Mentre affila le armi per la conquista della licenza per la National Lottery del Regno Unito (si veda altro articolo di BeBeez), il gruppo Sisal, controllato da CVC Capital Partners, accelera sul progetto di quotazione e secondo quanto riferito nei giorni scorsi da MF Milano Finanza e Il Sole 24 Ore, ha scelto il pool di banche, advisor e studi legali che l’accompagneranno a Piazza Affari l’anno prossimo. L’advisor finanziario sarebbe Lazard, global coordinator sarebbero JPMorgan, Deutsche Bank, Unicredit ed Equita, mentre l’advisor legale sarebbe Latham Watkins.
L’operazione non riguarderà le attività di relative al settore dei servizi di pagamento che fanno capo a Mooney Group spa (si veda altro articolo di BeBeez), che saranno portate sotto il controllo della newco SG2 spa e quindi scisse rispetto a quelle di gaming che resteranno in Sisal spa, così come annunciato a fine luglio (si veda qui il comunicato stampa).
Sisal era stata acquisita da CVC nel 2016 per un miliardo di euro (si veda altro articolo di BeBeez). A vendere allora erano stati i fondi gestiti Apax (36,5%), Permira (36,5%) e Clessidra (20%), al controllo di Sisal dal 2006. L’operazione su Sisal si sta rivelando un grande deal per CVC, visto che le valutazioni che circolano ora per il solo gruppo di gaming sono superiori ai 2 miliardi di euro.
Nel 2020 i ricavi del gruppo, che ancora includevano Mooney, avevano toccato quota 828 milioni per un ebitda rettificato di 255 milioni, solo leggermente inferiore ai 259 dell’anno precedente malgrado il Covid (si veda qui il bilancio 2020). Sisal spa, al netto delle attività di Mooney, ha ora chiuso i primi sei mesi del 2021 con ricavi totali pari a 263,6 milioni di euro, con un incremento del 26,2% rispetto ai 208,9 milioni di euro realizzati al 30 giugno 2020 (si veda qui la relazione semestrale di Sisal spa). In particolare, si è registrata una forte crescita del segmento online, che ha visto i ricavi più che raddoppiare da 63,6 milioni di euro a 133,6 milioni, bilanciando così il calo dei ricavi del segmento retail, che invece è stato impattato dagli effetti del lockdown e delle chiusure imposte per contrastare la pandemia e che ha visto, di conseguenza, i ricavi passare dagli 143,5 milioni di euro del 1° semestre 2020 agli 82,7 milioni del 1° semestre 2021. Quanto alla redditività, l’ebitda è balzato del 49,2% a 99,5 milioni di euro dai 66,7 milioni al 30 giugno 2020, mentre il debito finanziario netto è lievemente sceso a 302 milioni dai 305,4 milioni di fine 2020 (si veda qui il comunicato stampa).