
Morato, gruppo internazionale nel settore della panificazione industriale controllato da Aliante Equity, con la famiglia Morato in minoranza, ha annunciato l’acquisizione del 100% della francese Harrys Restauration, società che controlla uno stabilimento specializzato nella produzione di panini per hamburger nel nord della Francia, a Gauchy (si veda qui il comunicato stampa). A vendere è Barilla France che continua a rimanere presente nel paese con i suoi 4 siti produttivi.
Per finanziare l’operazione Morato ha emesso un bond da 7 milioni di euro, che è stato sottoscritto da Finint Investments sgr, attraverso il proprio fondo di private debt Fondo PMI Italia II (si veda qui il comunicato stampa di Banca Finint). L’emissione, secured, a tasso variabile e con scadenza 31 dicembre 2027, presenta un rimborso amortizing e due anni di preammortamento. In aggiunta al bond, Morato Group è stata finanziata anche da Finest spa, Banque Publique D’Investissment e Banque CIC.
Advisor di Morato nell’operazione di acquisizione sono stati Aliante Partners per le questioni finanziarie e Chiomenti e Giola per l’assistenza e due diligence legale. La due diligence finanziaria e fiscale è stata seguita da Deloitte Financial Advisory. Sul fronte del bond, invece, Finint Investments sgr ha svolto il ruolo di aranger, Banca Finint quello di Banca Agente, lo studio legale Simmons&Simmons è stato il legale degli investitori, lo Studio Giliberti, Triscornia e Associati è stato il legale di Morato Group, mentre lo studio legale Dentons si è occupato della due diligence giuslavoristica.
Mauro Sbroggiò, ceo di Finint Investments sgr, a proposito dell’investimento nel bond di Morato, ha dichiarato: “L’operazione con Morato Group rappresenta uno degli investimenti conclusivi del nostro fondo Fondo PMI Italia II (lanciato nel 2019 con target di raccolta di 150-175 milioni di euro, si veda altro articolo di BeBeez, ndr), fondo di private debt dedicato alle pmi e small-mid cap che dal 2019 ha effettuato oltre quaranta investimenti e, grazie a questo track record importante, siamo già in raccolta con il pmi Italia III che porrà attenzione particolare agli aspetti ESG”. Ha continuato Luca Novati, senior fund manager Private Debt Finint Investments sgr: “Il nostro intervento a sostegno del Gruppo Morato è motivo di grande soddisfazione e risulta perfettamente in linea con l’obiettivo del nostro fondo di private debt PMI Italia II di sostegno all’economia reale”.
Lo stabilimento di Gauchy garantirà a Morato Group ulteriore capacità produttiva per rafforzare il business nel mercato europeo. L’operazione di acquisizione in Francia è in linea con l’obiettivo strategico del gruppo di arrivare a sviluppare almeno il 50% del fatturato all’estero, sia attraverso il consolidamento sui mercati già presidiati, sia attraverso lo sviluppo di nuove opportunità in Paesi ad alto potenziale per le categorie di riferimento.
“L’acquisizione dello stabilimento di Gauchy rientra nel piano strategico di espansione in Europa e permetterà al Gruppo di consolidare la presenza in un paese strategico non solo per le opportunità di crescita offerte dal mercato domestico ma anche perché, data la collocazione geografica, ci consentirà di rafforzare la nostra offerta verso i paesi del Nord Europa”, ha detto Stefano Maza, ceo del Gruppo Morato.
Sinora il gruppo aveva puntato sulla Spagna, dove nell’agosto 2021 ha acquisito un impianto di produzione di vari tipi di prodotti da forno dal gruppo spagnolo Cerealto-Siro in tandem con la bresciana Casalini, azienda di prodotti da forno che nel 2013 era assurta agli onori della cronaca per aver rilevato dal gruppo Ragosta lo storico marchio di pasticceria Lazzaroni (si veda altro articolo di BeBeez). Nel giugno 2020, invece, Morato sempre in Spagna aveva comprato il ramo d’azienda dei prodotti da forno salati, sempre da Cerealto-Siro, contestualmente all’acquisto in Italia del produttore di grissini a marchio Roberto (si veda altro articolo di BeBeez).
Ma Morato intanto cresce anche sul territorio italiano. Lo scorso luglio ha infatti annunciato l’acquisizione della maggioranza del capitale di NT Food, azienda toscana specializzata in prodotti da forno senza glutine e all’avanguardia nell’ambito delle intolleranze e dei regimi dietetici alternativi. Nicoletta e Giovanna Del Carlo, socie fondatrici di NT Food, rimarranno alla guida della società in collaborazione con Morato e continueranno a detenere una quota di minoranza (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel luglio 2021 aveva invece comprato Ro.Mar. Semenzato dal fondo Alto Capital III, gestito da Alto Partners (si veda altro articolo di BeBeez). In precedenza, nell’ottobre 2020 aveva comprato da Granarolo la controllata Pandea, specializzata nella produzione e commercializzazione di prodotti da forno con e senza glutine. L’operazione era stata chiusa in collaborazione con la società Armando De Angelis, guidata da Paolo Pigozzo, ex direttore generale della stessa Pandea. Quest’ultima, che opera a Parma dal 1946, era stata acquisita a fine 2016 da Granarolo da un’asta fallimentare indetta dal Tribunale di Verona. Nell’ottobre 2019, infine, Morato aveva acquisito anche il produttore italiano di piadine Orva, sino a quel momento di proprietà dell’imprenditore Luigi Bravi (si veda altro articolo diBeBeez).
A valle di tutte queste acquisizioni, il Gruppo Morato rappresenta il secondo player nel mercato della panificazione industriale in Italia e in Spagna, con un fatturato consolidato pro-forma superiore ai 300 milioni di euro di cui oltre il 40% sviluppato all’estero. Il gruppo aveva chiuso il bilancio 2021 con 199,2 milioni di euro di ricavi netti, un ebitda di 12,6 milioni e un debito finanziario netto di 101 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Nei suoi 16 stabilimenti dislocati tra Italia e Spagna, il gruppo produce pani a fette (sandwich, cassetta, tramezzini), bruschette, panini dolci e salati e piadine; inoltre, produce sostituti del pane croccanti, tra cui in primis grissini e crostini. Considerando sia il business a marca che le private label, in Italia il gruppo detiene una quota di mercato a volume di oltre il 30% sui pani industriali e del 10% nel segmento dei grissini; inoltre, con le sue marche principali, può vantare in Italia la leadership all’interno di molti segmenti del bakery salato.
La storia di Morato è piuttosto articolata. Nel 2006 era uscita dalla galassia Kamps-Barilla ed era stata ricomprata dalla famiglia Morato che, con Aliante Equity Investments e NEM Imprese (gestito da NEM sgr, oggi Alkemia Capital sgr, che a sua volta fa capo al fondo svizzero Montana Capital Partners), aveva rilevato il 70% della società detenuto da Harry’s France/Kamps (Barilla). Il resto del capitale era già in mano alla famiglia Morato che, dopo l’apertura a Kamps, aveva mantenuto il 30% del pacchetto azionario della società. Al tal fine era stata creata una newco (Progetto Pane) partecipata al 60% dalla famiglia Morato, al 25% da Aliante e al 15% dal fondo Nem Imprese. Successivamente, nel 2012, Aliante Equity, tramite il fondo Equity 3, ha incrementato la sua quota sino al 55% anche rilevando quella di NEM, portando poi negli anni la quota al 68%.