di Salvatore Bruno e Giuliano Castagneto
EOS Investment Management (EOS IM), gestore indipendente di fondi alternativi con forte vocazione alla sostenibilità fondato da Ciro e Natalino Mongillo, ha chiuso ieri l’acquisto da alcuni investitori privati tra cui i fratelli Ravelli, dell’80% circa della Donati, leader italiano della distribuzione di componentistica per ascensori, che sta vivendo un’importante crescita trainata dalla necessità di ammodernare i parchi installati nei principali mercati europei oltre che dall’introduzione di soluzioni digitali in grado di fornire servizi aggiuntivi e maggiore sicurezza (si veda qui il comunicato stampa).
EOS IM ha ricevuto il supporto degli advisor EY e Gatti Pavesi Bianchi Ludovici per gli aspetti finanziari e fiscali, Goetzpartners per quelli commerciali e di business, ERGO per l’analisi di sostenibilità e circularity, Greenwich per le tematiche ambientali, Willis Towers Watson per quelle assicurativi. Grimaldi Studio Legale ha agito in qualità di legal advisor. Studio Rock ha operato in qualità di financial, legal e tax advisor di Donati.
Donati, guidata dal ceo Alessandro Cattelan, ha sede a Cernusco sul Naviglio (Mila o) ma ha presenze dirette anche in Francia, Germania ed Emirati Arabi. Grazie alla capillarità della sua presenza e all’elevata efficienza distributiva, raggiunge 45 Paesi e consegna in Europa in 24 ore, con un assortimento di oltre 12,000 articoli. Alla fine di quest’anno, i ricavi dovrebbero arrivare a 24 milioni di euro. Nel 2020 la società ha fatturato 16,6 milioni di euro, generando un ebitda di poco superiore a 1 milione, a fronte di un debito finanziario netto di 3,3 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente). Negli ultimi tre esercizi il tasso annuale di crescita del fatturato è stato del 10%.
Donati vanta la leadership nel mercato italiano, a sua volta tra i più rilevanti in Europa con quasi 1 milione di ascensori installati che effettuano circa 100 milioni di viaggi al giorno, coinvolgendo milioni di utilizzatori. Tuttavia oltre il 40% degli impianti in servizio in Italia ha più di 30 anni (circa un terzo oltre 45 anni) e necessita di ammodernamento, con tassi di intervento manutentivi in crescita del 20% circa negli ultimi cinque anni. Anche a livello globale il mercato degli ascensori ed elevatori cresce del 3-4% l’anno, ma al suo interno la domanda di soluzioni innovative su impianti esistenti cresce di circa il 7% annuo.
L’acquisizione di Donati si sposa bene con la strategia EOS IM, che punta a facilitare la transizione delle imprese verso modelli di business più sostenibili e digitali, allo stesso tempo portandoli dalla dimensione di player locali a quella di organizzazioni di respiro internazionale. Il progetto di sviluppo della società prevede sia l’espansione delle filiali in Francia, Germania ed EAU che la crescita tramite mirate acquisizioni, tanto in Italia quanto all’estero.
“Con Donati abbiamo completato il ciclo di investimenti del Fondo I, in precedenza allocato in maniera bilanciata nei settori target della nostra strategia: Industria specializzata, servizi alle aziende e alimentare. Il portafoglio, cresciuto in modo importante sia organicamente sia tramite acquisizioni, è stato già parzialmente realizzato con due exit che hanno generato significativi ritorni per i nostri investitori”, ha commentato Gianni Galasso, senior partner di EOS IM Group, Private Equity Strategy, che ha aggiunto: “Donati è un ottimo completamento del Fondo I, sia in termini settoriali sia di caratteristiche. Nelle aziende in portafoglio abbiamo già realizzato molte attività volte a indirizzare i business model verso maggiori sostenibilità e digitalizzazione, ma riteniamo di essere solo all’inizio di questo percorso: per questo abbiamo deciso di specializzare in tal senso il nostro secondo fondo Next Evolution Fund II“.
Il fondo, lanciato lo scorso gennaio, ha un obiettivo finale di raccolta (hard cap) di 250 milioni. L’avvio della raccolta del nuovo fondo ha coinciso con l’arrivo, lo scorso aprile come senior parter, di Riccardo Bruno, fondatore di Capital Insight e fino al 2017 senior partner di Clessidra.
Ricordiamo che lo scorso gennaio EOS Investment Management e Capital Dynamics, società di gestione indipendente internazionale e tra i principali investitori in energie rinnovabili al mondo, si sono assicurati un green loan da oltre 55 milioni di euro da ING e UniCredit, con il ruolo di Mandated Lead Arranger & Bookrunner e Sustainability Coordinator. Il finanziamento ha durata di 15 anni ed è assistito dalla garanzia green di SACE (si veda altro articolo di BeBeez e qui il comunicato stampa di allora). Si è trattato del primo project finance green in Italia e il primo finanziamento di questa dimensione per impianti senza sussidi governativi. I proventi del prestito saranno infatti utilizzati per sostenere i costi di costruzione e messa in esercizio di impianti di produzione di energia rinnovabile in assenza di incentivi pubblici (grid parity), che sono in portafoglio ai fondi EOS ReNewable Infrastructure Fund II e Capital Dynamics Clean Energy Infrastructure VIII e IX. EOS Renewable Infrastructure Fund II, lanciato nell’ottobre 2020, è focalizzato sull’intera Europa, sebbene con particolare attenzione all’Italia, e investe nello sviluppo di impianti nuovi in grid parity, senza sussidi e in grado di competere con le fonti tradizionali. Il fondo era stato lanciato inizialmente con il nome EOS Energy Fund II Sicaf RAIF ed è stato poi ribattezzato appunto EOS Renewable Infrastructure II (si veda altro articolo di BeBeez). Il fondo ha raggiunto il secondo closing a 120 milioni di euro lo scorso dicembre (si veda altro articolo di BeBeez).