Partirà lunedì 30 gennaio per concludersi il 22 febbbraio l’opa su Prima Industrie, leader mondiale nei sistemi laser per applicazioni industriali, macchine per la lavorazione della lamiera, sorgenti laser e soluzioni per l’additive manufacturing, quotato a Piazza Affari da 23 anni.
Consob, infatti, ha finalmente approvato il documento relativo all’offerta pubblica di acquisto obbligatoria totalitaria che verrà promossa da Femto Technologies, veicolo controllato indirettamente dai fondi Alpha Private Equity 7 e Peninsula Investments (anche attraverso i fondi Azimut Eltif Peninsula Tactical Opportunities AZ RAIF II, entrambi istituiti da Azimut Investments sa, gestiti in delega da Azimut Libera Impresa sgr, con advisory di Peninsula Capital Advisor) (si veda qui comunicato stampa). I termini per l’istruttoria del procedimento di approvazione del Documento di offerta erano stati sospesi a inizio gennaio ed erano poi stati riavviati lo scorso 17 gennaio (si veda qui il comunicato stampa).
Il Documento dovrebbe essere disponibile da oggi sul sito della società. Intanto ieri il Consiglio di amministrazione di Prima Industrie, sulla base del parere degli amministratori indipendenti e della fairness opinion del loro advisor finanziario Equita sim, ha comunicato che ritiene congruo il prezzo proposto di 25 euro per azione (si veda qui il comunicato stampa).
L’offerta, come noto, riguarderà 4.118.426 azioni di Prima Industrie, rappresentative del 39,3% capitale sociale. SI tratta della totalità delle azioni, dedotte quelle proprie detenute dall’emittente e quelle già in possesso di Femto (59,1% del capitale, pari al 60,1% dei diritti di voto), dopo il closing dello scorso 6 dicembre dei contratti di compravendita annunciati nei mesi scorsi. Il tutto, in caso di totale adesione all’opa, equivarrebbe ad un esborso complessivo di 102,96 milioni di euro (si veda qui altro articolo di BeBeez).
L’annuncio di Femto non ha avuto un percorso lineare ma è arrivato dopo mesi in cui si aspettava l’esito dei contratti di compravendita propedeutici alla proposta di opa. L’ultimo contratto di compravendita era stato annunciato a inizio dicembre e riguardava un accordo con Sharp Focus International ltd, società che fa capo al tycoon cinese Yunfeng Gao, per acquisire l’intera sua partecipazione, il 9,79% (pari al 9,95% dei diritti di voto), nella società italiana al prezzo di 25 euro per azione per complessivi 25,7 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). Quell’accordo si era andato ad aggiungere ai contratti di compravendita già stipulati in precedenza relativi al 50,1% dei diritti di voto di Prima Industrie, in vista del lancio dell’opa.
Ricordiamo che l’accordo sul 50,1% dei diritti di voto della società era stato siglato lo scorso agosto da Erste International sa, che aveva il 29,1% del capitale, che fa capo al trust Rashanima, che a sua volta fa capo alla famiglia di finanzieri britannici Mansour, di origine palestinese; il cinese Joseph Lee Sou Leung, con circa il 6,3%; la J and Lem Limited di Hong Kong (1,1%); Gianfranco Carbonato (fondatore, presidente e ceo di Prima Industrie), Franca Gagliardi (moglie di Carbonato), Domenico Peiretti (vicepresidente), Davide Peiretti (managing director della business unit electronics della controllata Prima Electro spa) e dP-Cube srl (di cui è ceo sempre Peiretti), che insieme possedevano il 6,58% (si veda altro articolo di BeBeez), così come annunciato lo scorso luglio (si veda altro articolo di BeBeez).
Ora che per tutti i precedenti contratti è stato siglato il closing, Femto Technologies possiede il 59,1% del capitale di Prima Industrie. Inoltre, come previsto, World Leader Limited del cinese Joseph Lee Sou Leung, dP-Cube e Gianfranco Carbonato hanno reinvestito nella holding Femto sarl, a circa metà della catena di controllo di Femto Technologies spa, parte di quanto incassato, con il risultato di possedere indirettamente al termine dell’operazione un massimo del 6,3% di Femto Technologies spa.
In caso di raggiungimento delle adesioni, Prima Industrie lascerebbe Piazza Affari dopo 23 anni di contrattazioni divenendo la seconda società dell’anno diretta verso l’uscita di Palazzo Mezzanotte dopo l’annuncio di un’altra opa, quella su DeA Capital, partita il 23 gennaio e con scadenza il prossimo 17 febbraio (si veda altro articolo di BeBeez). L’offerta totalitaria volontaria, lanciata da Nova srl, società veicolo il cui capitale è interamente detenuto da De Agostini spa, riguarda il 32,156% del capitale non ancora in possesso di De Agostini, che ne detiene già direttamente il 67,062% a cui si aggiungono le azioni proprie in mano alla società d’investimento.