Il fondo B4 H II di B4 Investimenti sgr, guidato da Fabrizio Baroni, ha acquisito il controllo di SaNo Salumi srl, azienda con sede ad Ascoli Piceno, con una leadership nel guanciale amatriciano e principale promotore del consorzio del prosciutto amatriciano IGP. Lo scrive oggi Il Sole 24 Ore. A vendere la quota è stata la famiglia Castelli, nello specifico il fondatore Gianfranco Castelli e la figlia Chiara.
L’operazione di growth capital, che è stata strutturata in forma di buy-out, ha visto il coinvolgimento del nuovo ceo Pierluigi Pecchia, con una lunga esperienza internazionale all’interno di primarie realtà consumer, in particolare nell’alimentare, che supporterà lo sviluppo del progetto in qualità di nuovo amministratore delegato. A conclusione dell’operazione, la famiglia Castelli resterà con il 30% del capitale, il ceo avrà il 5%, mentre a B4 farà capo il 65%.
L’operazione sarà finanziata da Banco BPM, mentre tra gli advisor coinvolti sono sul fronte finanziario PwC e Kpmg e sul fronte legale Gianni & Origoni e Deloitte Legal.
SaNo ha chiuso il 2022 con 18 milioni di euro di ricavi, un ebirda di 2,6 milioni e liquidita netta per 2,8 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente). L’operazione si pone l’obiettivo di supportare ora SaNo nell’ulteriore step di crescita su scala nazionale, nonché nello sviluppo di alcuni selezionati mercati esteri, facendo leva sull’appeal a livello internazionale dei prodotti alimentari premium della tradizione “Made in Italy”.
L’attività nel settore della famiglia Castelli risale storicamente al 1919. SaNo, attiva nel settore agroalimentare della trasformazione e della stagionatura della carne suina, è stata fondata nel 1979 da Gianfranco Castelli come laboratorio artigianale per la produzione di salumi. L’attività dell’azienda, che genera circa 20 milioni di fatturato con ottimi margini e con clienti come Esselunga e Marr, si è progressivamente evoluta. Oggi beneficia degli importanti investimenti in impianti tecnologici, del presidio dell’intera filiera produttiva e della forte focalizzazione sull’alta qualità e sulla certificazione dei prodotti.
Quanto a B4 H II, ricordiamo che lo scorso maggio ha ceduto Hitrac Engineering a CBRE Group. La società romana che progetta, realizza e gestisce impianti tecnologici avanzati per ambienti critici in una vasta gamma di settori, con un focus sui data center, è passata ufficialmente sotto il controllo di CBRE in un’operazione che ha fruttato al fondo, alla sua prima exit, un IRR di oltre il 200% (si veda altro articolo di BeBeez).
Il fondo B4 H II, lanciato nel luglio 2018, aveva raccolto in totale oltre 50 milioni di euro, nell’ambito di un fundraising finalizzato nel gennaio 2021 (si veda altro articolo di BeBeez). Il primo fondo, B4 Holding I, era stato strutturato invece come Sicaf, e lanciato ad aprile 2012 con un commitment complessivo che è arrivato poi a circa 30 milioni.