La famiglia Percassi, a capo di un impero che spazia dall’immobiliare al retail e allo sport, dopo la vendita del 47,3% dell’Atalanta a un club deal di investitori, guidati da Stephen Pagliuca, annunciata lo scorso febbraio, sulla base di una valutazione di 400 milioni di euro dell’intero club (si veda altro articolo di BeBeez), proprio grazie al cospicuo incasso (275 milioni) per la cessione della sua quota, studia di risalire al 100% del gruppo Kiko, retailer italiano leader della cosmetica, oggi partecipato al 38% dal fondo Peninsula Capital. Lo scrive Il Sole 24 Ore.
Fondata nel 1997 da Antonio e Stefano Percassi, Kiko è oggi controllata dalla famiglia Percassi attraverso le holding Odissea srl e Sagittarius 75 sa (che fa capo a Stefano, figlio di Antonio) e partecipata appunto al 38% dal fondo Peninsula, che nel luglio 2018 aveva rilevato inizialmente una quota del 33% per 70 milioni di euro, quando l’azienda si trovava in tensione finanziaria (si veda altro articolo di BeBeez).
Kiko oggi conta su una rete di circa 900 punti vendita e un canale e-commerce esteso a 34 paesi. La società, con sede a Bergamo, aveva chiuso il 2019 con ricavi per 588 milioni di euro, un ebitda di 137 milioni e una posizione finanziaria netta di 124,4 milioni, ma nel 2020 ha sofferto pesantemente le conseguenze del lockdown con ricavi che sono crollati a 368 milioni e l’ebitda andato in negativo per 30 milioni, a fronte di un debito finanziario netto di x milioni (si veda qui il report di Leanus, una volta registrati gratuitamente). Ma nel corso del 2021 il trend è stato in ascesa. Anche per questo la famiglia potrebbe voler riacquistare l’intera quota di minoranza.
Intanto ricordiamo che a fine agosto 2020 Kiko ha ottenuto un rifinanziamento da 270 milioni di euro da un pool di banche, tra cui una linea di credito da 100 milioni assistita da Garanzia Italia di Sace (si veda altro articolo BeBeez). Le nuove linee di credito sono state concesse da Intesa Sanpaolo (anche in qualità di banca agente e Saceagent), Unicredit e Banca Nazionale del Lavoro (in qualità di arranger e finanziatrici originarie). La quota di Intesa Sanpaolo, che ha svolto anche il ruolo di banca agente e Sace Agent, è stata pari a 180 milioni, Unicredit e Bnl Bnl Paribas hanno partecipato all’operazione con 45 milioni ciascuna (si veda qui Radiocor).
Il nuovo finanziamento è servito a rimborsare integralmente i 100 milioni di euro del prestito obbligazionario emesso dalla società nel 2014, quotato sull’Irish Stock Exchange, inizialmente a scadenza dicembre 2020 e poi riscadenziato al dicembre 2021, sottoscritto da Generali (si veda altro articolo di BeBeez). Il bond è stato quindi delistato (si veda qui il comunicato stampa). Inoltre, il finanziamento ha permesso di rimborsare un precedente finanziamento in pool. La linea di credito assistita dalla Garanzia Italia è invece destinata a finanziare investimenti, capitale circolante, costi del personale e affitti in Italia, sostenendo Kiko nella fase di ripresa post emergenza sanitaria e continua crescita.