Parte questa mattina per concludersi il 5 ottobre, l’opa di F2i sgr e di Mediaset su Ei Towers, la società quotata allo Star che possiede le torri di trasmissione tv della stessa Mediaset. L’opa, annunciata lo scorso 16 luglio (si veda altro articolo di BeBeez), sarà condotta come noto dalla newco 2i Towers srl, a sua volta controllata al 100% da 2i Towers Holding srl, che è partecipata per il 40% da Mediaset e per il 60% da F2i TLC 1 srl.
Come descritto nel Comunicato relativo all’offerta, l’obiettivo dichiarato dell’operazione è il delisting per avere mano libera nel rafforzare le prospettive industriali e reddituali di EiTowers. L’offerta (scarica qui il Documento di offerta) è condizionata al raggiungimento del 90% del capitale, ma 2i Towers si è riservato la facoltà di rinunciare alla condizione e di acquistare un quantitativo di azioni inferiore al 90% del capitale sociale purché, a esito dell’offerta e tenuto conto degli acquisti eventualmente effettuati al di fuori dell’offerta, direttamente o indirettamente, venga a detenere una partecipazione superiore al 61,30%.
Se il delisting non venisse raggiunto a esito dell’opa, 2i Towers si riserva la possibilità di delistare comunque Ei Towers tramite fusione per incorporazione di Ei Towers in 2i Towers oppure nella controllante 2i Towers Holding srl, entrambi veicoli societari non quotati. In questo caso l’operazione si qualificherebbe come “fusione con indebitamento” tipica delle operazioni di leveraged buyout, tenuto conto dei finanziamenti soci concessi dalla holding a 2i Towers e dell’indebitamento assunto dalla holding ai fini dell’offerta. Come noto, infatti, l’operazione verrà finanziata in parte con una linea di credito sino a 480 milioni di euro messa a disposizione da Intesa Sanpaolo, Mediobanca e Unicredit a favore di 2i Towers Holding.
Per il resto, il capitale arriverà direttamente dai soci di 2i Towers Holding. In particolare, ha detto l’amministratore delegato di F2i sgr, Renato Ravanelli, in un’intervista pubblicata ieri da Il Sole 24 Ore, F2i investirà circa 700 milioni di euro di equity nell’operazione con il suo terzo fondo che a settembre chiuderà la raccolta a quota 3,6 miliardi, superiore all’obiettivo originario che era di 3 miliardi, come già aveva anticipato a MF Milano Finanza lo scorso febbraio (si veda altro articolo di BeBeez). Tra gli investitori, come già dichiarato a dicembre in occasione del primo closing, ci sono il GIC di Singapore e il fondo pensione canadese PSP Investments (si veda altro articolo di BeBeez).
L’offerta è a 57 euro per azione, con un premio del 19,4% sulla media dei sei mesi precedenti l’annuncio, che valorizza la società 1,6 miliardi di euro e venerdì il titolo a pIazza Affari ha chiuso sostanzialmente in linea, a quota 56,7 euro per azione.
Ei Towers ha chiuso il primo semestre 2018 con 135,4 milioni di euro di ricavi, dopo 262,9 milioni in tutto il 2017, con un ebitda rettificato di 69,8 milioni nei sei mesi e di 133,6 milioni nell’intero 2017 e con un debito finanziario netto di 360,7 milioni a fine giugno da 317,7 milioni a fine dicembre 2017 (si veda qui la Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2018).
La crescita di Ei Towers passerà anche da una progressiva separazione e distinzione proprietaria tra società che detengono asset infrastrutturali di telecomunicazioni e società erogatrici di contenuti televisivi e/o di servizi telefonici, dinamica già da tempo avviata positivamente a livello internazionale. Ravanelli ha spiegato al Sole 24 Ore che “in questo contesto i gruppi tendono a deverticalizzare, separando i servizi dalle infrastrutture. Questa evoluzione del settore porta ad aggregazioni infrastrutturali e al contempo al miglioramento del servizio. Lo abbiamo già visto per esempio nel campo dell’energia, dove abbiamo acquisito una certa esperienza”. Quanto a Mediaset, ha detto ancora Ravanelli, “abbiamo chiesto noi a Mediaset, che è il cliente principale di Ei Towers, di accompagnarci in questa fase. Poi, se ci saranno per esempio operazioni straordinarie che necessitino aumenti di capitale, Mediaset non seguirà e si diluirà”.