Dopo aver cambiato idea sulla vendita della controllata Kairos, il colosso del private banking svizzero Julius Bär ne cambia anche l’amministratore delegato (si veda qui il comunicato stampa).
Lo scorso venerdì 30 agosto, infatti, Julius Baer ha annunciato il dietrofront sulla vendita di Kairos (si veda altro articolo di BeBeez). Il gruppo italiano di asset management era controllato al 100% dalla banca elvetica dal gennaio 2018 , che l’aveva poi messa in vendita nel dicembre dello stesso anno (si veda altro articolo di BeBeez). Ieri, poi, nel corso di una conferenza stampa, il gruppo svizzero ha annunciato anche le dimissioni dell’ad Fabio Bariletti, che aveva preso le redini dell’sgr soltanto lo scorso aprile, per sostituire l’ad e fondatore Paolo Basilico, uscito dalla società (si veda altro articolo di BeBeez).
Da ieri pomeriggio ceo ad interim è stato nominato Fabrizio Rindi, che collabora con Kairos dal 2007 e che dal 2013 è presidente dell’sgr. Rindi è anche membro del Consiglio di amministrazione di Kairos Investment Management spa e senior advisor di Bank Julius Baer & Co. Ltd. Dal 2013 al 2017 ha ricoperto la carica di presidente di Kairos Julius Baer sim spa. In precedenza, ha lavorato per 15 anni nel settore assicurativo, dove è stato presidente di Aurora Assicurazioni, compagnia nata dalla fusione tra Meie Aurora e Winterthur, fino al 2005, anno in cui è entrata a far parte del Gruppo Unipol.
La ricerca del nuovo ad di Kairos partirà subito e saranno considerati sia candidati interni sia esterni. Per quanto riguarda la tempistica, è piuttosto lunga: “La fine del 2020 potrebbe essere il momento giusto per trovare un ceo definitivo”, ha detto Rindi. Yves Robert-Charrue, Head Region Europe di Julius Bär, resterà invece presidente della holding.
Dall’uscita di basilico da Kairos, l’sgr ha registrato ingenti deflussi di masse con un ovvio impatto negativo in termini di redditività. La sgr aveva chiuso il dicembre 2018 con una raccolta netta negativa di 559,9 milioni, di cui 521,5 in uscita dai fondi aperti e il resto in uscita dalle gestioni patrimoniali, per un patrimonio gestito complessivo al netto dei fondi di gruppo di circa 9,2 miliardi di euro (si veda qui la Mappa trimestrale del risparmio gestito di Assogestioni del 4° trimestre 2018), mentre nel primo trimestre 2019 l’sgr ha avuto una raccolta netta negativa di 906,7 milioni (-701 milioni i fondi aperti e – 205,7 le gestioni patrimoniali retail), che ha portato il patrimonio gestito a poco più che 8,8 miliardi di euro (si veda qui la Mappa trimestrale del risparmio gestito di Assogestioni del 1°trimestre 2019 . Ma anche il secondo trimestre dell’anno è andato male, con l’sgr che ha avuto una raccolta netta negativa di 806 milioni di euro (-570,5 milioni dai fondi aperti e -236,3 dalle gestioni patrimoniali retail), che ha portato il patrimonio gestito al netto dei fondi di gruppo a 8,3 miliardi (si veda qui la Mappa trimestrale del risparmio gestito di Assogestioni del 2° trimestre 2019). Su questi numeri hanno influito senz’altro il progetto di vendita della sgr e l’uscita del fondatore Paolo Basilico, ha ammesso Rindi.
Sul mercato si dice che sia proprio questa la ragione del dietrofront di Mediobanca, che negli ultimi tempi era data in pole position per l’acquisto della sgr, dopo che a fine luglio, in occasione di una conference call con le agenzie di stampa, il ceo Alberto Nagel aveva confermato che c’era un dialogo in corso (si veda altro articolo di BeBeez). L’ipotesi che la vendita sia sfumata per il ritiro di Mediobanca è stata però nettamente smentita da Robert-Charrue, che ha definito la cessione della sgr come soltanto una delle varie opzioni che sono state esaminate e che ha detto che al termine della revisione strategica si è deciso che ci fosse più valore nel mantenere il controllo della sgr piuttosto che cederla. Robert-Charrue ha detto che Kairos per Julius Bär è un buon business e che il mercato italiano del wealth management è molto importante per la banca svizzera.
Inizia quindi una nuova fase per Kairos, che contestualmente ha comunque aperto il capitale a nuovi soci tra i dipendenti, in modo da allineare i loro interessi a quelli degli investitori. I nuovi soci avranno delle significative quote di minoranza, ma non è stata ancora decisa la quota precisa. Ulteriori dettagli saranno resi noti entro la fine dell’anno, una volta redatto il business plan.
La nuova Kairos godrà di una maggiore e migliore collaborazione con la sua controllante, che intende crescere e avere una forte presenza in Italia. “Vogliamo intensificare la nostra collaborazione. Forniremo strumenti e tecnologie. Kairos sarà gestita come società indipendente e il suo ruolo all’interno del gruppo sarà più importante”, ha detto Yves Robert-Charrue. La banca svizzera intende lanciare nuovi fondi e utilizzare Kairos come un laboratorio di innovazione.
A proposito di nuovi prodotti, Rindi ha precisato che lancerà il suo primo Eltif (European Long Term Investment Fund ) nel mese di ottobre. Il lancio del nuovo fondo era stato già anticipato nell’aprile scorso da Amir Kuhdari, Head of Sales Asset Management e i gestori Rocco Bove e Massimo Trabattoni, in occasione della conferenza di Kairos alla decima edizione del Salone del Risparmio 2019 (si veda altro articolo di BeBeez). Il nuovo prodotto di Kairos dovrebbe veicolare gli investimenti in azioni e obbligazioni di small e micro cap del mercato italiano, non quotate, quotande e quotate, con una capitalizzazione inferiore ai 500 milioni di euro. Sarà un fondo per la clientela retail, in particolare private, e una soglia di investimento di 30-50 mila euro. Avrà un Nav semestrale e una scadenza a 6 anni, simile a quella dei fondi di private equity, più eventualmente altri 2, laddove ci fossero ulteriori opportunità da poter cogliere.
Kairos è anche nota per aver organizzato club deal di clienti per investire in startup e detiene una quota di UStart dal 2016 (si veda altro articolo di BeBeez). Per il futuro, Rindi non esclude altre operazioni di questo tipo, sebbene attualmente la sgr non ne abbia attualmente in pipeline. Infine, Julius Bär ha spiegato sta anche guardando al fintech per supportare i suoi banker e qualora si decida di utilizzare qualche strumento di questo tipo, potrebbe essere utilizzato in seguito anche da Kairos. La sgr ora è interessata a nuove acquisizioni di talenti (per la sgr e il wealth management), e non esclude in futuro di rilevare altre società italiane.