Aumento di capitale sino a 180 milioni di euro e nuovi soci, che possiederanno sino al 33%, per RINA spa, gruppo che fornisce un’ampia gamma di servizi ad alto valore aggiunto nei settori energia, marine, certificazione, infrastrutture, trasporti e industry. E’ arrivato infatti ieri l’annuncio della sigla di un accordo tra il principale azionista della società, Registro Italiano Navale spa, da un lato, e da Fondo Italiano d’Investimento sgr e un gruppo di co-investitori, dall’altro. FII sgr e i coinvestitori insieme inietteranno sino a un massimo di 180 milioni di euro di equity, con il Registro che manterrà la maggioranza, con FII sgr e i co-investitori che possiederanno una quota massima del 33% e con il management che manterrà il 2,5% (si veda qui il comunicato stampa).
Oggi la maggioranza della società (69,91%) fa capo al Registro Italiano Navale, il 27,35% sono azioni proprie, ci sono poi altre quote residuali inferiori allo 0,5%, fra cui quella (0,3%) del presidente e amministratore delegato Ugo Salerno.
L’operazione era attesa, mentre il nome dei nuovi investitori non era noto. Ricordiamo infatti che lo scorso gennaio l’ad Salerno, in un’intervista al Corriere della Sera, aveva detto che Naus spa, il veicolo di investimento dei fondi VEI Capital, VS&L e NB Renaissance, che deteneva circa il 27% del capitale di RINA, aveva ceduto la sua quota allo stesso RINA, in quella che era una situazione solo temporanea. “Siamo in contatto con alcuni fondi per un possibile loro ingresso come azionisti di minoranza, con una quota complessiva che può arrivare anche al 33%. L’operazione dovrebbe chiudersi entro fine anno e portare nuove risorse e competenze specifiche per continuare sulla strada delle acquisizioni”, aveva infatti precisato Salerno (si veda altro articolo di BeBeez).
FII parteciperà all’operazione attraverso il Fondo Italiano Consolidamento e Crescita (FICC) e con il suo successore, Fondo Italiano Consolidamento e Crescita II (FICC II), che contestualmente ha annunciato il primo closing della raccolta a quota 245 milioni di euro, grazie agli impegni sottoscritti dai cornerstone investor CDP Equity, Fondazione ENPAM, Intesa Sanpaolo e UniCredit e da altri investitori.
Tra i coinvestitori ci sono Arca Space Capital, il nuovo fondo di private equity promosso da Arca Fondi sgr in partnership con Space Capital Advisors (si vedano qui il comunicato stampa e qui altro articolo di BeBeez) e Banor sim, specializzata in gestione e consulenza su grandi patrimoni per investitori istituzionali, privati e famiglie imprenditoriali, con asset superiori a 11 miliardi di euro in gestione e consulenza (si veda qui il comunicato stampa). FII sgr e i coinvestitori investiranno attraverso un unico veicolo dedicato all’operazione. Arca Space Capital avrà diritto di nominare uno dei consiglieri di amministrazione del veicolo, i cui altri membri saranno espressi dal Fondo Italiano d’Investimento.
Il closing del deal è previsto nell’autunno del 2023 ed è soggetto alle consuete condizioni, incluse quelle relative ad approvazioni normative. Nell’ambito di quest’operazione, Lazard ha affiancato Rina in qualità di financial advisor, Banca Akros di co-financial advisor, mentre PwC si è occupata della financial due diligence. Linklaters e Studio Legale Gattai, Minoli, Partners sono stati legal advisor. FII sgr, invece, è stato affiancato da Bcg per la business due diligence, Legance, per la legal due diligence, e New Deal Advisors per la financial due diligence. Kpmg ed Erm hanno seguito, rispettivamente, la tax due diligence e la Esg due diligence, Marsh ed E&Y Parthenon, rispettivamente, insurance due diligence e tech due diligence.
Grazie alla strategia di m&a, i ricavi del RINA nel 2022 sono saliti a 664 milioni di euro, con un ebitda rettificato di 91 milioni, utile netto di 12,5 milioni e un debito finanziario netto di 141 milioni (si veda qui il comunicato stampa). Ma i ricavi pro-forma a fine 2022 erano già di oltre 700 milioni, con il 2023 che sta confermando gli obiettivi di crescita previsti a quasi 800 milioni, si legge nella nota diffusa ieri da RINA, che conta 5.300 dipendenti e 200 uffici in 70 paesi nel mondo. Il gruppo aveva chiuso il bilancio 2021 con ricavi netti pari a 533 milioni di euro, un utile netto di 8,1 milioni e un debito finanziario netto di 139,7 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa). Il 2020 si era invece chiuso con ricavi di circa 485 milioni di euro e un utile netto di 4,9 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).
L’ultima acquisizione, annunciata lo scorso gennaio, riguarda il 100% della statunitense Patrick Engineering, società con sede a Chicago, che si occupa di consulenza ingegneristica nei settore delle infrastrutture e dei trasporti oltre che in quello delle energie rinnovabili (si veda qui il comunicato stampa). In precedenza, nell’ottobre 2021, RINA aveva acquisito dai fondatori Paolo Alberto Flammini ePaolo Capozucca il 51% di Cyber Partners spa, startup innovativa e società benefit attiva dal 2019 e specializzata nella prestazione di servizi di consulenza in materia di cyber security in favore di clienti attivi soprattutto nel settore bancario e industriale (si veda altro articolo di BeBeez). Poche settimane prima era invece stata annunciata l’acquisizione dell’intero capitale di Logimatic Solutions, software house leader nel suo settore, con sede in Danimarca e guidata dal ceo Lars Riisberg (si veda qui il comunicato stampa). Nel marzo 2021 il gruppo, attraverso la controllata RINA Consulting, ha acquisito dal fondatore Andrea Storico l’intero capitale sociale di Interconsulting Engineering, società di ingegneria con sede a Roma con circa 5 milioni di euro di ricavi e 50 dipendenti specializzati in sistemistica elettronica e un know-how all’avanguardia nella progettazione e sviluppo di sistemi ed applicazioni integrati e, in particolare, di soluzioni ad alto contenuto tecnologico nell’avionica (si veda qui il comunicato stampa). Nel luglio 2019 il gruppo aveva invece comprato CND Studio, fondato a Milano da Gino Fabbri nel 1995 e specializzato nella formazione e certificazione degli operatori di controlli non distruttivi (si veda altro articolo di BeBeez). Nel corso del 2018 RINA aveva rilevato la maggioranza di Comete Engineering, per rafforzare la presenza nel settore ingegneristico su scala internazionale. Mentre nel maggio 2016 la società aveva comprato il 100% della britannica Edif Group Limited per circa 150 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
“Abbiamo trovato in Fondo Italiano d’Investimento l’interlocutore più adatto per condividere il nostro percorso di crescita e la realizzazione degli ambiziosi obiettivi che abbiamo in tutto il mondo”, ha dichiarato Ugo Salerno, presidente e ad di Rina spa. “È un partner istituzionale di altissimo livello, italiano come noi, con cui costruire una nuova fase per Rina e che ci darà la possibilità di attuare pienamente il nostro piano strategico. Basato sui principi Esg, esso ci proietta verso servizi e processi sempre più digitali e a favore della transizione ecologica: un percorso che prevede importanti investimenti possibili anche grazie all’impegno di Fondo Italiano d’Investimento».
“Oggi annunciamo il primo closing e, contemporaneamente, il primo investimento della seconda edizione di Ficc, il nostro fondo flagship dedicato a favorire lo sviluppo di campioni nazionali e globali in settori strategici del Made in Italy” ha aggiunto Davide Bertone, ad di FII sgr. “RINA è una vera eccellenza italiana, con dimensione, presenza e leadership globali, ma anche ambizioni importanti di ulteriore crescita e innovazione non solo nel settore navale ma anche in quello della transizione energetica e delle infrastrutture”.
Ugo Loeser, ad di Arca Fondi sgr ha dichiarato: “Siamo estremamente soddisfatti di annunciare il giorno successivo al closing di Arca Space Capital, la prima operazione di investimento del fondo al fianco di investitori istituzionali di primario standing in una realtà come Rina, un’eccellenza italiana riconosciuta globalmente nei settori della consulenza ingegneristica e del testing, inspection & certification. Attraverso il nostro investimento intendiamo supportare gli ambiziosi programmi di crescita della società.”
Carlo Pagliani, senior partner di Space Capital Advisors ha aggiunto: “L’operazione di investimento in RINA riflette le finalità della politica di investimento di Arca Space Capital rivolta a fornire capitali per la crescita ad aziende italiane leader in settori interessati da macro-trend come la transizione energetica e sensibili a tematiche esg. Siamo lieti di potere partecipare alla nuova fase di sviluppo di Rina verso l’ulteriore internazionalizzazione del gruppo e la digitalizzazione dei servizi, in particolare, negli ambiti dell’energia e delle infrastrutture”.