Carlyle ha presentato un’offerta vincolante da 900-950 milioni di euro per Forgital, la società vicentina specializzata nella produzione di anelli e altri componenti forgiati di grandi dimensioni destinati nel settore aerospaziale, oil&gas ed energia, controllata all’83% dalla famiglia Spezzapria e per il 17% da Fondo Italiano d’Investimento, oggi gestito da Neuberger Berman e sottoscritto per il 44,5% da NB Aurora, veicolo di investimento di private equity quotato a Piazza Affari a sua volta gestito da Neuberger Berman, e per il resto sottoscritto dal fondo NB SOF IV Holdings a sua volta gestito da Neuberger Berman.
Lo ha scritto MF Milano Finanza, precisando che l’offerta è stata depositata dal fondo lo scorso 8 maggio. Il valore dell’offerta di Carlyle è in linea con la valutazione di Forgital indicata da BeBeez già lo scorso novembre (si veda altro articolo di BeBeez).
Forgital ha chiuso il 2017 con 419,4 milioni di euro di valore della produzione, ricavi netti per 394,2 milioni, un ebitda di 82,7 milioni e un debito finanziario netto di 108,8 milioni. Nel primo report di copertura di NB Aurora pubblicato da UBI Banca diffuso lo scorso novembre, gli analisti della banca stimavano che Forgital avrebbe chiuso il 2018 con 492,9 milioni di euro di valore della produzione e un ebitda di 95,8 milioni, con un debito finanziario netto di 91,8 milioni. Per un valore dell’equity compreso tra i 770 e gli 830 milioni di euro, corrispondente in quest’ultimo caso a un enterprise value di 922 milioni. Nell’ultimo report pubblicato a dicembre, poi, UBI Banca ha indicato un equity value per Forgital di 822 milioni. Considerando quindi anche la posizione finanziaria netta, l’enterprise value arrivava a circa 915 milioni di euro. UBI Banca ha poi corretto ulteriormente al rialzo la valutazione per Forgital, calcolando nel suo ultimo report su NB Aurora a inizio aprile un enterprise value di 996 milioni (si veda qui il report di UBI).
Lo scorso dicembre erano scaduti i termini della trattativa in esclusiva per Carlyle, ma il fondo guidato in Italia da Marco De Benedetti era comunque rimasto in pole position tra i potenziali investitori (si veda altro articolo di BeBeez). Gli azionisti Domenico, Roberto e Giorgio Spezzapria stavano ragionando sul futuro dell’azienda dallo scorso autunno C’era chi propendeva per la quotazione a Piazza Affari e chi, invece, per la vendita a un player finanziario e infatti vari fondi di private equity si erano messi al lavoro sul dossier, tra i quali, oltre a Carlyle, si dice anche Alpha, Blackstone e CVC.
Fondo Italiano d’Investimento, allora gestito da Fondo Italiano d’Investimento sgr, aveva investito 30 milioni per il 17% di Forgital nel dicembre 2013 (si veda altro articolo di BeBeez).