Tornano le voci su un possibile riassetto azionario di Roberto Cavalli, la griffe di cui Clessidra sgr possiede il 90% dall’aprile 2015 (si veda altro articolo di BeBeez). Lo ha riferito WWD, precisando come il fondo “sia aperto all’ingresso altri investitori per iniettare nuovi capitali ed espandere la casa di moda”.
Simili voci si erano diffuse già poco più di due anni fa, quando si diceva però che Clessidra stava pensando al disinvestimento, nell’ambito di una rifocalizzazione della strategia di investimento, che con la nuova proprietà dell’sgr, in mano a Italmobiliare, sarebbe stata meno esposta al settore moda e lusso (si veda altro articolo di BeBeez).
Il momento per trovare nuovi soci e quindi valorizzare l’investimento in Cavalli potrebbe ora essere migliore, visto che si è conclusa la riorganizzazione interna alla maison e che i ricavi quest’anno sono tornati a crescere, con finalmente un break-even atteso per la fine dell’anno. La griffe è stata recentemente protagonista di una fase di rilancio, grazie al lavoro del nuovo direttore creativo Paul Surridge e alla strategia del ceo Giangiacomo Ferraris.
Roberto Cavalli ha chiuso il 2017 con ricavi in leggero calo a 152,4 milioni di euro (dai 155,2 milioni del 2016), un ebitda ancora negativo per 7,1 milioni, ma in netto miglioramento rispetto ai -26,2 milioni del 2016 e una posizione finanziaria netta positiva per circa 1,2 milioni. Clessidra aveva comprato Cavalli sulla base di una valutazione dell griffe di 380-390 milioni di euro, per un multiplo di circa 16 volte l’ebitda del 2014, che era stato di circa 23 milioni, a fronte di ricavi per 210 milioni.