Eni Norge as (gruppo Eni) ha annunciato ieri la fusione con Point Resources as, che darà vita una nuova società, battezzata Vår Energi as, leader nel settore dell’esplorazione e produzione di idrocarburi in Norvegia (scarica qui il comunicato stampa).
Point Resources è controllata dal fondo di private equity HitecVision, fondato da Ole Ertvaag e specializzato nel settore oil & gas. Point Resources è stata costituita nel 2016 dalla fusione delle società Core Energy, Spike Exploration e Pure E&P, nel portafoglio di HitecVision. Nel 2017 Point ha acquisito le attività operativa norvegesi di ExxonMobil, compresa la maggior parte del personale, e detiene gli asset di oltre 50 anni di attività di ExxonMobil nella piattaforma continentale norvegese. La società opera i giacimenti di Balder e di Ringhorne. Vår Energi sarà detenuta da Eni, con una quota del 69,6%, e da HitecVision, con una quota del 30,4%. Il closing dell’operazione è previsto entro la fine del 2018.
La nuova società avrà un totale di circa 800 dipendenti, tra personale offshore e a terra. Kristin F. Kragseth, attualmente vice president production di Point Resources, diventerà amministratore delegato della nuova entità, mentre Philip D. Hemmens, attuale managing director di Eni Norge, sarà il presidente. Sia Hemmens sia Morten Mauritzen, ad di Point Resources, manterranno gli attuali ruoli in Eni Norge e in Point Resources fino al completamento della fusione.
Il portafoglio della nuova società comprenderà 17 giacimenti di olio e gas con un’ampia copertura geografica, dal Mare di Barents al Mare del Nord, e avrà una produzione nel 2018 di circa 180.000 barili di olio equivalente al giorno (boepd). La società avrà riserve e risorse per oltre 1.250 milioni di barili di olio equivalente.
La produzione è destinata a raggiungere 250.000 boepd nel 2023, in previsione dello sviluppo di più di 500 milioni di barili di olio equivalente da dieci asset esistenti e con un prezzo di breakeven inferiore a 30 dollari al barile. In totale la società ha in programma nei prossimi cinque anni investimenti per oltre 65 miliardi di corone norvegesi, corrispondenti a 8 miliardi di dollari, per portare a regime questi progetti, rivitalizzare i giacimenti più maturi e effettuare nuove esplorazioni. La presenza estesa nelle acque norvegesi consentirà alla società di espandere ulteriormente il suo portafoglio sia attraverso future gare per l’assegnazione di licenze esplorative sia attraverso operazioni di fusioni e acquisizioni.