Niente più Cina nemmeno nel nome per Mandarin Capital Partners, che ora si ribattezza Mindful Capital Partners (si veda qui il comunicato stampa). Lo hanno annunciato ieri i managing parter Lorenzo Stanca, Alberto Camaggi e Andrea Tuccio e il senior partner e fondatore Alberto Forchielli, alla guida del gruppo di private equity fondato nel 2007, allora con l’obiettivo di investire in aziende italiane da accompagnare nella loro crescita in Cina e in aziende cinesi che a loro volta volessero crescere in Italia, il tutto con il supporto con da un lato Intesa Sanpaolo e dall’altro la China Development Bank e la China Exim Bank, che avevano agito da anchor investor del primo fondo lanciato nel 2007, che aveva chiuso la raccolta con 328 milioni di euro di impegni.
“Il cambio di nome era imperativo in questo momento in cui la Cina è schierata con la Russia contro l’Ukraina”, ha detto Forchielli, sottolineando però che era comunque da tempo che i manager stavano ragionando su un cambio nome, perché nella realtà poi l’attività dei fondi non si è mai davvero concentrata solo sull’interscambio Italia-Cina, dato che la caratteristica comune delle aziende investite era una spiccata propensione alla crescita internazionale e alle esportazioni, in cui il mercato cinese giocava si un ruolo, ma in molti casi non prioritario. Da cui derivava una sostanziale inadeguatezza del nome Mandarin nel rappresentare obiettivi e caratteristiche della strategia di investimento.
Peraltro nel tempo anche gli investitori cinesi sono scomparsi: erano scesi a soltanto uno nel secondo fondo Mandarin Capital Partners II che era stato lanciato nel 2013 e aveva chiuso la raccolta a gennaio 2016 appena sotto i 200 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez), mentre non sono proprio entrati nel fundraising del fondo MCP III, vintage 2019 (si veda altro articolo di BeBeez), che ha chiuso la raccolta a fine 2021 a quota 227 milioni e che è peraltro già investito per circa 150 milioni in otto società, con un rendimento sulla carta che corrisponde già a 1,35 volte il capitale investito.
“A oggi il portafoglio del fondo vale circa il 35% più del costo”, ha detto infatti Stanca, aggiungendo che i primi disinvestimenti sono previsti già dal prossimo anno e che a oggi ci sono altri due investimenti in valutazione. Quanto al prossimo fondo, è previsto il lancio tra fine 2022 e inizio 2023. Tra i progetti allo studio, inoltre, ha detto ancora Stanca, “c’è anche l’idea di ampliare la gamma delle strategie di gestione e quindi stiamo ragionando per esempio su venture capital e impact investing, ma al momento non c’è nulla di concreto”.
Di pari passo con l’ampliamento dell’orizzonte di internazionalizzazione delle aziende in portafoglio, se una delle prime azioni dopo la fondazione di Mandarin è stata l’inserimento all’interno del team di un membro di lingua cinese e l’apertura di un ufficio a Shanghai, guidato dalla managing partner Zhen Gao, dal 2013 il team si è ulteriormente allargato con l’inserimento di professionisti di lingua tedesca, a partire dalla managing partner Inna Gehrt, e l’estensione del focus ai paesi dell’area DACH (Germania, Svizzera, Austria) e Lussemburgo con la presenza il loco del partner e cfo Matteo Sessi. In aggiunta, la frequente presenza di Forchielli negli Stati Uniti, ha permesso di offrire alle portfolio companies un supporto anche in quella geografia.
Il nuovo nome, Mindful, è stato ispirato da due elementi che contraddistinguono fortemente l’approccio del management team agli investimenti. Da un lato l’accortezza delle scelte di investimento e di gestione, che ha consentito di ottenere risultati positivi su tutti gli investimenti realizzati; dall’altro, la crescente attenzione che il team ha dedicato in questi anni ai temi della sostenibilità, della buona governance e dell’impatto sociale nelle aziende in cui investe.
Quanto alle prossime operazioni, Lorenzo Stanca a margine della presentazione ha detto a BeBeez che l’asta in corso per Italcer al momento è stata sospesa, a causa delle incertezze sul quadro macroeconomico causate dal conflitto Russia-Ukraina e dall’impennata dei prezzi di energia e materie prima. Ricordiamo, infatti, che il processo di vendita di Italcer, la holding della ceramica costituita dal fondo MCP II come polo di aggregazione di aziende della ceramica di alta gamma, era iniziato a gennaio ed erano già arrivate alcune offerte non vincolanti (si veda altro articolo di BeBeez). Oltre a Italcer nel portafoglio di MCP II resta ancora anche Italian Frozen Food Holding (IFFH) , il polo del cibo surgelato lanciata nel 2018 e che da allora ha a sua volta aggregato una serie di piccole aziende del settore, l’ultima delle quali è Farma&Co, specializzata nella produzione di alimenti bakery gluten free (si veda altro articolo di BeBeez). Nella nota diffusa ieri da MCP si legge che le ultime due partecipazioni del secondo fondo saranno oggetto di disinvestimento nei prossimi mesi.
Quanto al terzo fondo, a oggi ha condotto otto investimenti, tutti ancora in portafoglio: Croci (prodotti non food per animali domestici), Selematic (macchine per il packaging di prodotti alimentari), Waico (nuovo nome del polo di macchinari per la panetterie, pizzerie e pasticcerie), Ymenso, Medech Holding (nuovo nome del polo di componenti di medical devices), Klapp (società tedesca di prodotti di skincare per il canale professionale), Margot(accessori metallici per la pelletteria di alto di gamma) e Coffee Holding (gruppo integrato nel settore del caffè).
Mindful Capital Partners è uno degli investitori di private capital monitorati da BeBeez Private Data,
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