Ha chiuso con un NAV di 2,029 miliardi di euro Italmobiliare, poco più basso dei 2,082 miliardi di fine 2021 (si veda altro articolo di BeBeez), grazie alla buona performance delle aziende in portafoglio che hanno registrato nell’anno una crescita dei ricavi aggregati pro-forma del 18% a 2,09 miliardi di euro (da 1,579 miliardi nel 2021), sebbene in presenza di un margine operativo lordo aggregato di 268,3 milioni in flessione dai 277,4 milioni del 2021 per la pressione sui margini legata alla crescita del costo delle materie prime e per alcuni fattori contingenti. Lo si legge nella Relazione finanziaria annuale della holding quotata a Piazza Affari (segmento Star), diffusa mercoledì 8 marzo (si veda qui il comunicato stampa e qui la presentazione agli analisti).
In particolare, la produzione della controllata Italgen ha risentito della perdurante siccità, mentre AGN Energia si è confrontata con un 2021 caratterizzato dall’impatto positivo delle coperture effettuate sul costo di acquisto Gpl durante il lock-down. Sui risultati complessivi, è pesata inoltre la performance negativa nell’anno di SIDI, entrata nelle portfolio companies solo a partire dal 25 ottobre 2022.
Detto questo, il NAV, considerando la distribuzione di dividendi per 59,2 milioni di euro effettuata nel corso dell’esercizio, ha una performance netta positiva per 6,2 milioni di euro: il NAV per azione pari a 48 euro, in considerazione della distribuzione di dividendi di 1,40 euro per azione, registra quindi una performance positiva dello 0,3% rispetto all’analogo valore al 31 dicembre 2021.
Più nel dettaglio, il valore del NAV è stato trainato dall’incremento di valore delle società in portafoglio (+56,7 milioni a perimetro costante) e delle altre partecipazioni (+23,5 milioni di euro), parzialmente compensato dalla performance negativa dei fondi di private equity sottoscritti (-9,2 milioni di euro), dal decremento di valore delle attività finanziarie trading e liquidità (-8,8 milioni di euro) e da costi di holding e imposte. Segnali positivi arrivano dall’analisi dell’andamento nel solo quarto trimestre dell’anno, che ha visto ricavi e margine operativo lordo in crescita rispetto allo stesso periodo del 2021 (si veda altro articolo di BeBeez).
A fine anno la componente rappresentata dalle società in portafoglio equivale al 67% del NAV per un valore complessivo di 1.359,1 milioni di euro (1.262,9 milioni a fine 2021). La variazione positiva di 96 milioni è dovuta al saldo di nuovi investimenti netti per circa 99 milioni (principali movimenti acquisto quota in Bene Assicurazioni e SIDI Sport e la cessione del 5% di Officina del Profumo Santa Maria Novella), incremento di valore delle portfolio companies (come già accennato) e la riduzione pari a 60 milioni per pagamento dividendi dalle società a Italmobiliare.
Sul fronte delle partecipazioni, Italmobiliare ha investito in un portafoglio di selezionati fondi di private equity italiani e internazionali, in un’ottica di diversificazione settoriale e geografica degli investimenti, tra i quali si segnalano i Fondi CCP3 e CCP4, il Fondo Restructuring di Clessidra e il Fondo Private Debt di Clessidra, BDT Capital Partners Fund II e III, Isomer Capital I e II, Isomer Capital Opportunities, Connect Ventures 3 e 4, Iconiq IV e V, Lindsay Goldberg Fund V, Lauxera Growth I, 8-Bit Capital I, Expedition Growth Capital Fund I, la Famiglia Fonds III GmbH e JAB Consumer. Al 31 dicembre il valore dei fondi di private equity ha segnato nel complesso una crescita pari a 24,8 milioni di euro di cui 6,5 milioni di euro di effetto in termini di tassi di cambio e 52,6 milioni di euro di nuovi investimenti parzialmente compensati dalla variazione negativa del fair value pari a 15,8 milioni di euro e da 18,5 milioni di euro rimborsati a seguito di disinvestimenti.
Quanto alle portfolio companies, Caffé Borbone (partecipazione al 60%), uno dei principali produttori specializzati in capsule e cialde compatibili, ha chiuso il 2022 con ricavi pari a 262,7 milioni di euro, in crescita del 4% rispetto all’esercizio precedente, che era stato positivamente influenzato dall’aumento del consumo domestico di caffè dovuto alla pandemia. Il margine operativo lordo si è chiuso a 65,8 milioni di euro, con una marginalità sul fatturato di poco superiore al 25% e costi non ricorrenti pari a 2,7 milioni di euro. Al netto di tali costi, il margine operativo è stato pari a 68,5 milioni di euro. La contrazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente è da attribuirsi principalmente all’incremento del costo delle materie prime, l’aumento dei costi di trasporto e del costo dell’energia elettrica.
Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella (partecipazione al 95%), ha chiuso il 2022 con un incremento del 55% dei ricavi a 46,6 milioni di euro. A questo incremento hanno contribuito significativamente le eccellenti performance del canale retail diretto, più che raddoppiato a livello globale. In particolare, si registra una ripresa dei negozi italiani dopo il periodo pandemico, tra cui il flagship di Via della Scala a Firenze, che cresce significativamente rispetto all’esercizio precedente, soprattutto grazie al ritorno dei flussi turistici nel capoluogo toscano. Cresciuto a doppia cifra anche l’e-commerce, supportato dagli investimenti nel digitale, e il canale wholesale, trainato principalmente dall’area APAC, che presenta ulteriori ed interessanti prospettive di sviluppo. Il margine operativo lordo è stato pari a 11,3 milioni di euro, in crescita del 38% rispetto all’esercizio precedente, principalmente grazie all’aumento dei volumi.
Italgen (partecipazione del 100%) la straordinaria siccità che ha caratterizzato il 2022 ha negativamente condizionato la produzione di energia idroelettrica del Gruppo Italgen, che si è assestata a 179,6 GWh, in diminuzione rispetto ai 315,5 GWh dell’anno precedente e in contrazione del 43% rispetto alla media decennale. Nel 2022 Italgen ha registrato ricavi per 50 milioni di euro in crescita rispetto all’esercizio precedente per 4,6 milioni di euro. Il margine operativo lordo è stato pari a 9,8 milioni di euro, in contrazione di 13,2 milioni di euro rispetto al 2021, per i fenomeni sopracitati.
Casa della Salute (partecipazione dell’84,67%), la società ha continuato la propria traiettoria di crescita, registrando un fatturato di 32,5 milioni di euro, in aumento del 26% rispetto all’esercizio precedente, incremento salito al 36% se valutato al netto delle attività legate al Covid (tamponi, test sierologici e gestione di hub vaccinale) che avevano positivamente inciso sul fatturato 2021. Escludendo le nuove aperture del 2021/2022 e neutralizzando i ricavi non ricorrenti legati al Covid, l’incremento like-for-like è stato del 6%, dato molto positivo considerando che le nuove aperture effettuate insistono sulla regione Liguria. Il margine operativo lordo si è attestato a 4,8 milioni di euro, quasi raddoppiando rispetto al 2021.
Capitelli (partecipazione dell’80%) Nel 2022 Capitelli ha registrato ricavi in crescita a 19,2 milioni di euro, con un incremento del 10% rispetto allo stesso periodo del 2021, riconducibile principalmente alla crescita dei volumi. Il margine operativo lordo è stato pari a 2,8 milioni di euro, con una flessione della marginalità rispetto al 2021 di 8 punti percentuali interamente spiegata dalla contrazione del margine industriale (-8%), impattato dal significativo incremento del costo della carne, oggi ai massimi storici. Capitelli ha chiuso l’esercizio 2022 registrando utili per 1,3 milioni di euro, in contrazione per i fenomeni sopraccitati.
Callmewine (partecipazione dell’80%) a febbraio 2022 il Gruppo Italmobiliare ha consolidato la propria partecipazione in Callmewine srl acquistando (tramite FT3) un ulteriore 20% del capitale della società dai soci di minoranza, salendo così dal 60% all’80% del capitale. Nel corso del 2022 Callmewine ha proseguito nel proprio percorso di sviluppo, rafforzando la value proposition per i clienti finali attraverso l’ampliamento della gamma, l’incremento della quota di prodotti offerti in esclusiva e il lancio di nuovi servizi. Nel quarto trimestre dell’anno è inoltre stata costituita Callmewine UK, che entrerà a pieno regime nel 2023. Questa nuova apertura, che rientra nell’ambito del processo di espansione della società sui mercati esteri, è particolarmente significativa perché il Regno Unito è il primo paese nel quale Callmewine entra con un sito, una gamma prodotti e un magazzino locale dedicati. Callmewine ha chiuso il 2022 con ricavi pari a 16,2 milioni di euro, in contrazione del 6% rispetto ai 17,2 milioni dell’esercizio 2021, che era però stato positivamente condizionato dall’aumento del consumo domestico di vino indotto dalle restrizioni Covid. Guardando ai singoli mercati giungono incoraggianti segnali dal mercato estero, in particolare dalla Germania dove Callmewine segna una crescita del 67%. La perdita dell’esercizio 2022 è stata pari a 1,5 milioni di euro, con una posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2022 positiva per 1,1 milioni di euro.
Sidi Sport, (partecipazione del 100%) lo scorso 25 ottobre 2022 Italmobiliare ha finalizzato l’accordo per l’acquisizione del 100% del capitale di Sidi Sport, iconico marchio italiano specializzato nella produzione e vendita di calzature per il ciclismo e il motociclismo utilizzate dai più importanti atleti professionisti e dagli appassionati in tutto il mondo. La società ha chiuso il 2022 con ricavi pari a 33,2 milioni di euro, in flessione del 13% rispetto al 2021, anno in cui in seguito alla pandemia il comparto bici e moto aveva registrato risultati record. Il margine operativo lordo si è ridotto da 7,4 a 3,7 milioni di euro, prevalentemente a causa della già commentata contrazione dei ricavi. Nel 2022 SIDI ha registrato utili per 1,5 milioni. Entrata nel capitale dell’azienda solo a fine 2022, Italmobiliare non ha ovviamente potuto incidere sull’andamento della società nell’anno passato, ma ha iniziato a porre le basi per lo sviluppo futuro della società con l’obiettivo di valorizzare al meglio l’enorme potenzialità di uno dei brand in assoluto più riconosciuti e apprezzati nello sport system. In particolare, sono stati nominati un nuovo ceo, Davide Rossetti – con oltre 25 anni di esperienza nel mondo degli sporting goods in eccellenze multinazionali in Italia e all’estero – e un nuovo cfo. Il cda della società è stato inoltre potenziato con l’ingresso dell’ex CT della nazionale di ciclismo, Davide Cassani, che grazie alle sue competenze e alla sua grande esperienza darà un importante contributo allo sviluppo di SIDI.
Tecnica Group (partecipazione del 40%) ha chiuso il 2022 con ricavi a 561,0 milioni di euro, in aumento del 21% rispetto all’esercizio precedente, grazie soprattutto all’ottima performance dei brand invernali (Nordica, Blizzard-Tecnica e Moon Boot) che hanno registrato un incremento del 54%. Bene anche LOWA, che si è confermato il principale brand del gruppo in termini di fatturato. Il margine operativo lordo del gruppo è stato pari a 94,5 milioni di euro rispetto ai 82,9 milioni di euro dell’esercizio precedente, con un incremento del 14%, dovuto prevalentemente all’aumento dei ricavi.
AGN Energia, (partecipazione del 32,02%), l’esercizio 2022 a si è chiuso con risultati positivi nonostante un contesto di mercato decisamente sfidante. Guardando ai numeri il 2022, il fatturato è stato pari a 704,5 milioni di euro, con una crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente legata al significativo incremento del costo della materia prima riscontrato su quasi tutti i business, che si è riflesso in termini di ricavi ma non ha avuto impatto sulla profittabilità della società. Il gruppo ha registrato un margine di valore aggiunto nell’esercizio di 130,5 milioni di euro, in contrazione rispetto all’esercizio precedente di 2,3 milioni di euro. Si ricorda però che il 2021 beneficiava di 7,2 milioni di euro di coperture, neutralizzando tale impatto la crescita è di 4,9 milioni di euro. Il margine operativo lordo è stato pari a 50,4 milioni di euro, in crescita di 1,4 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente neutralizzando l’impatto delle già citate operazioni di copertura. Ricordiamo AGN aveva acquisito nel gennaio 2019 Lampogas, una storica azienda leader nel settore del gas market leader in liquid petroleum gas (LPG), fondata dalla famiglia Guareschi nel 1954 (si veda qui il comunicato stampa di allora e altro articolo di BeBeez).
Iseo (partecipazione del 39,246%). Per il Gruppo Iseo l’esercizio 2022 ha rappresentato il terzo anno di implementazione del piano industriale elaborato dal nuovo management della società, con focus sul percorso di rafforzamento business elettronico, strategico per il gruppo. Il 2022 ha chiuso con un fatturato pari a 163,3 milioni di euro, in aumento del 7% rispetto all’anno precedente. Nel 2022 il margine operativo lordo è stato pari a 20,5 milioni di euro, in contrazione rispetto al 2021 – pur a fronte del margine industriale in crescita – a causa dell’incremento dei costi commerciali e dell’infrastruttura IT, che sono in linea con quanto previsto dal piano strategico di sviluppo. Nel 2022 gli investimenti sono stati pari a 12 milioni di euro, in aumento rispetto all’esercizio precedente per sostenere la crescita prevista dal piano industriale.
Bene Assicurazioni (partecipazione del 19,996%), in seguito al rilascio dell’autorizzazione da parte di IVASS, l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, nel mese di aprile 2022 Italmobiliare ha perfezionato l’investimento in Bene Assicurazioni con una partecipazione pari al 19,996% del capitale. Bene Assicurazioni ha portato avanti con successo la strategia di sviluppo del proprio modello distributivo omnicanale – che combina la rete agenti con le vendite dirette online e le partnership B2B – e registrato un incremento dei premi del 25% rispetto all’esercizio precedente. Guardando alle performance dei singoli canali, forte crescita della raccolta diretta online (+34% rispetto all’anno precedente) e anche del canale fisico (+27%), anche considerando che, in seguito all’apertura di quasi 30 nuove agenzie, la rete di Bene Assicurazioni ha toccato la quota di 380 punti vendita sul territorio nazionale. Il 23 marzo 2022, l’Assemblea straordinaria della società ha approvato il nuovo Statuto societario di Bene, che ha previsto la trasformazione della compagnia in Società Benefit e consolidando di fatto l’intero gruppo assicurativo secondo gli standard delle Società Benefit.
Gruppo Clessidra (partecipazione del 100%), all 31 dicembre 2022 il Gruppo Finanziario Clessidra è composto dalla capogruppo Clessidra Holding spa, che detiene direttamente il 100% delle azioni di Clessidra Private Equity sgr, di Clessidra Capital Credit sgr e di Clessidra Factoring spa, nonché il controllo indiretto della società semplice Clessidra CRF GP, di cui detiene direttamente il 51% e il residuo 49% tramite la controllata Clessidra Capital Credit sgr. L’esercizio 2022 del Gruppo Clessidra ha chiuso con un margine di intermediazione positivo per 27,7 milioni di euro (18,7 milioni di euro al 31 dicembre 2021), che include 19 milioni di euro di commissioni di gestione dei Fondi Clessidra (11,5 milioni di euro al 31 dicembre 2021) e 9,2 milioni di euro di commissioni derivanti dall’attività di factoring (5 milioni di euro al 31 dicembre 2021). Le spese amministrative dell’esercizio 2022 sono arrivate a 26,5 milioni di euro (22,4 milioni di euro al 31 dicembre 2021). Il risultato consolidato del Gruppo Clessidra al 31 dicembre 2022, al netto di imposte per 1,5 milioni di euro, è stato pari a 1,8 milioni di euro (4 migliaia di euro al 31 dicembre 2021).
“I risultati 2022 confermano il valore del nostro portfolio diversificato di eccellenze industriali italiane”, ha commentato Carlo Pesenti, consigliere delegato di Italmobiliare. “Anche all’interno di un complesso scenario macroeconomico globale, condizionato dall’aumento dei costi energetici in seguito alla guerra in Ucraina e dall’incremento del costo delle materie prime. La performance netta positiva del NAV, considerando la distribuzione di dividendi effettuata nel corso dell’esercizio, insieme alla crescita dei ricavi aggregati e alla sostanziale tenuta del margine operativo lordo delle portfolio companies confermano sia la validità delle scelte di investimento, sia le capacità gestionali della holding e delle aziende stesse che hanno saputo reagire alle difficoltà. Nel corso dell’anno sono stati inoltre finalizzati gli investimenti in Bene Assicurazioni, azienda innovativa e capace di intercettare le trasformazioni in corso nel settore delle assicurazioni, e SIDI Sport, iconico brand noto a livello internazionale. Per il futuro miriamo a concentrarci sempre più sullo sviluppo del portfolio core di partecipazioni”.