Bain Capital Private Equity si è aggiudicato l’asta per Italmatch Chemicals spa, il gruppo chimico internazionale leader nella produzione e commercializzazione di additivi speciali per il trattamento acque e oil & gas, oli lubrificanti e plastica, sinora controllato da Ardian (scarica qui il comunicato stampa). Rothschild ha agito in qualità di m&a advisor di Bain Capital, mentre Ardian è stato assistito nell’operazione da Goldman Sachs, Bnp Paribas e Fineurop Soditic.
Nel 2014 Ardian aveva comprato Italmatch da Mandarin Capital Partners (che deteneva il 67,6% della società) e dalla famiglia Malacalza. Il top-management, tra cui l’amministratore delegato Sergio Iorio, aveva mantenuto una quota del 12% del capitale. In quell’occasione il gruppo era stato valutato circa 220 milioni di euro.
Mandarin e i Malacalza avevano a loro volta acquisito Italmatch Chemicals da Investindustrial nel novembre 2010 per una enterprise value di 100 milioni, quando la società fatturava circa 90 milioni con un ebitda di 22 milioni. Investindustrial, affiancato da Iniziativa Piemonte, aveva finanziato a sua volta nel 1997 il management buyout del gruppo Saffa, allora specializzato in derivati del fosforo e poi rinominato Italmach Chemicals, e aveva affiancato il management nella prima fase di sviluppo internazionale della società, per poi cedere il controllo nel 2000 ad Argos Soditic e Iniziative Piemonte. Successivamente, nel 2004, Investindustrial aveva riacquistato il controllo di Italmatch dai due fondi e ne aveva finanziato il successivo sviluppo per acquisizioni.
In corsa per Italmatch si dice ci fossero anche l’industria tedesca Lanxess e gli operatori di private equity Kkr, Cinven, Rhone Capital e Platinum.
Il valore dell’operazione di Bain Capital non è stato comunicato, ma si dice che sia stata attorno alle 10 volte l’ebitda, cioé circa 700 milioni, quindi superiore a quella di 8-9 volte l’ebitda circolata negli ultimi mesi (si veda altro articolo di BeBeez), considerato che Italmatch ha archiviato il 2017 con un ebitda di 65 milioni di euro (a fronte di 400 milioni di ricavi) e che quest’anno il margine operativo lordo dovrebbe toccare quota 70 milioni. Italmatch ha chiuso il 2016 con 340 milioni di euro di ricavi, un ebitda di 49,5 milioni e un debito finanziario netto di 105 milioni, dopo aver chiuso il 2015 con 263 milioni di euro di fatturato, un ebitda di 36 milioni e un debito finanziario netto di 99 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Guidato dall’amministratore delegato Sergio Iorio, il gruppo, che conta 17 stabilimenti produttivi e 780 dipendenti in Europa, Stati Uniti e Asia, è cresciuto in questi ultimi anni soprattutto per acquisizioni. Dal 2016 a oggi, in particolare, ha comprato il business e gli asset relativi alla produzione e vendita di fosfonati realizzati nel sito produttivo della cinese Jiayou Chemical Co. ubicati nell’area di Changzhou; la statunitense Detrex Corporation, la brasiliana Sudamfos do Brasil, la francese Magpie Polymers, due rami d’azienda di Solvay (additivi a base di fosforo per il settore minerario e additivi per il trattamento acque) e la statunitense Compass Chemical International.
“Grazie alla nostra esperienza nel settore chimico e alla nostra presenza globale, siamo pronti a supportare Sergio Iorio e il resto del management per continuare a far crescere l’azienda, sia organicamente che attraverso un ambizioso piano di acquisizioni strategiche”, ha dichiarato Ivano Sessa, managing director di Bain Capital Private Equity.