Guala Closures, gruppo multinazionale leader nei sistemi di chiusura per bottiglie di bevande alcooliche e non e di olio d’oliva, si è impegnata ad acquisire la vicentina Labrenta, rafforzando ulteriormente la presenza nelle chiusure per bottiglie destinate a prodotti di fascia alta (si veda qui il comunicato stampa).
Gli attuali azionisti di Labrenta, Gianni e Amerigo Tagliapietra, reinvestiranno in Guala Closures e assumeranno incarichi manageriali nella gestione del segmento luxury.
Fondata nel 1971 da Enzo Tagliapietra a Breganze (Vicenza), Labrenta è un produttore storico di chiusure di alta gamma personalizzabili per liquori, vino, olio, aceto e birra. L’azienda, nata come produttrice di sughero naturale per il mercato vinicolo italiano, negli anni è cresciuta sotto la direzione di Gianni e Amerigo, affermandosi sul mercato internazionale come realtà a forte vocazione innovativa, ottenendo 30 brevetti. Con oltre 30 milioni di euro di fatturato attesi nel 2022, Labrenta ha prodotto e venduto chiusure a circa 800 clienti da 70 paesi, e possiede stabilimenti in Italia, Brasile e Messico oltre a una presenza commerciale negli Stati Uniti, e adesso, a seguito dell’acquisizione nel 2022 di Anacorks, specializzata nella produzione di sughero per chiusure di alta gamma, Labrenta ha una presenza diretta anche in Portogallo.
L’innovazione e la crescente attenzione alla sostenibilità sono anche tra i pilastri dell’attività di Guala Closures. Il gruppo conta attualmente oltre 4.850 dipendenti distribuiti su 30 siti produttivi in tutto il mondo, e vende i suoi prodotti in più di 100 Paesi. Il gruppo ha chiuso l’esercizio 2021 con un fatturato di circa 660 milioni di euro, con un ebitda rettificato di 115 milioni e un debito netto di 462 milioni (si veda qui il bilancio 2021). Il business tuttavia sta accelerando. Il gruppo ha infatti reso noto di aver realizzato al 31 marzo 2022 un fatturato riferito ai precedenti 12 mesi di circa 710 milioni di euro.
L’acquisizione di Labrenta consentirà di realizzare importanti sinergie a livello industriale e commerciale grazie alla gamma completa di prodotti in un settore come quello del luxury in forte crescita.
Gabriele Del Torchio (nella foto in alto), presidente e ad di Guala Closures ha commentato: “Labrenta è un’ottima realtà aziendale, innovativa, con un forte radicamento sul territorio, un know-how importante, un team strutturato e un management con una visione strategica di lungo periodo. L’acquisizione di Labrenta rappresenta per il nostro gruppo un’importante opportunità che contribuirà al raggiungimento degli obiettivi stabiliti nel nostro piano strategico e al rafforzamento della già rilevante presenza nel segmento luxury. Le esperienze imprenditoriali di Gianni ed Amerigo Tagliapietra saranno fondamentali per aiutarci in questa nuova fase di sviluppo. L’attuale stabilimento di Breganze diventerà un importante centro di ricerca, sviluppo e produzione per il segmento alto di gamma”
Gianni Tagliapietra, ceo di Labrenta, ha aggiunto “Labrenta e il suo team per me ed Amerigo sono come una grande famiglia, cresciuta con noi anno dopo anno tra sfide e soddisfazioni e desideriamo che, anche in futuro, cresca forte e riesca a realizzare tutte le sue aspirazioni. L’amore per il design e la tecnologia, la qualità produttiva, la sostenibilità e il team sono tra i valori portanti di Labrenta. Negli ultimi anni ci siamo resi conto di come il mondo stesse cambiando a una velocità formidabile, richiedendo altrettanta rapidità di azione e reazione da parte di noi imprenditori. Abbiamo trovato in Guala Closures un gruppo che condivide i nostri valori ed un leader mondiale che ci permetterà di continuare a crescere, valorizzando ulteriormente il business di Labrenta e ponendo le basi per uno sviluppo strutturato, veloce e capillare”.
La storia di Guala Closures, nuovamente delistata da Piazza Affari il 21 luglio 2021 (si veda altro articolo di BeBeez) ha avuto varie vicissitudini. Si trattatva infatti del secondo addio alla borsa, a seguito dell’opa lanciata da Investindustrial tramite Special Packaging Solutions Investments sarl (SPSI), che aveva assicurato al veicolo il controllo sul 94,9% del capitale di Guala (si veda altro articolo di BeBeez). Successivamente, quindi, SPSI aveva condotto la procedura di sell-out, arrivando a detenere il 98,88% del capitale (si veda qui il comunicato stampa), a cui è seguita la procedura di squeeze-out sull’1,12% del capitale residuo, che ha quindi portato SPSI al 100% (si veda qui il comunicato stampa).
Il primo delisting risaliva al 2008 (il gruppo era sul listino dal novembre 2005) a seguito di un’opa lanciata da un veicolo che faceva capo a Dljmb Overseas Partners IV, fondo di private equity gestito da Dlj Merchant Banking, allora indirettamente controllato da Credit Suisse Group (si veda la Reuters di allora) e che dal 2014 è una casa di investimento indipendente ribattezzata aPriori Capital Partners dopo lo spin-off delle attività di private equity da Credit Suisse. Sempre nel 2008 i manager di Guala Closures, tra cui l’ex ceo e presidente Marco Giovannini, avevano a loro volta reinvestito in Gcl Holdings sarl parte del corrispettivo incassato. Intesa Sanpaolo allora a sua volta aveva acquistato una partecipazione nel capitale della holding GCL Holdings sarl (controllante di GCL Holdings sca) pari al 20%, ma, come spiegato nella semestrale (si veda pag. 52), l’aveva poi trasferita nel 2015 al veicolo Melville srl, il quale a sua volta era stato poi acquistato per il 72% da NB Reinassance Partners Holdings sarl, fondo sponsorizzato da Intesa Sanpaolo e Neuberger Berman (si veda altro articolo di BeBeez). Guala era poi tornata a Piazza Affari nell’agosto 2018, grazie alla business combination con la Spac Space 4 (si veda altro articolo di BeBeez).
In quest’ultimo preiodo Guala ha condotto una serie di operazioni straordinarie, in particolare l’acquisizione delle attività in Germania e in Turchia di Closurelogic, l’acquisizione del 20% della società britannica Sharpend, in parte compensate dalla cessione della società italiana GCL Pharma (si veda altro articolo di BeBeez).