C’è un nuovo nato nella serie degli Eltif di Azimut, questa volta dedicato agli investimenti in progetti infrastrutturali che possono generare un impatto sociale o ambientale misurabile e positivo. Si tratta di AZ ELTIF Infrastructure & Real Assets ESG, che tecnicamente un nuovo comparto dell’AZ Eltif istituito dalla lussemburghese Azimut Investments sa nel 2019.
Lo ha annunciato ieri il gruppo Azimut in occasione della comunicazione sui dati di raccolta netta di giugno, che è stata di 872 milioni di euro, portando il totale nei sei mesi 2022 a quota 3,5 miliardi, di cui ben il 77% è stato generato da prodotti dei mercati privati. Il totale delle masse comprensive del risparmio amministrato si attesta quindi a fine giugno a 81,2 miliardi, di cui 52,1 miliardi fanno riferimento alle masse gestite (si veda qui il comunicato stampa).
Gabriele Blei, ceo del gruppo, ha sottolineato: “In particolare nel segmento dei mercati privati sono stati realizzati nel mese diversi closing di fondi di private credit, venture capital e real asset, che hanno generato una raccolta di quasi 400 milioni di euro”. In totale, quindi, la raccolta netta in prodotti di private markets ha raggiunto nei sei mesi i 746 milioni di euro, per un totale di masse gestite di quasi 5,5 miliardi di euro.
Tornando al nuovo comparto dell’ELTIF, che è conforme con la normativa sui PIR Alternativi ed è gestito in delega da Azimut Libera Impresa sgr, questo ha un target di raccolta di 250 milioni di euro, prevede un ticket di investimento minimo iniziale di 10 mila euro e uno minimo successivo di 5 mila (si veda qui il Prospetto AZ ELTIF aggiornato). Nel Prospetto si legge che obiettivo del comparto “è quello di investire principalmente in società non quotate fiscalmente residenti in Italia che detengono attivi reali e infrastrutture, nonché in azioni, titoli collegati ad azioni e titoli di debito come consentito dalla Normativa ELTIF. Il comparto mira a investire, sempre tramite società, in progetti infrastrutturali volti a migliorare l’economia reale e l’occupazione, la transizione energetica e ambientale, la digitalizzazione, l’accessibilità ai servizi assistenziali compresi i servizi sanitari, il sostegno all’istruzione, l’insegnamento e lo sviluppo di progetti residenziali ad impatto sociale, in grado complessivamente di generare pertanto un ulteriore impatto sociale o ambientale misurabile e positivo nei limiti della Normativa ELTIF”.
Altro nuovo nato della serie AZ ELTIF è anche il Private Equity BroadLight, gestito in delega da BroadLight Capital Management, società di private equity Usa specializzata in investimenti in società ad alta crescita e innovazione nei settori technology e consumer, di cui il gruppo Azimut, attraverso la sua controllata statunitense Azimut Alternative Capital Partners (AACP), ha acquisito lo scorso aprile una quota del 10% (si veda altro articolo di BeBeez). Il comparto, che ha un obiettivo di raccolta complessiva di oltre 125 milioni di dollari, investe in modo diretto o indiretto, in azioni, titoli correlati ad azioni e titoli di debito di società con solidi fondamentali aziendali e valutazioni interessanti concentrandosi su investimenti in venture capital, growth e private equity e similari in fase pre-ipo, prevalentemente in società attive nei settori consumer, dell’intrattenimento e della tecnologia, in America ed Europa.
Tra i più recenti comparti aggiunti all’AZ ELTIF ricordiamo inoltre il Private Debt Digital Lending II e AliCrowd II. Il primo, che segue le orme del precedente comparto Digital Lending, lanciato a inizio 2021 (si veda altro articolo di BeBeez), investe in strumenti di debito, prestiti, crediti commerciali, debt-to-equity, titoli convertibili emessi da pmi italiane, in particolare attraverso la creazione di partnership strategiche con una serie di piattaforme fintech italiane, tra cui Opyn, AzimutDirect, WorkInvoice e CashMe. Gli investimenti possono inoltre essere condotti fino all’85% in titoli unitranche garantiti da note asset backed emesse da veicoli di cartolarizzazione italiani interamente dedicati al comparto, che ha un target di raccolta di 250 milioni di euro.
Quanto ad AliCrowd II, lanciato lo scorso gennaio (si veda altro articolo di BeBeez), segue le orme del precedente compato AliCrowd, lanciato nel marzo 2021 (si veda altro articolo di BeBeez), e consente agli investitori privati di accedere a startup e pmi innovative, protagoniste dello sviluppo tecnologico industriale e digitale Made in Italy, utilizzando la piattaforma di equity crowdfunding Mamacrowd (sviluppata da Siamo Soci, di cui Azimut controlla il 50,1%) per selezionare le società in cui investire. Il comparto ha un target di raccolta di 35 milioni di euro e a gennaio aveva già raccolto 25 milioni.