newcleo, la scaleup italo-britannica che sviluppa innovativi reattori nucleari di IV generazione utilizzando le scorie nucleari come combustibile, fondata e guidata dallo scienziato Stefano Buono, ha chiuso una prima tranche da 87 milioni di euro del mega-round da un miliardo aperto nella primavers 2023 (si veda altro articolo di BeBeez) e prevede di chiudere un’altra tranche entro l’estate.
Lo ha scritto Sifted, citando le dichiarazioni rilasciate alla testata britannica da un portavoce della società. La chiusura della prima tranche è arrivata quindi prima del previsto, dato che era attesa entro il primo semestre di quest’anno (si veda altro articolo di BeBeez). Intanto, ha detto ancora il portavoce a Sifted, la società si aspetta ancora altre chiusure, oltre quella ipotizzata prima dell’estate: “Stiamo tenendo una serie di promettenti conversazioni con importanti investitori potenziali e siamo ottimisti sui progressi”.
Newcleo, che non ha fornito dettagli in merito agli investitori coinvolti in quest’operazione di finanziamento, ha dichiarato a Sifted che l’azienda sta cercando di raccogliere fondi da family office, HNWI e investitori istituzionali, oltre ad attingere a fondi pubblici sotto forma di crediti d’imposta.
Detto questo, sicuramente parte degli 87 milioni di euro rappresentano gli investimenti di due aziende industriali con le quali newcleo ha siglato due importanti partnership nei mesi scorsi e cioé la londinese Viaro Energy e il gruppo italo-rumeno Tosto Group. Ricordiamo, infatti, che con Viaro Energy newcleo ha costituito lo scorso marzo una joint venture per l’impiego dei reattori veloci raffreddati a piombo da 200 MWe di newcleo nei siti di Viaro Energy per la decarbonizzazione dei suoi asset esistenti e futuri. L’operazione è stata appunto suggellata con la sottoscrizione da parte di Viaro Energy di una quota dell’aumento di capitale di newcleo attualmente in corso (si veda altro articolo di BeBeez). L’accordo con Viaro Energy e il suo coinvolgimento nel capitale ne segue uno simile siglato nell’ottobre 2023 con Tosto Group, leader nella produzione di componenti grandi e in pressione nei settori chimico, oil & gas ed energetico, compreso il settore nucleare. In quel caso la partnership è stata rafforzata da un meccanismo di work for equity che consentirà a Tosto Group di investire in newcleo, rendendola parte integrante dei risultati raggiunti da newcleo (si veda altro articolo di BeBeez).
Prima di raccogliere questi 87 milioni, il mercato aveva già assicurato alla scaleup oltre 400 milioni di euro, con l’ultimo round che risale al giugno 2022, quando sono stati raccolti 300 milioni (si veda altro articolo di BeBeez), provenienti per i due terzi dagli investitori del precedente round da 118 milioni di dollari chiuso nel settembre 2021 (si veda altro articolo di BeBeez). Al round del 2021 avevano partecipato la rete italiana di business angel Club degli Investitori (con 2,3 milioni di euro); LIFTT, veicolo di investimento in startup nato dall’alleanza pubblico-privata tra Politecnico di Torino e Compagnia di San Paolo, attraverso la Fondazione Links (LIFTT è presieduta dallo stesso Buono); ed Exor Seeds, il braccio di venture capital di Exor, holding quotata della famiglia Agnelli. Nel capitale di newcleo compaiono anche la famiglia Drago (De Agostini), il banchiere Claudio Costamagna, l’ex ceo di UBI, Victor Massiah, e Azimut. A loro si sono uniti poi diversi fondi di venture capital internazionali e altri protagonisti della finanza italiana come la famiglia Rovati, Davide e Vittorio Malacalza, la Novacapital di Paolo Merloni e la dinastia svedese Lundin. Tra i finanziatori ci sono anche MITO Technology, con il fondo Progress Tech Transfer, che ha investito 3 milioni; e Gaudenzio Roveda(azionista con quote significative di alcune società quotate come e Abitare In e la Spac Industrial Stars of Italy 4, che ha poi condotto la business combination con Sicily by Car). Più di recente si è unita alla compagine anche Fin Posillipo, la holding della famiglia Petrone di Napoli, socio di riferimento di Pierrel (si veda altro articolo di BeBeez).
Quello da un miliardo di euro è destinato comunque a essere solo il primo di una serie di grandi round di finanziamento, visto che da qui ai prossimi 7-8 anni la società avrà bisogno di un totale “nel range di 3-4 miliardi di euro”, per sviluppare due reattori in Francia e Regno Unito, un prototipo non nucleare in fase di studio in Italia e una fabbrica di combustibile nucleare composto da ossidi misti di plutonio e uranio (Mixed Plutonium-Uranium Oxides o MOX). Lo aveva raccontato Elisabeth Rizzotti, chief operating officer e co-founder di newcleo, a BeBeez Magazine n. 4 del 15 aprile 2023. In quell’occasione, Rizzotti aveva precisato che per raggiungere gli obiettivi la società non prevedeva l’accesso dei mercati del debito e intendeva puntare su nuovi round oltre che “sulla generazione di ricavi derivanti dal modello di business, e quindi dalla vendita della licenza d’uso in esclusiva ad altri Paesi”, senza trascurare la possibilità che ci fossero “nuovi finanziamenti anche da parte dei governi”. Un anno fa la società aveva presentato in Francia richieste di finanziamento e in Regno Unito erano stati compiuti i primi passi verso le approvazioni regolamentari.
Un anno dopo, il 15 aprile 2024, la stessa Rizzotti ha dichiarato a margine di un convegno tenutosi a Pavia, che la raccolta da un miliardo di euro “sta procedendo bene e in linea. E’ un aumento di capitale che è stato aperto senza una chiusura immediata, perchè comunque abbiamo fondi a sufficienza fino al 2026″ (si veda qui Radiocor). L’operazione, ha detto, “sta coinvolgendo molte istituzioni” con l’interesse “dell’industria e del mondo dell’energia”. Parlando del futuro della startup, Rizzotti ha rivelato che “sarà annunciato a breve un trasferimento della nostra sede principale dall’Inghilterra alla Francia”.
E proprio oltralpe newcleo ha in programma di investire 3 miliardi entro il 2030 per costruire come accennato un impianto di trattamento del combustibile e un reattore dimostrativo, progetti per i quali lo scorso giugno (2023) newcleo aveva ottenuto una sovvenzione nell’ambito di “France 2030”, il piano di investimenti pubblici che dovrebbe garantire al paese un posto in prima fila nella transizione verde e digitale (si veda altro articolo di BeBeez). In quest’ottica, newcleo ha firmato a inizio aprile un accordo di collaborazione con il CEA, un ente pubblico di ricerca francese all’avanguardia nell’innovazione tecnologica, in particolare nel campo dell’energia nucleare di quarta generazione (si veda qui il comunicato stampa).
Per quanto riguarda le prospettive, alla fine del mese scorso il fondatore e ceo di newcleo, Stefano Buono, ha dichiaratoche, “se il quadro normativo verrà stabilito rapidamente, potremmo prevedere di dispiegare i primi Small Modular Reactors in Italia entro il 2033, una tempistica ambiziosa che si inserisce perfettamente nei requisiti della transizione energetica e degli obiettivi di zero emissioni nette entro il 2050″ (si veda qui l’ANSA).