un multiplo di 16,6 volte l’ebitda stimato 2020 di SPW di 68 milioni e a un multiplo di 13,5 volte l’ebitda atteso 2021. Nell’esercizio 2020 (novembre 2019 – ottobre 2020), l’azienda ha registrato un fatturato di 240 milioni di euro, in crescita dell’1% rispetto al 2019, di cui il 28% in Italia, il 52% nel resto d’Europa e il 20% nel resto del mondo. Il canale wholesale ha generato il 78% del fatturato mentre il restante 22% è stato generato dal canale online e da una rete di 24 negozi gestiti direttamente. Stone Island conta 308 dipendenti.
Sia la famiglia Rivetti sia Temasek reinvestiranno il 50% del corrispettivo incassato in azioni di nuova emissione di Moncler al prezzo di 37,51 euro ciascuna, con i Rivetti che investiranno quindi 402,5 milioni di euro per il 3,921% del capitale della società quotata e con Temasek che investirà 172,5 milioni per l’1,68%. A seguito dell’operazione, il fondo sovrano di Singapore si troverà a detenere, direttamente e indirettamente, circa il 6,2% del produttore di piumini, aveno una quota di circa il 20% della Ruffini Remo, controllata dal fondatore di MOncler e azionista di maggioranza relativa con il 22,6%.
Che i Rivetti avrebbero reinvestito per il 50% del corrispettivo era già noto, mentre Temasek aveva l’opzione di reinvestire oppure no. L’assemblea straordinaria di Moncler che delibererà l’aumento di capitale da 575 milioni si terrà il prossimo 25 marzo. Il closing dell’operazione è previsto entro il 31 marzo 2021.
Nell’operazione, SPW è assistita da Rothschild & Co. Moncler da Citigroup Global Markets Europe, Mediobanca, Gatti Pavesi Bianchi Ludovici Studio Legale Associato e Cornelli Gabelli & Associati. Temasek è affiancata da BonelliErede, mentre gli azionisti Rivetti sono seguiti da Pedersoli Studio Legale.
Le nuove azioni di Moncler saranno conferite a Ruffini Partecipazioni, controllata all’87,2% da RPH (Ruffini Partecipazioni Holding) e per il 12,8% da Temasek. Queste quote sono il risultato del riassetto dell’azionariato avvenuto nel novembre 2019, quando Venezio ha ceduto a RPH circa la metà della sua quota in RP che era del 22,685%, ottenendo in cambio il 2,877% del capitale di Moncler più un conguaglio in denaro (si veda altro articolo di BeBeez). Ruffini Partecipazioni detiene una partecipazione rappresentativa del 22,5% del capitale di Moncler e continuerà a esercitare, per il tramite di RPH, il controllo su RP, senza che quest’ultima eserciti qualunque forma di direzione e coordinamento su Moncler. Quanto a RPH, ricordiamo anche che nel settembre 2020 ha trasferito a una newco alcune attività tra cui quelle immobiliari e la sua partecipazione in Archive srl, società di investimento fondata daPietro e Romeo Ruffini, figli di Remo, e dall’ex Bain & Company, Stefano Marcovaldi (si veda altro articolo di BeBeez).
Moncler metterà a disposizione di Stone Island conoscenze ed esperienze per valorizzarne il grande potenziale di crescita, in particolare nei mercati americano e asiatico e nel canale DTC (Direct to Consumer), oltre a condividere la cultura della sostenibilità che ha permesso all’azienda, per il secondo anno consecutivo, di posizionarsi al primo posto come Industry Leader del settore “Textile, Apparel & Luxury Goods” negli indici Dow Jones Sustainability World and Europe.
Moncler è quotata a Piazza Affari dal dicembre 2013 (si veda altro articolo di BeBeez). Era arrivata in Borsa accompagnata dai fondi di private equity azionisti: Eurazeo, che al momento dell’ipo aveva il 45%; Carlyle che aveva il 18%; e Progressio Investimenti (5%). Eurazeo aveva investito in Moncler nel giugno 2011, affiancandosi nel capitale di Moncler a Remo Ruffini e agli altri fondi già presenti. Carlyle a sua volta aveva inizialmente investito in Moncler nel 2008, rilevando parte della quota che aveva allora Mittel insieme a Progressio (si veda qui il comunicato stampa di allora). Eurazeo è stato l’ultimo dei fondi di quel gruppo a uscire dal capitale di Moncler nel marzo 2019 (si veda altro articolo di BeBeez).
In vista dello sbarco in Borsa, invece, nell’agosto 2013, Tamburi Investment Partners aveva investito in RP in club deal con un gruppo di imprenditori riuniti in Clubsette srl (si veda altro articolo di BeBeez) e successivamente nel luglio 2016 aveva esercitato un’opzione a suo favore, che gli permetteva di convertire la sua quota del 14% di RP in azioni Moncler per il 5,125% del capitale. Nel settembre dello stesso anno era poi stata avviata la liquidazione di Clubsette per poter consentire l’attribuzione ai propri soci del relativo pro quota di azioni Moncler. L’uscita di Clubsette da RP era stata contestuale all’ingresso di Temasek e del finanziere Juan Carlo Torres, a cui fa capo il gruppo svizzero Dufry, il big dei duty free, stringendo un nuovo patto parasociale con Ruffini (si veda altro articolo di BeBeez). Moncler è nata a Monestier-de-Clermont (Grenoble) in Francia nel 1952. Nel 2003 è stata rilevata da Remo Ruffini.
Moncler distribuisce direttamente le sue collezioni in più di 70 Paesi, operando nei mercati internazionali attraverso cinque organizzazioni regionali. La rete distributiva dell’azienda include negozi monomarca, il proprio sito e-commerce e una rete selettiva di negozi multibrand e di department store. A oggi il network di negozi monomarca è composto da 218 negozi retail e 63 negozi wholesale. Nel 2019 Moncler contava circa 4.600 dipendenti e un fatturato di 1,628 miliardi di euro, di cui l’11% in Italia, il 29% nel resto d’Europa, il 16% in America e il 44% in Asia e resto del mondo. Il canale retail rappresenta il 77% delle vendite, mentre il 23% è generato dal canale wholesale. Moncler ha chiuso il 2020 con: ricavi per 1,44 miliardi (-12% al tasso di cambio corrente); un ebit di 368,8 milioni; un reddito netto di 300,4 milioni; una posizione finanziaria netta di 855,3 milioni; un calo delle vendite nei negozi del 18% (si veda qui il comunicato stampa). Il Cda ha proposto un dividendo di 0,45 euro per azione, per un totale di 113,7 milioni di euro.