Credito Fondiario ha acquisito il 100% di Fivesixty srl, società specializzata nella consulenza ad aziende italiane sulla finanza d’impresa, con specializzazione sui finanziamenti garantiti dal Fondo Centrale di Garanzia e da Sace (si veda qui il comunicato stampa).
A vendere sono stati i sei soci Gianni Coriani (ex amministratore delegato Unicredit Corporate Banking), Massimo Minolfi ( ex presidente e ad di Unicredit Factoring, ex dg di Banca Popolare di Verona e Novara ed ex dg di Gruppo Banco Popolare), Luca Reverberi (ex responsabile della Direzione Centrale Retail e Reti Terze di banca Popolare Vicenza ed ex vicepresidente di Berica Vita e ABC Assicura), Roberto Sidoti (studio legale Sidoti & Partners), Luigi Moncada (ex commissario straordinario Banca MB e anch’egli ex vicepresidente ed ad di Unicredit Factoring) e Mario PIccioni (ex Responsabile Pianificazione e Controllo Regione Centro Nord di Unicredit)
Coriani, Minolfi e Reverberi sono entrati a far parte della struttura di Credito Fondiario, con i primi due che hanno assunto il ruolo di senior advisor della banca, mentre Reverberi è diventato responsabile della divisione financing. In questo modo, Credito Fondiario porta all’interno esperienza, know how, risorse e infrastrutture tecnologiche fondamentali per il rapido sviluppo del nuovo business.
Fondata nel 2009 con l’obiettivo di sostenere gli imprenditori nella crescita e nello sviluppo dell’impresa nei processi di cambiamento, Fivesixty con sede a Milano, ha chiuso il bilancio al giugno 2020 con ricavi per 882 mila euro, un ebitda negativo di 33 mila euro e una posizione finanziaria netta di 27 mila euro (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente). Nel maggio 2017 aveva siglato un accordo di collaborazione con la fintech italiana Workinvoice (si veda altro articolo di BeBeez). Fivesixty,
Ha dichiarato Coriani: “Questa operazione è un punto d’arrivo, in quanto è il risultato del lavoro svolto e degli eccellenti risultati raggiunti”. Da parte sua Reverberi ha affermato: “La nostra integrazione nella struttura della banca ci posiziona tra le aree di business strategiche. Questo ci consentirà di continuare a crescere e al contempo di mettere a disposizione il nostro know how per il raggiungimento degli obiettivi del Gruppo”. Ha concluso Minolfi: “La collaborazione e l’integrazione nel Credito Fondiario è un nuovo punto di partenza di un percorso che ci vede sempre più al fianco delle imprese”.
Iacopo De Francisco, amministratore delegato e direttore generale di Credito Fondiario, ha aggiunto: “Fivesixty è attiva da più di un decennio sul mercato e vanta una significativa esperienza nel segmento del financing all’impresa, che avrà un ruolo centrale nello sviluppo prospettico del nuovo posizionamento competitivo di Credito Fondiario. Questa acquisizione porta dunque un enorme valore aggiunto al Gruppo, in quanto ci consente di accelerare in modo significativo lo sviluppo della business unit financing e di consolidare il presidio della Banca su un’area strategica di mercato”.
Si tratta della seconda acquisizione dell’anno per Credito Fondiario, dopo quella di Fifty srl, piattaforma fintech del factoring (si veda altro articolo di BeBeez), operazione attesa dal dicembre scorso (si veda altro articolo di BeBeez) e che anche in quel caso ha visto i due soci venditori, Michele Ronchi e Alberico Potenza, entrare nella struttura di Credito Fondiario.
Ricordiamo che l’attuale Credito Fondiario è nato lo scorso luglio 2021 dalla scissione delle due aree di business dell’omonimo gruppo: da un lato l’attività di gestione e investimento di crediti deteriorati e illiquidi è stata convogliata nella neonata Gardant, che lo scorso dicembre ha annunciato il closing a quota 500 milioni di euro per li primo fondo di Gardant Investor sgr; e dall’altro appunto Credito Fondiario ha ridefinito la sua mission, quale challenger bank evoluta, dedicata alle medie aziende italiane (si veda altro articolo di BeBeez). In occasione della conferenza stampa di presentazione della scissione delle attività del gruppo, Iacopo De Francisco aveva detto che nei programmi della banca c’era quello di dotarsi di una piattaforma di direct lending.
A proposito di piattaforme fintech, ricordiamo che, dopo la riorganizzazione, in capo a Credito Fondiario è rimasta anche Be Credit Management, specializzata nell’analisi e nel servicing dei crediti fiscali, con Credito Fondiario che era salito al 100% del capitale nel dicembre 2020 (si veda altro articolo di BeBeez). La società era stata fondata nel novembre 2018 come joint venture tra Credito Fondiario e Be Finance, società con base a Roma che opera nel settore della finanza strutturata e dei crediti fiscali. Inizialmente il capitale di BE Credit Management faceva capo per il 35% a Credito Fondiario e per il 65% a BE Finance, ma Credito Fondiario aveva un’opzione per salire entro tre anni al 100%, acquisendo il 65% in mano a BE Finance (si veda altro articolo di BeBeez). La banca gestisce anche il conto deposito online Esagon.
Credito Fondiario, presieduto da Panfilo Tarantelli, è controllato dal fondo Usa Elliott attraverso Tiber Investments sarl, all’87%, con il resto del capitale in capo al management e altri investitori tra cui la società di investimento Tages, fondata nel 2011 dagli ex investment banker Panfilo Tarantelli (attuale presidente di Credito Fondiario) e Sergio Ascolani, e presente nel capitale della banca dal 2013.