L’opa di BC Partners su IMA si è conclusa il 14 gennaio con un’adesione all’offerta di azioni rappresentative del 25,389% del capitale sociale e del 78,815% circa delle azioni oggetto dell’offerta, per un controvalore complessivo di circa 746 milioni di euro. I risultati definitivi sono stati comunicati ieri dal gruppo quotato a Piazza Affari attivo nella progettazione e produzione di macchine automatiche per il confezionamento di prodotti farmaceutici, alimentari, bevande e cosmetici, che fa capo alla famiglia Vacchi (si veda qui il comunicato stampa).
IMA Bidco, il veicolo che ha lanciato l’opa e già controllante diretta di IMA, ha così raggiunto una partecipazione del 98,188% in IMA, considerando anche che, durante il periodo di offerta, ha comprato sul mercato, al di fuori dell’offerta, altre azioni rappresentative del 5,894% circa del capitale del gruppo quotato. Alla luce dei risultati dell’offerta, IMA BidCo spa acquisterà le azioni residue di IMA, sempre al prezzo di 68 euro ciascuna, e la società sarà delistata il 28 gennaio 2021.
L’offerta a 68 euro per azione era partita il 14 dicembre 2020 (si veda altro articolo di BeBeez) da IMA BidCo spa (controllata al 100% indirettamente da Sofima spa) e si è conclusa il 14 gennaio 2021. Il pagamento del corrispettivo dell’opa avverrà il 22 gennaio 2021.
L’obbligo di opa è scattato lo scorso novembre, a valle del perfezionamento del passaggio delle quote della holding Sofima (Società Finanziaria Macchine Automatiche Ima) nelle mani di BC Partners (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione era stata annunciata a fine luglio (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel dettaglio la famiglia Vacchi, al controllo di Sofima spa che nel novembre 2020 deteneva il 51,6% del capitale e il 67% dei diritti di voto di IMA, ha ceduto a May spa, veicolo che fa capo a BC Partners, il 19,070% delle azioni Sofima e il 41,414% dei relativi diritti di voto a 1372,39 euro per ogni azione Sofima, corrispondenti a una valorizzazione di 68 euro per ogni azione IMA (compreso il dividendo) e contestualmente acquirenti e venditori hanno sottoscritto un patto parasociale per condividere la governance. L’operazione si è basata su un equity value di IMA di 2,93 miliardi di euro. Dal documento di offerta emergeva che IMA BidCo prima dell’opa deteneva individualmente una partecipazione pari a circa 28,8 milioni di azioni ordinarie di IMA, rappresentative del 66,657% del capitale sociale e del 76,730% dei relativi diritti di voto. E questo perché tra il 18 e il 25 novembre 2020, IMA BidCo aveva acquistato ulteriori azioni ordinarie sul mercato, corrispondenti complessivamente al 15,062% del capitale sociale. Nel frattempo è stata riorganizzata anche la struttura di controllo della società con IMA BidCo che è diventata la holding di controllo diretta di IMA.
Ricordiamo che Sofima Holding spa (controllata al 100% da Sofima PIK spa, che a sua volta fa capo a Sofima spa) nel dicembre 2020 ha collocato 1,28 miliardi di euro di bond, che sono stati quotati alla Borsa del Lussemburgo (si veda altro articolo di BeBeez e qui il Prospetto). I bond sono stati emessi in 2 tranche: un bond senior secured da 450 milioni, con scadenza gennaio 2028 e cedola variabile pari al tasso euribor 3 mesi con floor 0% più spread 400 punti base, e un altro bond senior secured da 830 milioni (più degli 800 milioni attesi), con scadenza sempre a gennaio 2028 e cedola fissa del 3,75%. I proventi derivanti dall’emissione saranno utilizzati per la maggior parte per il rimborso del finanziamento ponte stipulato il 17 novembre 2020 per l’acquisto delle quote di Sofima e per rimborsare l’indebitamento finanziario esistente, insieme al finanziamento del capitale circolante netto.
Nel Documento d’opa si legge inoltre che nel novembre 2020 Sofima ha emesso PIK notes per 310 milioni di euro a scadenza 30 ottobre 2028. Il tasso di interesse alla data di emissione dei titoli è del 9,375%. A partire dal quarto anniversario dalla data di emissione delle PIK Notes e a ciascun successivo anniversario dalla stessa, fino al 30 ottobre 2028, il tasso di interesse sarà incrementato di un ulteriore 0,5% annuo. Inoltre, il tasso di interesse potrà essere ulteriormente incrementato (i) dello 0,5% qualora il rapporto di indebitamento consolidato netto della società e delle sue controllate ecceda la soglia di 7 a 1 e (ii) dell’1,0% qualora il predetto rapporto ecceda la soglia di 7,5 a 1.