Edison comprerà da Italgas, gruppo energetico quotato a Piazza Affari, e dal fondo Marguerite II, il 70% di Gaxa, attiva in Sardegna nella commercializzazione a mezzo rete di gas naturale, GPL e aria propanata per usi civili. (si veda qui il comunicato stampa).
Si prevede che il trasferimento della partecipazione si completi entro il mese di giugno 2022. Nell’operazione Edison è stata assistita da Gatti Pavesi Bianchi Ludovici, mentre Legance – Avvocati Associati ha assistito Italgas.
Marguerite II era entrato nel dicembre 2019 nell’azionariato di Medea e Gaxa (già Medea Newco), le società del gruppo Italgas che operano in Sardegna nell’ambito rispettivamente della distribuzione e della vendita di gpl, aria propanata e di gas naturale, sulla base di un enterprise value del 100% degli asset a fine 2018 di 91,2 milioni di euro, a cui andava aggiunto il valore delle acquisizioni effettuate nel corso del 2019 del ramo d’azienda di Isgas, titolare delle concessioni per la distribuzione del gas nei comuni di Cagliari, Nuoro e Oristano (si veda qui il comunicato stampa di allora). Marguerite II aveva comprato il 48,15% del capitale sociale delle due società, con il versamento di un corrispettivo di complessivi 25 milioni di euro circa e successivi aumenti di capitale per complessivi 44 milioni di euro circa, di cui circa 11 milioni di euro versati contestualmente al closing dell’operazione sempre a dicembre 2019. A Italgas era rimasto quindi il 51,85% del capitale di entrambe le aziende. A valle dell’acquisto del controllo da parte di Edison, Italgas scenderà al 15,56% di Gaxa il fondo Marguerite II al 14,44%.
Gaxa, società attiva nella commercializzazione del gas in Sardegna, detiene un portafoglio di oltre 41.000 clienti attivi. È stata la prima società di vendita nella storia dell’isola a fornire gas naturale in rete ai cittadini sardi. La maggioranza dei clienti sono localizzati nelle principali province dell’isola e, grazie al processo di metanizzazione in corso, si prevede un piano di sviluppo commerciale che interesserà clienti dislocati in oltre 100 comuni. Oggi Gaxa, con i suoi 18 dipendenti presso le sedi operative di Cagliari e Sassari, svolge la propria attività sul territorio attraverso 24 negozi partner. La società ha chiuso il 2021 con 16,5 milioni di euro di ricavi (si veda qui il bilancio 2021 di Italgas), dopo i 13,3 milioni del 2020, quando aveva registrato un ebitda di 120 mila euro, a fronte di un debito finanziario netto di 7,9 milioni.
La presenza di Edison, in qualità di azionista di controllo della società, consentirà a Gaxa di sviluppare ulteriormente il proprio portafoglio clienti potendo contare in termini di prodotti, servizi e know-how sulle competenze di un operatore in grado di assicurare ai propri consumatori una sempre maggiore qualità del servizio.
Massimo Quaglini, amministratore delegato di Edison Energia, ha commentato: “Edison, attraverso questa operazione, in linea con la propria strategia di presenza sul territorio, amplia la propria posizione nel mercato retail in Sardegna. Il nostro obiettivo è quello di portare la nostra esperienza sul mercato retail maturata in anni di mercato libero applicando un modello di business basato sulla centralità e la prossimità al cliente e la qualità del servizio. E sono certo che riusciremo, attraverso la valorizzazione delle competenze di Gaxa, a portare ai clienti in Sardegna la nostra affidabilità offrendo loro oltre alla fornitura di gas e luce anche una serie di altre soluzioni innovative e servizi aggiuntivi”.
La Sardegna è un territorio chiave per Edison che opera sul territorio sardo affiancando la Pubblica Amministrazione con servizi energetici per strutture ospedaliere e per l’illuminazione pubblica, e attraverso la gestione di 2 parchi eolici per una capacità installata complessiva di quasi 96 MW e 8 impianti fotovoltaici per una capacità complessiva di oltre 17 MW. Edison ha un piano di crescita che attribuisce un’importanza chiave alla Sardegna dove realizzerà un piano di sviluppo dell’energia da fonti rinnovabili. Ha inoltre allo studio un progetto per la realizzazione di un deposito costiero di GNL di piccola taglia a Oristano.
Lorenzo Romeo, Chief Strategy Officer di Italgas, ha aggiunto: “L’ingresso di un socio come Edison nel capitale di Gaxa e nel mercato dell’energia sardo è il riconoscimento del valore e della strategicità del nostro ‘progetto Sardegna’. Le indiscusse competenze di Edison nei mercati retail si tradurranno in un ulteriore impulso alla crescita di Gaxa e in un forte stimolo allo sviluppo dell’importante piano di metanizzazione dell’isola, sul quale Italgas continua a investire importanti risorse per garantire alle comunità l’accesso a una fonte d’energia sostenibile”.
Italgas opera in Sardegna, come detto, anche attraverso Medea. I suoi asset si compongono di circa 1.500 km di reti “native digitali” per il gas naturale, di cui oltre 1.300 km già in esercizio; un network di ultima generazione che consentirà di accogliere e distribuire anche gas rinnovabili come biometano, metano sintetico e idrogeno verde. A ciò si aggiungono circa 9 km di reti alimentate a GPL di prossima conversione e circa 600 km di reti alimentate ad aria propanata nei Comuni di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano che saranno convertite a gas naturale nei prossimi anni.
Fabio Siragusa, managing director di Marguerite, ha concluso: “L’investimento in Gaxa di un leader di mercato come Edison conferma il valore del ‘progetto Sardegna’ e della partnership con Italgas per favorire la transizione ecologica dell’isola. Siamo entusiasti di supportare partner strategici quali Edison e Italgas per favorire la crescita di Gaxa quale principale operatore energetico retail in Sardegna”.
Il fondo Marguerite II, con una dotazione di 745 milioni di euro, è sottoscritto dalla BEI per 200 milioni di euro e da alcuni dei principali istituti europei di promozione nazionale (l’italiana Cassa Depositi e Prestiti, la francese Caisse des Dépôts Group, la polacca BGK, la tedesca KfW e la spagnola ICO) ed era stato lanciato nel 2017 per sostenere lo sviluppo dei progetti nei settori dell’energia, delle rinnovabili, dei trasporti e delle infrastrutture digitali, contribuendo all’attuazione delle principali politiche comunitarie in materia di cambiamenti climatici, sicurezza energetica e reti transeuropee.
Ricordiamo che lo scorso luglio 2021 il fondo Marguerite II in Italia ha comprato il 25% di GTS (General Transport Service), gruppo barese di trasporto merci su ferro (si veda altro articolo di BeBeez). In Italia Marguerite ha investito anche in Pedemontana Veneta, nel 2017 (si veda altro articolo di BeBeez); e in City Green Light, società alla quale il gruppo Gemmo ha conferito il ramo d’azienda “pubblica illuminazione”, nel 2018 insieme a Fondo Italiano per l’Efficienza Energetica (si veda altro articolo di BeBeez).
Marguerite, con sedi a Parigi e Lussemburgo, aveva lanciato il suo primo fondo, Marguerite I, nel 2010, con una dotazione di 710 milioni e il sostegno di sei importanti istituzioni finanziarie pubbliche europee e della Commissione Ue. Oggi quel fondo ha esaurito la sua dotazione, avendo investito oltre 700 milioni in equity e quyasi-equity di 20 aziende in 13 Stati membri, agendo da catalizzatore per progetti con una dimensione complessiva di oltre 10 miliardi. Marguerite gestisce anche Marguerite Pantheon SCSp, un veicolo di investimento interamente posseduto da un pool di fondi e conti gestiti da Pantheon, che è stato istituito nel 2017 per acquisire un portafoglio di attività nelle energie rinnovabili dal fondo Marguerite I.