Roberto Meneguzzo e il figlio Jacopo, insieme a Giorgio Drago, hanno messo sul piatto 85,5 milioni di euro per comprare il 9,8% di Palladio Finanziaria Holding in portafoglio a Veneto Banca e le azioni e gli strumenti finanziari sottoscritti dalla stessa Veneto Banca in Vei Capital, il veicolo di investimento di private equity di Palladio, e in Vgh, il veicolo di investimento in infrastrutture, più il poco meno del 10% di Sparta Holding, il veicolo con cui i Meneguzzo e Drago controllano il 50,45% di Palladio Finanziaria Holding, attraverso il 65% del veicolo Pfh1. Lo ha scritto ieri Il Corriere delle Alpi, confermando le voci che già circolavano da tempo sulla stampa locale (si veda Il Corriere del Veneto). L’asta si è chiusa lo scorso 3 agosto e ora va attesa la comunicazione ufficiale del risultato (si veda qui l’avviso di vendita).
L’offerta di 85,5 milioni di euro è di 500 mila euro più alta della base d’asta da cui i liquidatori di Veneto Banca facevano partire le offerte. La procedura di vendita che i commissari Alessandro Leproux, Giuliana Scognamiglio e Giuseppe Vidau hanno affidato a Deloitte è condizionata da quanto previsto dagli statuti in termini di prelazioni e gradimenti e dagli accordi parasociali esistenti in Palladio, Vei e Vgh. Accordi che finiscono per ridurre i rischi per i Meneguzzo e per Drago di ritrovarsi con compagni di viaggio non graditi e che rendevano quindi razionale pensare che sarebbero stati appunto gli stessi altri soci a farsi avanti per rilevare le quote in capo a Veneto Banca. A partire da Sparta Holding, in cui Veneto Banca, con il 9,9%, si trova nella struttura di controllo al fianco del 42% detenuto da Jacopo (33%) e Roberto (9%) Meneguzzo e al 4% di Giorgio Drago.
Nel capitale di Palladio, accanto a Veneto Banca, gli altri partner finanziari sono Intesa Sanpaolo (9%), Banco Bpm (8,6%) e Montepaschi (0, 5%), mentre in Vei, sul totale dei 513 milioni di euro sottoscritti e investiti, Generali ha circa il 30% del committment e poi ci sono le due banche venete, con il 20%.
“PFH ha ancora circa 50 milioni di euro disponibili per altri investimenti diretti di private equity. E peraltro quella liquidità è destinata poi a crescere grazie ai risultati di tutte le attività di PFH”, aveva commentato il managing partner di PFH, Sergio Ravagli, dopo l’ultimo investimento di Palladio in Uni Gasket lo scorso marzo (si veda altro articolo di BeBeez), ricordando che “il fondo Vei Capital, che aveva a suo tempo raccolto 513 milioni di euro, a oggi è completamente investito e quindi è ora concentrato sulla gestione delle partecipate. Quanto agli investimenti futuri, ora che abbiamo quotato la nostra Spac VEI 1 (si veda altro articolo di BeBeez), tutte le opportunità di taglia da 80-100 milioni che ricadranno per dimensione nel target potenziale della Spac verranno in prima battuta presentate appunto a VEI1″.