di Salvatore Bruno e Giuliano Castagneto
Il comparto Shipping del Fondo IDeA CCR II, gestito da DeA Capital Alternative Funds SGR, si è impegnata a cedere sei navi da carico battenti bandiera italiana al gruppo Navigazione Montanari spa. Le unità cedute sono oil, product, chemical tankers (portarinfuse liquide) più un bulkers (portarinfuse secche), per un valore complessivo di circa 108 milioni di dollari (si veda qui il comunicato stampa).
In particolare, Euromont S.p.A., un veicolo partecipato al 51% dal gruppo Montanari e per il resto da Idea CCR II, ha acquistato cinque tanker per 85 milioni di dollari. Euromont ha investito 35 milioni a titolo di equity, finanziando il resto dell’importo con un prestito concesso da Illimity Bank e Solution Bank assistito da garanzia della SACE. Il Gruppo NavMont acquisterà direttamente la nave bulker direttamente con il supporto di finanziatori internazionali. Gli studi Watson, Farley & Williams e DLA Piper hanno fornito il supporto legale all’operazione.
Non è la prima volta che illimity finanzia il gruppo marchigiano dei trasporti marittimi. A maggio del 2021 Montanari aveva incassato un prestito della durata di sei anni da 35 milioni euro dalla banca guidata da Corrado Passera e anche in quella occasione Sace aveva fornito la copertura di Garanzia Italia (si veda qui il comunicato stampa e qui altro articolo di BeBeez). Grazie a quel finanziamento, Navigazione Montanari ha potuto concludere l’acquisto di due tanker che, sostituendo navi più anziane dismesse nel corso del 2020, hanno consentito alla società di rinnovare la flotta, per offrire ai propri clienti sempre più elevati standard di qualità, sicurezza e rispetto per l’ambiente.
IDeA CCR II si è impegnato a sostenere lo sviluppo della joint venture per i primi 3 anni del business plan. Secondo quanto risulta a BeBeez, con quest’operazione, IDeA CCR II non ha perseguito scopi di restructuring o turnaround, ma di creazione di valore secondo i classici canoni delle transazioni di private equity a supporto delle aziende in portafoglio. D’altra parte i numeri, almeno quelli del 2020, ultimi disponibili, descrivono un gruppo Montanari in salute. Il gruppo ha chiuso il 2020 con circa 128,8 milioni di euro di ricavi e un ebitda pari a 52,5 milioni di euro. Lo scorso aprile la società armatoriale è rientrata in Confitarma (Confederazione Italiana Armatori) e il suo ceo Fabio Montanari ne è stato nominato consigliere (si veda il Corriere Marittimo. Il Gruppo interamente controllato dalla Famiglia Montanari gestisce una flotta di 18 oil/product tankers per circa 1 milione di tonnellate di stazza lorda.
Inoltre il gruppo nel dicembre 2018 aveva ristrutturato il debito con le banche, dopo aver chiuso un rifinanziamento di 300 milioni di dollari grazie a un sale&lease back su parte della flotta (11 navi cisterna su 21) che ha consentito di rimborsare ai creditori una parte significativa dell’esposizione finanziaria e al tempo stesso di rinegoziare i termini dei restanti finanziamenti (si veda MF Milano Finanza). La struttura dell’operazione ha uno schema simile a quello delle ristrutturazioni di altre società del settore, quali Ignazio Messina & C (si veda altro articolo di BeBeez) e Motia di Navigazione (si veda altro articolo di BeBeez).
“Il Fondo ha trovato in NavMont il champion armatoriale a cui affidare il risultato del lavoro di questi ultimi anni. Siamo fiduciosi che questa partnership potrà mettere in sicurezza la flotta fino ad ora gestita dal Fondo e saprà altresì sfruttare alcune selezionate competenze di gestione e relazioni commerciali particolari che portiamo in dote” ha detto Sara Bertolini, Managing Director del Fondo IDeA CCR II.
Ricordiamo che nel dicembre 2019 il comparto Shipping di IDeA CCR II, nato a dicembre 2018 con un portafoglio di circa 200 milioni di dollari di crediti vantati dal sistema bancario verso otto società di gestione armatoriale (si veda altro articolo di BeBeez), aveva concluso tre reimpossesamenti, che l’hanno portato a diventare proprietario di una flotta di 4 navi, di cui tre Oil-Chemical Tanker Ice Class (Korsaro di K-Ships, Nike di K-Ships, Aethalia di Elbana di Navigazione) e una Aframax tanker (Neverland Dream di Finaval) per il trasporto globale del greggio. Secondo quato risulta a BeBeez, tre di queste navi sono state cedute a Euromont. assieme ad altre due unità frutto di reimpossessamenti avvenuti nel 2020 più un’altra divenuta di proporetà di Idea CCR II nel 2022.
Secondo Fabio Montanari, ceo del Gruppo NavMont: “L’operazione di acquisto della Flotta gestita dal Fondo IDeA CCR II consentirà di consolidare presenza di NavMont nel settore dello shipping e di porre solide basi per aprirci a nuovi segmenti di mercato, coerenti con il trend di evoluzione del settore. Siamo lieti che il Fondo ci sosterrà per alcuni anni e siamo certi che rappresenterà un partner finanziario sensibile alle dinamiche del settore armatoriale”.
Con quest’operazione IDeA CCR II avvia una partnership industriale italiana con NavMont, storico armatore. L’accordo da un lato consente al Fondo di dare un futuro di lungo termine alle proprie navi e dall’altro garantisce all’armatore un forte consolidamento della propria flotta ponendo le basi per ulteriore crescita. Un obiettivo in linea con la mission del compatyo shipping, delineata da Bertolini all’epoca del lancio: “CCR Shipping vuole essere la risposta a una esigenza condivisa dal settore armatoriale. Vogliamo proporre agli armatori che hanno pesantemente investito a forte leva negli anni del boom del settore soluzioni e strutture finanziarie coerenti con l’attuale mercato, in modo da fare spazio a una nuova attività di investimento”. Il Fondo è nato infatti con l’obiettivo, da un lato, di supportare il sistema bancario italiano nella gestione del credito problematico in un settore economico caratterizzato da alta concentrazione e, dall’altro, per preservare il valore di assets cruciali per l’armamento italiano, evitando liquidazioni forzose che avrebbero potuto determinarsi anche a seguito di incursioni speculative.
A valle dei suoi 3 anni di attività, il Fondo ha chiuso sette operazioni di ristrutturazione, risanando la quasi totalità dei crediti conferiti. Gestisce una flotta di 7 navi di età media di 11 anni, ha realizzato 3 operazioni di exit ed ha già distribuito una parte importante del capitale ai propri investitori.
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