Anche dopo l’annuncio della fusione con Sia (si veda altro articolo di BeBeez), la paytech italiana Nexi già pensa al prossimo shopping e il target questa volta è la società di pagamenti elettronici danese
Nets, attiva nel mercato scandinavo e nella regione DACH (Germania, Austria, Svizzera). Lo ha riferito a inizio mese Bloomberg e i rumor si continuano a rincorrere, mentre si rivelano nuovi dettagli.
Nets sarebbe valutata quasi 10 miliardi di euro, corrispondenti a un multiplo di ben 27 volte l’ebitda, che nel 2019 è stato di 295 milioni di euro, a fronte di ricavi per 747 milioni. I rumor sul processo di vendita di Nets sono partiti lo scorso agosto, ma allora si parlava di un multiplo di ebitda più contenuto di 18-20 volte, sulla base però di un ebitda che si diceva molto più alto, tra i 300 e i 400 milioni (si veda qui Mergermarket).
Nexi da parte sua ha chiuso il 2019 con 984,1 milioni di euro di ricavi, un ebitda di 502,5 milioni e una posizione finanziaria netta di 1,47 miliardi (si veda altro articolo di BeBeez) e venerdì 23 ottobre capitalizzava 9,35 miliardi di euro a 14,92 euro per azione. La paytech italiana avrebbe già presentato un’offerta non vincolante a inizio ottobre. Il gruppo guidato da Paolo Bertoluzzo sarebbe affiancato da Mediobanca e starebbe lavorando a uno scambio azionario finalizzato al raggiungimento del controllo della società danese, che poi verrebbe fusa in Nexi. Grazie all’operazione, quest’ultima estenderebbe il suo raggio d’azione anche nell’Europa del Nord e nei Paesi a lingua tedesca.
Nets fa capo ad Hellman & Friedman e al fondo sovrano di Singapore GIC e ai loro coinvestitori Bain Capital e Advent International, che l’avevano comprata per 33 miliardi di corone danesi (circa 5,3 miliardi di dollari) in un’operazione annunciata a settembre 2017. Advent International e Bain Capital sono gli stessi fondi che, insieme a Clessidra, sono soci di Mercury UK, il veicolo che controlla oggi il 20% di Nexi, dopo l’ultima cessione di quote in un’operazione di accelerated bookbuilding a inizio ottobre (si veda altro articolo di BeBeez).
Advent International, Bain Capital e Clessidra avevano comprato il controllo di Nexi (che allora si chiamava ancora Icbpi) nel 2015 (si veda altro articolo di BeBeez), e avevano poi diviso da un lato le attività di pagamento e dall’altro quelle di banca depositaria, convogliate in DEPOBank (si veda altro articolo di BeBeez). I fondi avevano poi quotato il nuovo gruppo Nexi dedicato alle attività di pagamento nell’aprile 2019 (si veda altro articolo di BeBeez) e poi ridotto progressivamente la loro quota in Nexi. Lo scorso aprile Nexi ha poi collocato 500 milioni di euro di obbligazioni senior unsecured equity-linked con scadenza 2027 per finanziare parte del corrispettivo previsto per l’acquisizione delle attività di merchant acquiring da Intesa Sanpaolo (si veda altro articolo di BeBeez).
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