FSI sta ragionando sull’uscita dal capitale di Adler Group, produttore di componentistica auto che fa capo alla famiglia Scudieri ed è partecipato dal fondo per il 28,1%. Lo ha riferito nei giorni scorsi Il Sole 24 Ore, secondo il quale la sgr guidata da Maurizio Tamagnini potrebbe affidare un incarico esplorativo in tal senso a Rotshchild. Tra gli interessati al dossier rientrano alcuni fondi di private equity e gruppi asiatici.
Lo studio dell’operazione da parte di FSI sarebbe ancora in fase embrionale e dovrebbe entrare nel vivo in autunno per concludersi probabilmente nel 2022. Ricordiamo che il fondo FSI I era entrato nel capitale di Adler nell’aprile 2018 acquisendo la sua quota dalla famiglia Scudieri che controlla il resto del capitale tramite Adler Plastic (si veda altro articolo di BeBeez).
Il gruppo, presente in 23 Paesi, conta oltre 15 mila dipendenti distribuiti su 64 stabilimenti tra Europa, Asia e America. Ha chiuso il 2020 con ricavi in calo a 1,17 miliardi di euro (da 1,43 miliardi nel 2019), ma con un ebitda in crescita a 137,6 milioni (da 129), soprattutto grazie a una politica di tagli di costi e a una rivalutazione straordinaria di 18,4 milioni della divisione Acoustics del gruppo tedesco STS acquisita lo scorso novembre (si veda altro articolo di BeBeez e il comunicato stampa sui risultati 2020). Anche il debito finanziario netto è salito, a 447,2 milioni dai 441,3 milioni di fine 2019, ma grazie all’aumento dell’ebitda la leva netta è scesa a 3,25 volte dalle 3,42 volte di fine 2019. Quanto ai primi tre mesi del 2021, il gruppo ha registrato ricavi in crescita di circa il 12% rispetto allo stesso periodo del 2020 con un ebitda in aumento di ben il 32,5%.
La crescita è legata all’intensa campagna di acquisizioni condotta negli ultimi mesi. Dopo la citata operazione sulla divisione Acoustics del novembre 2020, Adler lo scorso marzo ha acquisito per 33 milioni di euro il 73,25% delle altre attività di STS Group da Mutares, holding tedesca basata a Monaco e specializzata in ristrutturazioni aziendali (si veda altro articolo di BeBeez).
Lo scorso febbraio, invece, il gruppo aveva annunciato l’acquisizione di Faurecia Acoustics and Soft Trims (AST), la divisione Acoustics di Faurecia, società quotata a Euronext Parigi e leader mondiale nelle sue quattro aree di attività: sedili, interni, clarion eletronics e clean mobility (si veda altro articolo di BeBeez).
Con l’acquisizione di STS e Faurecia Acoustics, Adler ha costituito una nuova area di business che sviluppa e realizza componentistica in plastica rigida, come cruscotti, consolle centrali e componenti di carrozzeria (hard trim), per veicoli pesanti, commerciali e automobili.
Per finanziare queste operazioni, nel maggio scorso Adler Group ha emesso un bond da 75 milioni di euro attraverso la controllata tedesca operativa Adler Pelzer Holding (ex HP Pelzer Holding). Le obbligazioni, con cedola 4,125% e scadenza 2024, sono quotate sul Global Exchange Market di Euronext Dublin. L’emissione è stata collocata al prezzo di 92,5 euro (si veda altro articolo di BeBeez). Il prestito obbligazionario di Adler seguiva quello del 2017, per un valore di 350 milioni, cedola 4,125% e scadenza 2024, emesso per rifinanziare i bond prima in circolazione emessi nel 2014 e quotati in Germania a Francoforte, Monaco e Stoccarda e all’Irish Stock Exchange (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo che nel luglio 2017 Adler aveva comprato la britannica CAB Automotive, nel marzo 2016 era salita al 100% del capitale del leader tedesco dell’insonorizzazione e finitura interna di auto HP Pelzer (oggi ribattezzata come detto Adler Pelzer), mentre nel 2003 il gruppo aveva rilevato da Lear Corporation gli stabilimenti polacchi e quello di Villastellone e nel 2007 i suoi tre stabilimenti italiani.