Si è chiusa ieri l’operazione di riassetto azionario di RINA spa, gruppo che fornisce un’ampia gamma di servizi ad alto valore aggiunto nei settori energia, marine, certificazione, infrastrutture, trasporti e industry, che, accanto al principale azionista della società, Registro Italiano Navale spa, ha visto l’ingresso nella compagine azionaria con il 33% di Fondo Italiano d’Investimento sgr e di un nutrito gruppo di co-investitori, che hanno iniettato 180 milioni di euro in aumento di capitale, così come annunciato lo scorso agosto (si vedano altro articolo di BeBeez).
FII ha partecipato all’operazione sia attraverso il Fondo Italiano Consolidamento e Crescita (FICC) sia con il suo successore, Fondo Italiano Consolidamento e Crescita II (FICC II). Tra i coinvestitori ci sono Arca Space Capital, il nuovo fondo di private equity promosso da Arca Fondi sgr in partnership con Space Capital Advisors, e un gruppo di investitori privati organizzati da Banor sim. FII sgr e i coinvestitori hanno investito attraverso un unico veicolo dedicato all’operazione (si vedano qui il comunicato stampa di FII sgr e qui quello di Arca Space).
Il veicolo in questione è stato battezzato Superba One spa. Da visura camerale risulta che FII sgr controlla circa il 52,6% del capitale dei veicolo (quindi circa il 17,4% del capitale di RINA) e Arca Space il 9,7% (quindi circa il 3,2% di RINA), seguiti da Dompé Holdings dell’omonima famiglia di imprenditori del farma (8,3% del veicolo), BNL (3,9%), Zignago Holding della famiglia Marzotto (2,7%), Banca Ifis (1,9%), e poi con quote molto più piccole svariati altri investitori privati, tra i quali anche Attilio Bindi, della famiglia fondatrice dell’omonima società produttrice di gelati e dolci surgelati, e gli imprenditori di B&B Francesca, Giorgio e Massimiliano Busnelli. Non solo. Nel capitale di Superba One spa figura con il 15,2%(pari quindi a circa il 5% del capitale di RINA) anche E-TIC Coinvest srl, che, sempre da visura camerale, risulta partecipata da Angelini Investments srl, società dell’omonimo gruppo farmaceutico (10,1%), Luca Pretto Holdings srl della famiglia fondartrice di Conceria Pasubio (8,4%) e svariati altri soci con quote minori, tra i quali anche Banor Alternative Assets (3,5%).
Tra le altre novità dell’ultim’ora ci sono poi, da un lato, il fatto che il management ha acquisito una quota di RINA del 3,5% (e non del 2,5% come inizialmente previsto). E dall’altro che è stato nominato Carlo Luzzatto come amministratore delegato e direttore generale della società. Luzzatto, ingegnere, vanta oltre trent’anni di esperienza nei settori dell’energia, dell’aerospazio e delle infrastrutture (ex General Electric, Ansaldo Energia, Chromalloy e Impresa Pizzarotti). Quanto a Ugo Salerno, rimane in carica come presidente esecutivo con deleghe alla comunicazione e alle relazioni istituzionali. Il tutto con obiettivo ultimo quello della quotazione in Borsa nell’arco di 3-5 anni. E’ stato nominato inoltre il nuovo Consiglio di amministrazione di RINA, che è ora così composto: Nazareno Cerni, Aldo Di Bernardo, Gianpaolo Di Dio, Simonetta Di Pippo, Emanuele Grimaldi, Carlo Luzzatto, Roberto Martinoli, Paolo Pierantoni e Ugo Salerno.
RINA è stata affiancata nell’operazione da Lazard in qualità di financial advisor, da Banca Akros come co-financial advisor, da PwC (financial due diligence) e da Linklaters e Studio Legale Gattai, Minoli, Partners in qualità di legal advisor. FII sgr è stato affiancato da Legance in qualità di legal advisor, BCG (business due diligence), New Deal Advisors (financial due diligence), Kpmg (tax due diligence), ERM (ESG due diligence), Marsh (Insurance due diligence) ed E&Y Parthenon (tech due diligence).
Davide Bertone, amministratore delegato di FII sgr, ha dichiarato: “Siamo particolarmente felici e orgogliosi di poter contribuire attivamente a una fase di ulteriore crescita ed evoluzione di RINA, che sempre più giocherà un ruolo da protagonista internazionale nell’ingegneria e nella certificazione di molti settori che sono alla base delle transizioni tecnologiche in atto”.
Ugo Salerno, presidente esecutivo di RINA, ha aggiunto: “RINA è un’azienda che nella sua storia, soprattutto quella recente, ha saputo cambiare continuamente, diversificando le linee di business e raggiungendo i mercati internazionali. Così facendo la società ha allargato i suoi orizzonti e, in poco più di vent’anni, è cresciuta esponenzialmente sia in termini di dipendenti sia di fatturato. Sono sicuro che la fase appena avviata ci aprirà a nuove sfide, consentendoci di raggiungere livelli di eccellenza ancora più elevati, e che Carlo Luzzatto sia la persona giusta per portare avanti questo piano. Oggi completiamo un’operazione che abbiamo iniziato con Davide Bertone e Fondo Italiano d’Investimento, con cui fin dal principio la sintonia è stata totale”.
Paolo d’Amico, presidente del Registro Italiano Navale, ha concluso: “Siamo al fianco del management e del Consiglio di amministrazione, certi che le competenze e le esperienze maturate dall’ingegner Luzzatto rappresentino un notevole valore aggiunto per il gruppo”.
Grazie alla strategia di m&a, i ricavi del RINA nel 2023 sono saliti a 725 milioni di euro. Il bilancio 2022 si era invece chiuso con ricavi per 664 milioni, con un ebitda rettificato di 91 milioni, utile netto di 12,5 milioni e un debito finanziario netto di 141 milioni (si veda qui il comunicato stampa). Ma i ricavi pro-forma a fine 2022 erano già di oltre 700 milioni, con il 2023 che sta confermando gli obiettivi di crescita previsti a quasi 800 milioni, si legge nella nota diffusa ieri da RINA, che conta 5.300 dipendenti e 200 uffici in 70 paesi nel mondo. Il gruppo aveva chiuso il bilancio 2021 con ricavi netti pari a 533 milioni di euro, un utile netto di 8,1 milioni e un debito finanziario netto di 139,7 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa). Il 2020 si era invece chiuso con ricavi di circa 485 milioni di euro e un utile netto di 4,9 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).
L’ultima acquisizione, annunciata lo scorso gennaio, riguarda il 100% della statunitense Patrick Engineering, società con sede a Chicago, che si occupa di consulenza ingegneristica nei settore delle infrastrutture e dei trasporti oltre che in quello delle energie rinnovabili (si veda qui il comunicato stampa). In precedenza, nell’ottobre 2021, RINA aveva acquisito dai fondatori Paolo Alberto Flammini ePaolo Capozucca il 51% di Cyber Partners spa, startup innovativa e società benefit attiva dal 2019 e specializzata nella prestazione di servizi di consulenza in materia di cyber security in favore di clienti attivi soprattutto nel settore bancario e industriale (si veda altro articolo di BeBeez). Poche settimane prima era invece stata annunciata l’acquisizione dell’intero capitale di Logimatic Solutions, software house leader nel suo settore, con sede in Danimarca e guidata dal ceo Lars Riisberg (si veda qui il comunicato stampa). Nel marzo 2021 il gruppo, attraverso la controllata RINA Consulting, ha acquisito dal fondatore Andrea Storico l’intero capitale sociale di Interconsulting Engineering, società di ingegneria con sede a Roma con circa 5 milioni di euro di ricavi e 50 dipendenti specializzati in sistemistica elettronica e un know-how all’avanguardia nella progettazione e sviluppo di sistemi ed applicazioni integrati e, in particolare, di soluzioni ad alto contenuto tecnologico nell’avionica (si veda qui il comunicato stampa). Nel luglio 2019 il gruppo aveva invece comprato CND Studio, fondato a Milano da Gino Fabbri nel 1995 e specializzato nella formazione e certificazione degli operatori di controlli non distruttivi (si veda altro articolo di BeBeez). Nel corso del 2018 RINA aveva rilevato la maggioranza di Comete Engineering, per rafforzare la presenza nel settore ingegneristico su scala internazionale. Mentre nel maggio 2016 la società aveva comprato il 100% della britannica Edif Group Limited per circa 150 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).