Dopo 14 anni, Private Equity Partners sgr, player storico del private equity italiano, fondato da Fabio Sattin e Giovanni Campolo, esce dal capitale di Mecaer Aviation Group.
Private Equity Partners aveva infatti acquisito in aumento di capitale una quota del 22,5% di Mecaer nel dicembre del lontano 2007 assieme all’allora Imi Private Equity, divisione di investimenti in aziende non quotate di Intesa Sanpaolo, successivamente confluita nella Ca’ de Sass, che da parte sua aveva acquisito una quota del 16,42%. per un investimento complessivo di circa 15 milioni di euro. All’epoca le due istituzioni avevano quindi assegnato a Mecaer un equity value di circa 38 milioni di euro per un enterprise value di 55 milioni di euro (si veda qui il Private Equity Monitor).
Ieri è stato firmato l’accordo a seguito del quale Fondo Italiano d’Investimento sgr, tramite il Fondo Consolidamento e Crescita, e il fondo Usa Stellex Capital Management rileveranno la maggioranza del gruppo novarese specializzato negli elementi meccanici per aeromobili, soprattutto carrelli e meccanismi per le manovre di volo di elicotteri e droni (si veda qui il comunicato stampa). All’operazione, che ha riconosciuto per Mecaer un valore di poco superiore a 100 milioni di euro, partecipa anche il presidente e ceo Bruno Spagnolini, manager di lunga esperienza a livello internazionale nei mercati aeronautico ed elicotteristico, in precedenza amministratore delegato di Agusta Westland.
A vendere sono stati appunto Private Equity Partners sgr, che aveva la partecipazione nel portafoglio del fondo IV, chiuso proprio nel 2007 e ormai uno dei fondi private equity più “anziani” sul mercato italiano; Private Equity Partners spa, la holding personale di Fabio Sattin e Giovanni Campolo; Melville srl, veicolo di NB Renaissance Partners, che a sua volta aveva ereditato la quota di Mecaer al momento dello spinoff del private equity di Intesa Sanpaolo e contestuale alleanza (con apporto di capitali) da parte di Neuberger Berman (si veda altro articolo di BeBeez); e SBI spa, la holding che riunisce le partecipazioni del gruppo di famiglie imprenditrici che nel 1995, con un club deal, aveva rilevato l’azienda, nata da uno spinoff, dall’allora Finmeccanica (oggi Leonardo spa) (si veda qui l’Informativa sugli assetti proprietari di Mecaer). Le famiglie manterranno una quota di minoranza.
Il supporto finanziario all’operazione è stato fornito da Solution Bank e Anthilia Capital Partners sgr. Fondo Italiano e Stellex sono stati assistiti da Kpmg Corporate Finance, Csp, E&Y, Latham & Watkins, Erm e Marsh. Gli azionisti di Mecaer sono stati assistiti da Gatti, Pavesi, Bianchi.
Quello su Mecaer è per i due nuovi investitori un progetto di aggregazione di filiera nel settore aerospaziale: per il gruppo c’è infatti un ambizioso progetto di sviluppo ed espansione all’estero teso a raggiungere, anche tramite acquisizioni, un fatturato di circa 500 milioni di euro entro 6 o 7 anni. Mecaer ha chiuso (a settembre) il bilancio 2020 con un fatturato di 139 milioni di euro, generando un ebitda di poco meno di 20 milioni di euro e con un debito finanziario netto di 27,3 milioni (si veda qui la Relazione al bilancio consolidato per l’esercizio 2019/2020). Quanto al debito, ricordiamo anche che lo scorso novembre Mecaer aveva incassato un finanziamento da 5 milioni di euro da Cdp a supporto di un piano investimenti in ricerca e sviluppo (si veda qui il comunicato stampa).
“È un’operazione importante per Fondo Italiano dato il carattere strategico del settore aerospace, anche come traino per l’innovazione tecnologica, e per l’opportunità di consolidare una filiera molto frammentata, come hanno già fatto in passato francesi, tedeschi e inglesi”, ha commentato Antonio Pace, ceo di Fondo Italiano d’Investimento sgr.
Quanto a Stellex, è una società di private equity angloamericana con uffici a Londra e New York e specializzata su medie aziende, soprattutto della meccanica avanzata. Attualmente gestisce 2,6 miliardi di dollari). Ricordiamo che Stellex fa parte dell’Ad Hoc Group, consorzio di investitori cui partecipano anche Carlyle e Man GLG. Ad Hoc si era aggiudicato il 100% del capitale sociale di Officine Maccaferri a seguito dell’asta indetta dal Tribunale di Bologna a inizio dicembre 2020, e si era impegnato a ricapitalizzare il gruppo al momento dell’ottenimento dell’omologa con le risorse necessarie a dare atto al piano concordatario (si veda altro articolo di BeBeez)