Retelit spa, il più grande player in Italia nelle telecomunicazioni focalizzato sul mercato B2B, controllato dal fondo infrastrutturale spagnolo Asterion Industrial Partners, dopo l’opa conclusasi a inizio ottobre 2021 (si veda qui altro articolo di BeBeez), e partecipato dal fondo Marguerite, ha annunciato l’acquisizione del 100% di BT Enìa Telecomunicazioni spa, uno dei principali operatori ICT locali: dal 1999 offre servizi di telecomunicazioni e soluzioni IT alle imprese e alla Pubblica Amministrazione nelle province di Parma, Reggio Emilia e Piacenza (si veda qui il comunicato stampa). L’intesa è subordinata ad approvazione delle Autorità competenti.
Nata nel 1999 come joint venture tra BT Italia spa, parte di BT Group (ex British Telecom), e la multiutility Iren, era poi passata sotto intero controllo di BT Italia spa.
BT Enia fornisce servizi di comunicazione e IT interamente dedicati alle imprese e alla Pubblica Amministrazione nei territori delle provincie di Parma, Piacenza e Reggio Emilia. L’esercizio di BT Enia che si è chiuso a fine marzo 2023 ha registrato ricavi per 16,7 milioni, un ebitda di 1,8 milioni e circa 390 mila euro di liquidità netta (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente)
Con l’acquisizione di BT Enìa il Gruppo Retelit potenzia la sua rete in fibra con ulteriori 1,400 Km che si aggiungono agli 40.000 km di sua proprietà in Italia, e aggiunge il Data Center di Parma al suo capillare network di Data Center che si estende da Bolzano a Bari, per un totale di oltre 30 tra Data Center, server farm e PoP. Retelit rafforza così la sua presenza sul territorio dell’Emilia-Romagna e il proprio posizionamento verso la clientela Enterprise e della Pubblica Amministrazione. Retelit ha chiuso il bilancio 2022 con 199,7 milioni di ricavi, un ebitda di 74,9 milioni e un debito finanziario netto di 109,5 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente)
Jorge Álvarez, amministratore delegato di Retelit, ha commentato: “Voglio ringraziare BT Italia per la preziosa collaborazione che ci ha portati oggi a raggiungere un’ulteriore significativa tappa del percorso di crescita e consolidamento di Retelit. Con BT Enìa ci rafforziamo a livello regionale per essere più vicini ai nostri clienti, proseguendo la nostra strategia di presidio commerciale territoriale e di sviluppo realizzata attraverso integrazioni e investimenti in asset, piattaforme tecnologiche e competenze che ci posizionano oggi come un operatore di riferimento nel settore telco e ICT. Negli ultimi anni, anche grazie al fondo Asterion, Retelit ha intrapreso una nuova fase di ampliamento dell’offerta, passando da pura società infrastrutturata a realtà capace di offrire un’ampia gamma di servizi ICT. L’acquisizione di BT Enìa consolida questo percorso fondato su impegni continui per costruire un’infrastruttura di proprietà, ad oggi una delle più complete d’Italia”.
Ricordiamo che il fondo Asterion controlla Retelit attraverso Marbles spa, la stessa holding con la quale il fondo ha acquisito un anno fa anche Irideos, altro ICT italiano leader nel cloud e nelle infrastrutture di data center e fibra ottica, (si veda altro articolo di BeBeez). Quell’operazione era stata annunciata in due fasi. In primo luogo, a luglio era stato firmato l’accordo per l’acquisizione della quota di maggioranza che faceva capo allora a F2i sgr, cioè il 78,4% (si veda qui altro articolo di BeBeez). A fine ottobre, poi, era stata annunciata anche la firma di un successivo accordo con il fondo europeo Marguerite per la cessione della sua quota del 19,6% in Irideos e il reinvestimento dell’intero ricavato sempre in Marbles. Il closing era poi avvenuto a dicembre con Marbles spa che detiene quindi il 98% di Irideos, che ha chiuso il bilancio 2022 con 174,5 milioni di euro di ricavi, un ebitda di 22,1 milioni e un debito finanziario netto di 22,9 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).