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Il Public Investment Fund (PIF), fondo sovrano dell’Arabia Saudita, ha siglato un accordo per acquisire una partecipazione di minoranza in Horacio Pagani spa, la holding che possiede l’intero capitale di Pagani Automobili spa, il produttore di iconiche supercar (si veda qui il comunicato stampa). Si dice che la quota in questione sia attorno al 30%.
PIF si affianca quindi nel capitale di Horacio Pagani spa agli attuali azionisti di minoranza Nicola Volpi (ex managing partner di Permira) ed Emilio Petrone (amministratore delegato di Sisal), sia direttamente sia attraverso il loro veicolo di investimento Movidea srl, mentre la famiglia Pagani (sia direttamente sia attraverso la holding Geminis srl) continuerà a detenere il controllo della società come azionista di maggioranza. Allo stesso tempo, Horacio Pagani, imprenditore italo-argentino, fondatore, ceo e Chief Design Officer, manterrà una posizione di leadership e un ruolo centrale nella società.
UBS Investment Bank ha agito in qualità di advisor finanziario esclusivo di Pagani. Withers Studio Legale ha agito come consulente legale per gli azionisti venditori. Rothschild & Co e Freshfields Bruckhaus Deringer hanno agito rispettivamente come advisor finanziario e consulente legale di PIF.
Fondata nel 1992, e con sede a San Cesario sul Panaro (Modena), Pagani è oggi uno dei brand più esclusivi di hypercar al mondo. Pioniere nel mondo dei materiali compositi nel mercato delle hypercar, Pagani ha esteso le proprie conoscenze all’utilizzo dei materiali più sofisticati, incluse le leghe di metallo più avanzate, creando negli anni una realtà ingegneristica di assoluto rilievo, che ha consentito alla società di progettare sotto tutti gli aspetti le proprie autovetture, omologate a livello globale.
Horacio Pagani spa ha chiuso il 2020 con un valore della produzione di 122 milioni di euro, 110,3 milioni di euro di ricavi consolidati, 41,5 milioni di ebitda e liquidità netta per 81,5 milioni (si veda qui l’analisi Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente), mentre Pagani Automobili spa ha chiuso il 2020 con 106,9 milioni di euro di ricavi, un ebitda di 42,2 milioni e liquidità netta per 63,8 milioni (si veda qui l’analisi Leanus).
L’investimento di PIF contribuirà a finanziare il percorso di crescita già avviato negli ultimi anni, a proseguire il suo percorso di innovazione nel mercato delle hypercar e a esplorare nuove opportunità di crescita nel segmento lifestyle con il lancio di Pagani Arte.
Del progetto non è stato svelato nulla di più, ma va ricordato che Pagani già negli anni passati ha affiancato il suo nome a quello di vari artisti per la confezione del suo calendario annuale. Per il 2021 sono stati ingaggiati per esempio tre importanti artisti della scuola argentina: Alfredo De la María, Jorge Ferreyra Basso e José María Villafuerte, che, attraverso i loro dipinti, hanno voluto celebrare le performance memorabili di alcune Hypercar Pagani del passato, del presente e del futuro, dalla prima Zonda alla più recente Pagani Imola, passando per la Huayra Roadster BC e la Zonda R del 2009 (si veda qui il comunicato stampa).
Horacio Pagani ha commentato: “Sin dalla sua nascita Pagani vanta partnership con i migliori player del settore, in quanto crediamo che solo attraverso un lavoro di squadra si riesca a raggiungere l’eccellenza. Questo è dimostrato dai rapporti pluriennali con i nostri partner tecnologici, leader indiscussi nei loro rispettivi settori, che continueranno a giocare un ruolo importante nel futuro di Pagani. Oggi siamo orgogliosi di annunciare questa importante partnership con PIF, un passaggio chiave per la nostra strategia di sviluppo di lungo termine, che prevede investimenti significativi per assicurare che le nostre prossime hypercar continuino a regalare emozioni uniche, indipendentemente dalla tecnologia di propulsione. PIF rappresenta il partner ideale per consolidare ulteriormente il posizionamento di Pagani come brand iconico nel mondo delle hypercars e per supportarne la strategia di espansione nel settore lifestyle.”
Presieduto da Mohammad bin Salman bin Abdulaziz Al Saud, principe ereditario della corona saudita e vice Primo Ministro dell’Arabia Saudita, PIF ha oggi circa 430 miliardi di dollari di asset in gestione, secondo l’SWF Institute. PIF è il motore economico di Saudi Vision 2030, un piano strategico di trasformazione del Paese lanciato nel 2016 da Mohammad bin Salman bin Abdulaziz Al Saud per rinnovare l’immagine internazionale e il modello economico dell’Arabia Saudita, rendendolo via via meno dipendente dal petrolio e diversificando gli investimenti, forte di un’immensa liquidità accumulata con l’oro nero in questi anni, gran parte della quale è appunto stata convogliata nel PIF. E il fondo considera oggi i settori Entertainment, Leisure and Sports tra quelli più interessanti nei quali investire. Ricordiamo che di PIF si era parlato lo scorso marzo come uno dei più interessati pretendenti per il controllo dell’Inter (si veda altro articolo di BeBeez).