- Nel prossimo semestre, i volumi di attività del private equity saranno simili ai semestri precedenti. Lo prevede il Deloitte PE Index, calcolato dalla società di consulenza internazionale all’interno dello studio Italy Private Equity Confidence Survey. In particolare, Deloitte prevede altri 60 deal nella seconda metà di quest’anno. I segnali positivi di questo trend sono:
- la conferma dell’interesse verso operazioni di LBO/replacement e capital expansion con aziende dei settori alimentare, manifatturiero e confezionamento;
- IRR attesi sono compresi tra il 15 e il 25%, legati ad attese positive sull’aumento dell’ebitda;
- investimenti attesi almeno pari al semestre scorso, con una maggiore focalizzazione sul fundraising;
- tenuta dei valori di cessione rispetto al semestre precedente e rinnovato interesse per le quotazioni come strategia di exit dei fondi.
Segnali negativi per il private equity sono invece:
- l’aumento degli spread medi applicati nell’ambito dei finanziamenti ai deal;
- l’utilizzo maggiore dell’equità per finanziare le transazioni;
- il rischio in aumento nel settore per un maggior livello di competizione;
- le operazioni scartate per dubbi sulle potenzialità del business.
Lo studio di Deloitte elabora poi le aspettative per il futuro degli operatori del settore. Il 63,2% di loro prevede un contesto macroeconomico invariato nel prossimo semestre e un numero di deal stabile. Inoltre, il 57,9% di loro ritiene che gli effetti della crisi siano già terminati o che termineranno entro i prossimi 12 mesi. E’ giudicato stabile anche il livello di competizione nel mercato del private equity dal 56,8% degli operatori.
Per quanto riguarda i loro piani per il futuro, il 60,5% degli intervistati pensa che focalizzerà la maggior parte del suo tempo nella ricerca di nuovi investimenti. Le aspettative per il prossimo semestre indicano preferenze verso settori quali Packaging (+5,2%) Food & Wine (+4,8%) e lusso (+2,6%). Si riduce il focus sui settori Retail, Life Sciences & Healthcare e Media & Comunicazione (rispettivamente -3,3%, -2,7% e -2,5% rispetto al primo semestre 2019). A livello geografico, il 92,1% delle operazioni valutate ha riguardato aziende del Nord Italia, in particolare il Nord Est (+16%). In calo le operazioni in Centro Italia e all’estero (rispettivamente del 2,6% e 5,2%), mentre quelle nel Sud Italia sono ancora poco significative. La maggioranza degli operatori (63,2%) sono particolarmente interessati per il prossimo semestre a deal con un valore fino a 30 milioni di euro e ad operazioni di LBO/Replacement (+11,7%).
Infine, il 56,8% degli intervistati ha in programma di svolgere attività di raccolta di nuovi fondi nel prossimo semestre, in aumento dell’11,6% rispetto al semestre scorso.
Per quanto riguarda i deal di private equity del primo semestre del 2019, il database BeBeez Private Data ha censito 119 operazioni tra acquisto e vendita (si veda qui il Report di BeBeez su 6 mesi di private equity, riservato agli abbonati a BeBeez News Premium 12 mesi o alla versione Combo di BeBeez Private Data, scopri qui come abbonarti).