E’ stata completata prima di Natale l’operazione di business combination tra Medea spa, controllata dal gruppo energetico quotato a Piazza Affari, Italgas, e partecipata al 48,15% dal fondo Marguerite II, attiva nella distribuzione del gas in Sardegna, ed Energie Rete Gas srl, società di trasporto gas del Gruppo Energetica con 142 chilometri circa di metanodotti regionali, controllata da Energetica spa, società che a sua volta gestisce reti di trasporto e distribuzione di gas metano e teleriscaldamento (si veda qui il comunicato stampa).
Ricordiamo che l’operazione, annunciata lo scorso luglio (si veda altro articolo di BeBeez), prevedeva il conferimento e la compravendita di un ramo d’azienda che comprende gli asset e le attività gestite da Medea nel settore del trasporto del gas sull’isola. Tali asset si compongono principalmente di 63 depositi criogenici di gas naturale liquefatto (GNL) per una capacità complessiva di 2.350 metri cubi di GNL e dei relativi equipaggiamenti al servizio delle reti di distribuzione attive nei Bacini in concessione. La valorizzazione (enterprise value) attribuita al ramo d’azienda conferito da Medea è pari a 53 milioni di euro, a fronte di una partecipazione del 49% nel capitale di Energie Rete Gas e di un corrispettivo monetario di 30 milioni di euro.
L’operazione è stata finanziata da un pool di banche composto da Banco BPM e Intesa Sanpaolo. Orrick ha assistito Italgas sul fronte legale, mentre per Energie Rete Gas e per Energetica ha agito CBB. Infine, le banche sono state assistite da Advant Nctm.
Si tratta della seconda operazione di m&a nel gas in Sardegna per Italgas e Marguerite II in pochi mesi. Lo scorso aprile, avevano veduto a Edison il 70% di Gaxa, attiva in Sardegna nella commercializzazione a mezzo rete di gas naturale, GPL e aria propanata per usi civili (si veda altro articolo di BeBeez).
Marguerite II era entrato nel capitale di Medea e Gaxa nel dicembre 2019, sulla base di un enterprise value del 100% degli asset a fine 2018 di 91,2 milioni di euro, a cui andava aggiunto il valore delle acquisizioni effettuate nel corso del 2019 del ramo d’azienda di Isgas, titolare delle concessioni per la distribuzione del gas nei comuni di Cagliari, Nuoro e Oristano (si veda qui il comunicato stampa di allora). Marguerite II, attraverso i veicoli Marguerite GAS III sarl e Marguerite GAS IV sarl, aveva comprato il 48,15% del capitale sociale, rispettivamente, di Medea e Gaxa, con il versamento di un corrispettivo di complessivi 25 milioni di euro circa e successivi aumenti di capitale per complessivi 44 milioni di euro circa, di cui circa 11 milioni di euro versati contestualmente al closing dell’operazione sempre a dicembre 2019. A Italgas era rimasto quindi il 51,85% del capitale di entrambe le aziende. A valle dell’acquisto del controllo da parte di Edison, Italgas è scesa al 15,56% di Gaxa e il fondo Marguerite II al 14,44%.
Medea gestisce oltre 1000 km di rete ed è presente in 17 dei 38 bacini in cui è divisa la Sardegna, compresi i principali capoluoghi. Porta il gas a oltre 44.000 clienti finali (PdR) distribuendo 14 milioni di metri cubi di gas all’anno. A fine 2021 la società segnava ricavi pari a 123,4 milioni, un ebitda a 11,4 milioni e una liquidità netta pari a 375 mila euro (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente). Ora, la business combination con Energie Reti Gas, consentirà a Medea di razionalizzare la gestione delle proprie attività separando, anche dal punto di vista societario, le attività di trasporto da quelle di distribuzione del gas naturale.
Il fondo Marguerite II, con una dotazione di 745 milioni di euro, è sottoscritto dalla BEI per 200 milioni di euro e da alcuni dei principali istituti europei di promozione nazionale (l’italiana Cassa Depositi e Prestiti, la francese Caisse des Dépôts Group, la polacca BGK, la tedesca KfW e la spagnola ICO) ed era stato lanciato nel 2017 per sostenere lo sviluppo dei progetti nei settori dell’energia, delle rinnovabili, dei trasporti e delle infrastrutture digitali, contribuendo all’attuazione delle principali politiche comunitarie in materia di cambiamenti climatici, sicurezza energetica e reti transeuropee.
Ricordiamo che a luglio 2021 il fondo Marguerite II in Italia ha comprato il 25% di GTS (General Transport Service), gruppo barese di trasporto merci su ferro (si veda altro articolo di BeBeez). In Italia Marguerite ha investito anche in Pedemontana Veneta, nel 2017 (si veda altro articolo di BeBeez); e in City Green Light, società alla quale il gruppo Gemmo ha conferito il ramo d’azienda “pubblica illuminazione”, nel 2018 insieme a Fondo Italiano per l’Efficienza Energetica (si veda altro articolo di BeBeez).
Marguerite, con sedi a Parigi e Lussemburgo, aveva lanciato il suo primo fondo, Marguerite I, nel 2010, con una dotazione di 710 milioni e il sostegno di sei importanti istituzioni finanziarie pubbliche europee e della Commissione Ue. Oggi quel fondo ha esaurito la sua dotazione, avendo investito oltre 700 milioni in equity e quyasi-equity di 20 aziende in 13 Stati membri, agendo da catalizzatore per progetti con una dimensione complessiva di oltre 10 miliardi. Marguerite gestisce anche Marguerite Pantheon SCSp, un veicolo di investimento interamente posseduto da un pool di fondi e conti gestiti da Pantheon, che è stato istituito nel 2017 per acquisire un portafoglio di attività nelle energie rinnovabili dal fondo Marguerite I.