Anche Mooney, la società nella quale sono state convogliate le attività di relative al settore dei servizi di pagamento del gruppo Sisal, e che fa capo per il 70% a CVC Capital Partners e per il 30% a Intesa Sanpaolo, ha imboccato la strada per la quotazione a Piazza Affari prevista per la primavera del 2022. Lo scrive Il Sole 24 Ore, riferendo che nelle ultime settimane l’incarico di global coordinator sarebbe stato affidato a Morgan Stanley, Goldman Sachs e Intesa Sanpaolo-Banca Imi.
Il progetto di ipo per Mooney si affianca a quello per Sisal, dove sono rimaste solo le attività di gaming, che a sua volta ha scelto il pool di banche, advisor e studi legali che l’accompagneranno a Piazza Affari l’anno prossimo. L’advisor finanziario sarebbe Lazard, global coordinator sarebbero JPMorgan, Deutsche Bank, Unicredit ed Equita, mentre l’advisor legale sarebbe Latham Watkins (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo che Sisal era stata acquisita da CVC nel 2016 per un miliardo di euro (si veda altro articolo di BeBeez). A vendere allora erano stati i fondi gestiti Apax (36,5%), Permira (36,5%) e Clessidra (20%), al controllo di Sisal dal 2006.
Ricordiamo Mooney è la ex SisalPay | 5, primo operatore italiano per servizi di pagamento di prossimità, nato nel 2019 dall’integrazione dei business dei servizi di pagamento di Sisal Group (SisalPay) e di Banca 5 spa(Gruppo Intesa Sanpaolo). Come si legge nella relazione al bilancio consolidato 2019 di Sisal Group, l’operazione che ha dato luogo alla costituzione di Sisal Pay Group era consistita nella cessione da parte di Sisal Group e di Banca 5 dei rispettivi rami d’azienda attivi nel settore dei pagamenti e delle ricariche telefoniche a favore di SisalPay e SisalPay Servizi, controllate da SisalPay Group.I conferimenti dei rami d’azienda da parte di Sisal Group e Banca 5 ammontavano a un valore complessivo di un miliardo di euro e, rispettivamente, a 750 milioni e 250 milioni. SisalPay | 5 è stata poi ribattezzata Mooney nel novembre 2020 (si veda altro articolo di BeBeez).
Alla fine dello scorso luglio, poi, è stato approvato il progetto di riorganizzazione societaria che ha previsto la scissione di Sisal Group in favore della newco SG2 spa alla quale saranno apportate le attività relative al settore dei servizi di pagamento che fanno capo a Mooney Group spa (si veda qui il comunicato stampa). Più nel dettaglio, la partecipazione azionaria, pari al 70% del capitale sociale, detenuta da Sisal Group in Mooney Group sarà trasferita a SG2, il cui capitale sociale è detenuto al 100% dalla controllante diretta di Sisal Group, Schumann Investments sa. In conseguenza di ciò, Mooney Group non sarà più controllata da Sisal Group.
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Nel 2020 i ricavi di Sisal Group, che ancora includevano Mooney, avevano toccato quota 827,9 milioni per un ebitda rettificato di 256,4 milioni e una perdita di 40,3 milioni , a fronte di un debito finanziario netto di 1,03 miliardi (si veda qui il bilancio 2020). Il bilancio 2019 si era invece chiuso con ricavi consolidati per 869,4 milioni, un ebitda rettificato di 259,6 milioni, una perdita di 13,6 milioni e un debito finanziario netto di 885,3 milioni. L’anno prima del passaggio sotto il controllo di CVC, invece, il gruppo aveva chiuso il bilancio consolidato 2015 con ricavi a 787 milioni, con un ebitda rettificato di 182,3 milioni e con una perdita di 39,7 milioni. Non a caso, infatti, ora si parla di una valutazione superiore ai 2 miliardi di euro per il solo gruppo di gaming. Allo stesso modo anche per Mooney si parla di una valutazione a multipli dell’ebitda a doppia cifra.
Sisal spa, al netto delle attività di Mooney, ha ora chiuso i primi sei mesi del 2021 con ricavi totali pari a 263,6 milioni di euro, con un incremento del 26,2% rispetto ai 208,9 milioni di euro realizzati al 30 giugno 2020 (si veda qui la relazione semestrale 2021 di Sisal spa). In particolare, si è registrata una forte crescita del segmento online, che ha visto i ricavi più che raddoppiare da 63,6 milioni di euro a 133,6 milioni, bilanciando così il calo dei ricavi del segmento retail, che invece è stato impattato dagli effetti del lockdown e delle chiusure imposte per contrastare la pandemia e che ha visto, di conseguenza, i ricavi passare dagli 143,5 milioni di euro del 1° semestre 2020 agli 82,7 milioni del 1° semestre 2021. Quanto alla redditività, l’ebitda è balzato del 49,2% a 99,5 milioni di euro dai 66,7 milioni al 30 giugno 2020, mentre il debito finanziario netto è lievemente sceso a 302 milioni dai 305,4 milioni di fine 2020 (si veda qui il comunicato stampa). Il debito include il bond da 275 milioni di euro a scadenza 2023 e cedola 7% emesso nel 2016 (originariamente per 400 milioni e poi rimborsato in parte a fine 2019, si veda altro articolo di BeBeez) e quotato all’ExtraMot Pro e una linea di credito revolving emessa sempre nel 2016 per un massimo di 125 milioni.
Quanto a Mooney, il bilancio consolidato 2020 indicava ricavi per 311,9 milioni, un ebitda rettificato di 81,7 milioni, una perdita di 30,7 milioni e un debito finanziario netto di 833,2 milioni, che include il bond da 530 milioni a scadenza 2026 quotato alla Borsa del Lussemburgo ed emesso nel dicembre 2019 dall’allora SisalPay Group, in occasione dell’acquisizione dei rami d’azienda si Sisal Group e di Banca 5 attivi nel settore dei pagamenti e delle ricariche telefoniche (si veda altro articolo di BeBeez). Sempre a supporto dell’acquisizione, a fine 2019 SisalPay aveva sottoscritto con un pool di banche una linea di credito di tipo revolving per un massimo di 92,5 milioni.
Ricordiamo che sempre lo scorso anno SisalPay | 5 aveva acquisito il 51% di Pluservice srl, una software house attiva da oltre 30 anni di attività nei sistemi informativi integrati (ERP) nel settore della mobilità che possiede il 70% di myCicero srl, startup che ha sviluppato una piattaforma digitale leader in Italia nel mobility e parking ticketing (si veda altro articolo di BeBeez). SisalPay aveva comprato l’altro 30% di myCicero nell’aprile 2019 e pertanto, con il controllo diretto di Pluservice, SisalPay ha ottenuto il controllo indiretto anche di MyCicero.
Quanto ai primi sei mesi del 2021, Mooney ha raggiunto i 173,4 milioni di euro di ricavi (da 149,3 milioni nel primo semestre 2020), un ebitda rettificato di 46 milioni (da 36 milioni) e con un debito finanziario netto pro-forma di 576,4 milioni (da 541 milioni a fine 2020)(si veda qui la presentazione agli obbligazionisti e qui la relazione semestrale 2021).