Irideos, uno dei principali gestori italiani di infrastrutture digitali creato da un’iniziativa di F2i, dedicato alle aziende e alla Pubblica Amministrazione, ha inaugurato alla presenza del Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana il nuovo data center Avalon 3, il più grande sito certificato e iperconnesso di Milano, parte di Avalon Campus (si veda qui il comunicato stampa)
Con una capacità di 500 rack e 3,2 MW di potenza, Avalon 3, che su una superifice di 3500 mq può ospitare gli apparati o anche interi data center dei clienti, che qui possono anche accedere ai cloud pubblici o costruire architetture cloud ibride per accelerare i rispettivi processi di digitalizzazione o interconnettersi con gli oltre 165 operatori, Over the Top, piattaforme streaming e Cloud provider già ospitati nell’Avalon Campus.
Avalon3, alimentato al 100% da energie rinnovabili, è un esempio di sostenibilità ambientale grazie alle tecnologie utilizzate, infatti l’edificio e il data center sono classificati ai massimi livelli dello standard LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) e offre standard di efficienza energetica molto elevati. Le soluzioni adottate in Avalon3 hanno inoltre permesso di ottenere i massimi livelli di certificazione nell’industria dei data center (Rating 4) e di essere pienamente in linea con i più stringenti requisiti del PNRR. Requisiti che hanno consentito a Irideos di assicurarsi nel dicembre 2021 un finanziamento da 18 milioni di euro da ING Italia con garanzia green della SACE. (si veda altro articolo di BeBeez).
Danilo Vivarelli, AD di Irideos, ha commentato: “Milano è oggi il centro della rete Internet italiana, dove transita e viene scambiata la maggior parte del traffico dati, in particolare grazie al nostro Avalon Campus. Le infrastrutture di data center e il cloud sono cruciali per lo sviluppo dell’economia digitale. Insieme alla connettività, sono alla base di ogni strategia di trasformazione digitale e contribuiscono a garantire la resilienza delle aziende. Proprio per questo motivo abbiamo costruito Avalon 3, con il supporto degli azionisti F2i e Marguerite che ci hanno consentito di affrontare un investimento da 30 milioni di euro. Un data center moderno ed efficiente, iperconnesso alle reti Internet nazionali e internazionali, realizzato a tempo di record dal nostro team tecnico, che fa da volano ai servizi avanzati come l’intelligenza artificiale, i big data e il cloud di prossimità, tutti accomunati dalla necessità di efficienti scambi di dati tra reti diverse”.
Irideos sostiene lo sviluppo e la competitività delle aziende con soluzioni abilitanti che coniugano cloud, data center, fibra ottica, sicurezza e innovazione. Dallo scorso luglio, Irideos è controllata al 78,4% dal gruppo spagnolo di private equity Asterion Industrial Partners (si veda altro articolo di BeBeez), subentrato direttamente nel capitale di F2i sgr, e per il restante 19,6% dal fondo Marguerite. Nato nel maggio 2018 dall’aggregazione di Infracom, KPNQWest Italia, MC-link, Enter e BigTLC, tutte controllate tlc di F2i sgr e del fondo Marguerite, a cui si sono aggiunte poi Clouditalia e la sua controllata Noitel Italia, era nel mirino dei grandi fondi dall’autunno del 2021 (si veda altro articolo di BeBeez), mentre l’asta è stata poi avviata lo scorso gennaio, con il mandato a Mediobanca e a ING (si veda altro articolo di BeBeez).
Asterion, fondato dall’ex numero uno di Endesa Europa, Jesu’s Olmos è lo stesso fondo che a inizio anno ha delistato da Piazza Affari Retelit, uno dei principali fornitori di servizi in fibra all’ingrosso indipendenti in Italia, con una piattaforma di circa 15 mila km di fibra, comprese le reti metropolitane nelle 14 città più grandi, nonché 19 data center (si veda altro articolo di BeBeez).
Irideos possiede a sua volta una rete di circa 27 mila km di percorsi in fibra ottica lungo le autostrade, la costa adriatica e nelle aree metropolitane e 15 data center, tra i quali c’è l’Avalon Campus o Avalon 1, che è il più grande punto di interconnessione Internet italiano, in via Caldera a Milano, oltre agli altri due datacenter Avalon 2 e Avalon 3, e sono stati poi costruiti nelle vicinanze. La combinazione dei due gruppi darà vita quindi al più grande fornitore alternativo di connettività B2B in Italia, una piattaforma con una rete di 30.000 km in fibra e più di 30 data center.
La società ha chiuso il 2021 con un giro d’affari di 186,7 milioni di euro, un EBITDA di 33,5 milioni ma un rosso raddoppiato dai 6,4 milioni del 2020 ai 12,9 milioni, dopo gli oneri finanziari (si veda qui l’analisi di Leanus dopo essersi registrati gratuitamente). Ricordiamo che la società ha ottenuto nel gennaio 2020 un prestito da 150 milioni di euro da un pool di banche, inteso a finanziare l’attuazione del piano industriale al 2024, il cui obiettivo è un aumento del fatturato del 30% e il raddoppio dell’ebitda (si veda altro articolo di BeBeez).
Quello dei data center è un business sempre più caldo. Basti pensare che Stack Infrastructure , gestore gobale di infrastrutture che fa capo al fondo Usa IPI Partners, gestisce a Siziano (Pavia) una struttura costituita da due data hall indipendenti per 40 MW di potenza (si veda altro articolo di BeBeez). Il sito di Siziano, il più avanzato del Sud Europa, si sviluppa su 42 mila mq, e ha richiesto un investimento da 300 milioni di euro. Per finanziare questo progetto Supernap Italia nel dicembre 2020 aveva quotato su ExtraMot Pro un project bond da 63 milioni di euro. Il titolo, in scadenza nel dicembre 2025, paga una cedola variabile pari al tasso euribor 6 mesi più 375 punti base (si veda altro articolo di BeBeez).