Sputano nomi nuovi nell’elenco dei pretendenti per i diritti tv della Lega Calcio Serie A. Lo si è scoperto lo scorso venerdì 28 agosto, data di scadenza per la presentazione delle offerte vincolanti agli advisor Lazard e Gianni Origoni Grippo Cappelli (si veda altro articolo di BeBeez). Riassumiamo qui tutte le forze in campo, in attesa che il prossimo 9 settembre l’Assemblea della Lega Calcio si riunisca per votare l’offerta preferita.
- Cordata a tre Advent International-CVC Capital Partners-FSI. La proposta che prevede l’acquisto di una quota del 10-15% della media company che la Lega Calcio andrà a costituire per gestire i diritti tv e commerciali e che nel complesso sarebbe valutata attorno a 15 miliardi di euro. I fondi, quindi, inietterebbero 1,5-2 miliardi di euro di capitale (si veda altro articolo di BeBeez). Il consorzio sarebbe guidato da CVC. L’offerta prevede anche di utilizzare parte dei capitali per lanciare un fondo infrastrutturale, che potrebbe fornire supporto finanziario per la creazione di nuovi stadi, per i club italiani che lo hanno in programma, oppure per la ristrutturazione degli stadi esistenti. Un’idea, questa, che è allo studio di CVC dallo scorso maggio (si veda altro articolo di BeBeez). Advisor del consorzio sono Rothschild, Credit Suisse e Barclays sul piano finanziario e lo studio Gattai Minoli Agostinelli sul piano legale.
- Cordata a due tra Bain Capital e NB Renaissance Partners. Quest’ultimo si sarebbe unito a Bain Capital nelle ultime settimane. L’interesse di Bain Capital era noto già lo scorso giugno, quando si diceva che avesse valutato la Lega Calcio 12 miliardi di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Advisor del consorzio sono Nomura e Mediobanca.
- Fortress, con una proposta di investimento sul fronte del debito, che, secondo Il Sole 24 Ore, vedrebbe il fondo sottoscrivere le note di una cartolarizzazione dei futuri diritti tv per 4,8 miliardi di euro ed erogare un finanziamento ponte da 1,75 miliardi. Fortress è affiancato sul piano legale dallo studio Grande Stevens International. Pare inoltre che Fortress stia discutendo con Apax Partners e The Three Hills Capital Partners per creare una cordata. I nomi di Apax e The Three Hills non erano ancora mai usciti in relazione alla Lega Calcio, mentre l’interesse di Fortress era già noto (si veda altro articolo di BeBeez).
- Sixth Street Partners, l’ex divisione credito del colosso dell’asset management alternativo TPG, diventata indipendente lo scorso maggio, che ha appena raccolto altri 10 miliardi di dollari per il fondo TSSP Adjacent Opportunities Contingent Fund (fondo TAO), che 9 anni fa aveva chiuso la raccolta a quota 12,5 miliardi di dollari, raggiungendo così oggi quota 22,5 miliardi (si veda altro articolo di BeBeez). Il nome di Sixth Street non era ancora mai uscito sinora a proposito della Lega Calcio.
- Fra i venti club di Serie A, una parte sostiene la soluzione caldeggiata dal presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, che prevede una media company gestita dalla Lega in autonomia, con la un partner industriale per la realizzazione del canale della Serie A . Un progetto che potrebbe essere finanziato per 400 milioni di euro con un prestito-ponte erogato dall’asset manager specializzato in debito di Blackstone, GSO Capital Partners.(si veda altro articolo di BeBeez). GSO potrebbe in alternativa erogare un finanziamento ponte che funga da anticipo dei pagamenti dei diritti tv 2020-2021 alla nuova media company.
- Altri nomi che sii fanno da mesi sul fronte del debito sono quelli di KKR e Apollo Global Management. Tra i fondi di private equity, invece, era uscito tempo fa quello di Cinven (si veda altro articolo di BeBeez), mentre la novità dell’ultim’ora potrebbe essere General Atlantic.
- Mediapro e Wanda si sono invece rivolti direttamente ai club e non alla Lega, proponendo una partnership industriale nella realizzazione del canale della Lega. I due partner indutrialii entrerebbero nella partita, quindi, se l’ingresso dei fondi non dovesse ottenere il placet dei presidenti della Serie A.