E’ partita ieri l’opa su La Doria, il gruppo italiano, quotato a Piazza Affari sul segmento Star, che è il primo produttore europeo di legumi conservati, di pelati e polpa di pomodoro nel canale retail e tra i principali produttori italiani di succhi e bevande a base di frutta. L’offerta terminerà il prossimo 21 aprile (si veda qui il comunicato stampa e qui il Documento di offerta). Il titolo i borsa ieri è rimasto fermo a 16,46 euro pari a una capitalizzazione di mercato di poco più di 510 milioni,
L’opa obbligatoria, a 16,50 euro per azione e finalizzata al delisting del titolo, è stata lanciata da Amalfi Holding spa, società che fa capo da un lato per il 65% ad Amalfi Invest spa, controllata indirettamente dal fondo Investindustrial VII, e dall’altro per il 35% alla famiglia Ferraioli. L’obbligo di opa è scattato lo scorso gennaio, a valle della vendita a Investindustrial del 63,13% del capitale della società da parte della famiglia Ferraioli (si veda altro articolo di BeBeez), così come annunciato lo scorso ottobre 2021 (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo infatti che allora Amalfi Holding ha acquisito il 63,13% di La Doria dalla famiglia Ferraioli a un prezzo di 16,50 euro per azione, pari a un prezzo complessivo di 322,9 milioni di euro. A vendere sono stati personalmente Antonio Ferraioli e Andrea Ferraioli (0,67% del capitale di La Doria) e le holding della famiglia Ferraioli (che complessivamente detenevano il 62,462%). Al closing, Antonio e Rosa Ferraioli hanno reinvestito in Amalfi Holding per il 30%, mentre gli altri membri della famiglia, cioè Andrea, Giovanna, Iolanda, Raffaella e Teresa Maria Rosaria Ferraioli hanno investito in Amalfi per il 5%.
Anche l’opa, che riguarderà tutte le azioni in circolazione, dedotte quelle già possedute da Amalfi, sarà a sua volta condotta al prezzo di 16,50 euro per azione per un esborso massimo di poco meno di 103 milioni di euro, dopo che tra febbraio e marzo Amalfi ha acquisito sul mercato altri azioni, arrivando a possedetre il 78,47% del capitale di La Doria alla data del Documento di offerta.
Nel Documento di offerta è precisato che, sulla base di un ebitda 2021 che è stato di 89,6 milioni di euro, La Doria è stata valutata circa 621 milioni di euro, con un EV pari quindi a 6,9 volte l’ebitda dello scorso anno, un multiplo che si colloca ben al di sotto di quello al quale quotano oggi i comparable (8,5 volte la media e 8,6 voltela mediana del campione).