IBL Banca, specializzata nel settore dei finanziamenti tramite cessione del quinto dello stipendio o della pensione, ha cartolarizzato crediti derivanti da finanziamenti erogati dalla stessa IBL per 316,7 milioni di euro, a valere sul programma di cessione di crediti di un ammontare complessivo massimo di 10 miliardi di euro.
L’operazione di finanziamento, che è la seconda della serie. è stata strutturata tramite l’spv Marzio Finance srl e i titoli derivanti dalla cartolarizzazione sono stati tutti sottoscritti dall’originator IBL Banca. I titoli sono stati emessi in due tranche, tra senior (91%) e junior (9%) notes. La tranche senior, che prevede una remunerazione fissa dello 0,25%, ha ottenuto da Moody’s e DBRS il rating pari rispettivamente a “Aa2” e “AA(low)” ed è quotata presso la Borsa di Lussemburgo. La tranche junior ha rendimento variabile e non ha rating.
Più nel dettaglio questa seconda serie è costituita da oltre 22 mila finanziamenti erogati da IBL Banca e costituiti per il 36,9% da prestiti contro cessioni del quinto dello stipendio, per il 43,6% da cessioni del quinto della pensione e per il 19,5% da delegazioni di pagamento.
Nell’ambito dell’operazione, Banca IMI (Gruppo Intesa Sanpaolo) ha agito in qualità di sole arranger mentre lo studio legale Hogan Lovells ha ricoperto il ruolo di transaction counsel.
L’amministratore delegato di IBL Banca, Mario Giordano, ha spiegato che “l’obiettivo del programma di emissioni di abs è quello di produrre ulteriori strumenti utilizzabili quale collaterale per operazioni di rifinanziamento sul mercato interbancario e presso l’Eurosistema. Inoltre, da quest’anno è nostra intenzione collocare gli abs sul mercato dei capitali, nell’ambito del quale la Banca intende proporsi come emittente seriale di questa tipologia di titoli”.
La prima operazione del programma era stata annunciata lo scorso ottobre e riguardava un portafoglio di crediti da 433 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa). Anche in quel caso i titoli derivanti dalla cartolarizzazione sono stati sottoscritti tutti da IBL Banca. I titoli erano emessi in due tranche, senior (92%) e junior (8%). La tranche senior, che ha una cedola mensile di 0,50% e vita media residua di circa 3 anni, ha ottenuto il rating da Moody’s e DBRS pari rispettivamente ad Aa2 e A(h) ed è quotata presso la borsa di Lussemburgo. La tranche junior ha rendimento variabile e non ha rating.
IBL Banca aveva tentato di quotarsi a Piazza Affari dal 2015, ma aveva poi ritirato l’offerta per attendere un momento di mercato più favorevole (si veda qui il commento nella relazione al bilancio 2015). Prima del tentativo di quotazione sera entrata nel mirino di fondi di private equity internazionali (si veda altro articolo di BeBeez), che in quel periodo erano particolarmente attenti al settore del credito al consumo (si veda altro articolo di BeBeez). Anche dopo il ritiro dell’ipo si è parlato per qualche tempo di trattative con i fondi, ma poi non c’è stato alcun deal e tuttora la banca fa capo a Delta 6 Partecipazioni della famiglia Giordano e Sant’Anna della famiglia d’Amelio, entrambe con il 50%.
Ma l’interesse dei fondi per il settore c’è anche oggi. Nel nel settore è aperta la fase di raccolta di manifestazioni di interesse per Multicredito e Prestinuova, tra gli asset di Banca Popolare di Vicenza che non sono finiti nel perimetro di acquisto da parte di Intesa Sanpaolo lo scorso giugno, così come in vendita, di provenienza Veneto Banca, c’è Apulia Prontoprestito (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scorso dicembre, invece, Chenavari Investment Managers ha comprato da gruppo Carige il controllo di Creditis (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scorso luglio, infine, Palamon Capital e Dea Capital hanno ceduto le loro partecipazioni in Sigla Credit e in Sigla Collection al fondo Alchemy Special Opportunities (si veda altro articolo di BeBeez).
Controllata da un fondo di private equity è anche Mediocredito Europeo, società specializzata in cessione del quinto dello stipendio e delistata l’anno scorso dal Marché Libre di Parigi da parte del fondo Usa Seer Capital Management (si veda altro articolo di BeBeez), azionista già dal 2014, quando aveva affiancato al 50% l’allora amministratore delegato Massimo Minnucci. Seer Capital ora controlla Mce al 99,317% (tramite S.C.O. ILoans Llc). Mce si è a sua volta finanziato sul mercato tramite cartolarizzazioni. L’ultima risale allo scorso maggio, quando ha cartolarizzato un portafoglio da 40 milioni di euro tramite la società veicolo Legion CQ srl (si veda altro articolo di BeBeez). I titoli abs sono stati tutti sottoscritti da un primario istituto internazionale. Quell’operazione seguiva a sua volta quella del 2016 per un importo complessivo di 250 milioni su base revolving che era stata condotta tramite il veicolo Visor srl.