Come anticipato da BeBeez, PRG Retail Group, interamente posseduto dal gruppo Artsana, a sua volta controllato da Investindustrial e dalla famiglia Catelli. acquisisce gli asset della società Toys”R”Us Iberia (che a inizio maggio aveva presentato una procedura di insolvenza volontaria) per il tramite delle sue controllate in Spagna e in Portogallo, mettendo in sicurezza la continuità dello storico marchio, di proprietà di WHP Global (si veda qui il comunicato stampa).
Per la gestione dell’operazione la società si è avvalsa della consulenza dei team internazionali di E&Y e dello studio legale Uria Menéndez.
Con questa operazione, il gruppo italiano leader nel settore del giocattolo e dei prodotti e servizi per bambini e famiglie, attivo già dal 1963 nella Penisola Iberica con il marchio Prénatal, sottolinea la volontà di rafforzare la propria presenza nei due mercati storici e perseguire la strategia di crescita in Europa.
Ricordiamo che Prénatal, per il tramite delle sue filiali Prénatal sa in Spagna e Prénatal Societade Unipersonal LDA in Portogallo aveva presentato una proposta al Tribunale di Madrid per procedere alla ripresa di alcuni asset della società Toys”R”Us Iberia, a seguito della presentazione dell’istanza di riorganizzazione giudiziaria formulata a fine maggio 2022 dalla medesima (si veda altro articolo di BeBeez). Così la catena di giocattoli Toys’R’Us Iberia, con questa acquisizione, ha evitato la liquidazione.
L’acquisizione, finanziata totalmente con risorse interne della società, porterà PRG Retail Group a consolidare la propria posizione nella penisola iberica con asset di grande valore e una rete ad alto potenziale di sviluppo: 46 negozi, di cui 35 dislocati in Spagna e 11 in Portogallo, i siti di e-commerce, il polo logistico, le sedi di Madrid e Lisbona con un organico complessivo di circa 800 persone.
Le vendite nette per i negozi facenti parte del perimetro di acquisizione si prevedono pari a 100 milioni di euro già nel 2022, generati da circa 2,5 milioni di transazioni di cui il 10% su piattaforme digitali. Dopo una lunga fase di declino, anche grazie al supporto di PRG, si prevede infatti una stagione natalizia a livelli pre-pandemia.
“Siamo pronti a portare in Spagna e Portogallo il modello che stiamo applicando con successo in Italia e con il quale intendiamo crescere per divenire il primo hub dedicato alla famiglia in Europa, capace di proporre ai clienti un’offerta specializzata e completa di giocattoli, abbigliamento e prodotti di puericultura in negozi altamente qualificati, multiformato e multi-insegna”, ha detto Amedeo Giustini, ceo di PRG Retail Group. “Per questo, procederemo con velocità alla condivisione dell’esperienza acquisita da PRG nella costruzione e nella gestione della customer journey del cliente su un insieme integrato di touchpoint fisici e digitali, investiremo per innovare le attuali tecnologie e per ottimizzare i processi, a partire da quelli di acquisto. Anche in Spagna e Portogallo intendiamo divenire il primo partner delle mamme e delle famiglie che crescono, dal momento della gravidanza a tutte le fasi di vita dei bambini. Paloma Perez, già ceo di Toys”R”Us Iberia, rimarrà alla guida del business garantendo continuità e conoscenza del mercato iberico, con l’obiettivo di costruire insieme un percorso di crescita e sviluppo”.
“Il business globale di Toys”R”Us si struttura attraverso 900 negozi ed e-commerce in oltre 25 Paesi. Siamo felici di poter iniziare a lavorare insieme al team di PRG. Al contempo, continueremo a portare avanti il nostro approccio strategico che mira all’espansione del brand Toys”R”Us negli attuali e in nuovi mercati in tutto il mondo”, ha commentato Yehuda Shmidman, chairmain e ceo di WHP Global Toys”R”US.
È bene sottolineare che il colosso distributivo dei giocattoli e degli articoli per l’infanzia, che raggruppa le insegne Prénatal, Bimbostore, Toys Center, King Jouet, Maxi Toys, ed è titolare della licenza esclusiva di FAO Schwarz, è sempre attento a nuove opportunità di business.
Ricordiamo che dopo due anni critici, PRG Retail Group ha realizzato nel 2021 vendite nette per 1.055 milioni di euro, su cui pesano per il 9,1% quelle omnichannel, con un incremento del 19,2% rispetto al 2020 e un ebitda del 6,6% calcolato sui ricavi netti (si veda qui il comunicato stampa).
Nel 2021 sono stati 912 i negozi di PRG Retail Group (+17,3% vs 2020), per una superficie totale di quasi 570.000 mq e hanno emesso 27 milioni di scontrini (+22,7% vs 2020).
PRG Retail Group, nato in Italia nel 2015, è il distributore leader di prodotti per l’infanzia e giocattoli con 912 negozi in 9 Paesi (Italia, Spagna, Portogallo, Francia, Grecia, Olanda, Belgio, Lussemburgo e Svizzera) e un organico di oltre 6.000 persone. L’alleanza con FAO Schwarz è del marzo 2021 (si veda qui il comunicato stampa) con il primo negozio a marchio Usa nel centro di Milano che ha aperto nel novembre successivo, in via Orefici.
Ricordiamo che lo scorso 26 novembre la sua controllata al 51%, King Jouet, ha ricevuto, il via libera definitivo dell’Antitrust francese per l’acquisto della catena di negozi di giocattoli Maxi Toys nell’Esagono e in Belgio. Il provvedimento ha suggellato, in via definitiva, il passaggio di proprietà di una rete di 115 negozi, di cui 95 in Francia e 20 in Belgio. La vicenda ha richiesto un certo tempo: il deal, infatti, è stato portato a termine nell’estate del 2020, e poi sottoposto, in prima battuta, all’autorità di vigilanza francese, che ha dato il proprio assenso, imponendo soltanto, nell’agosto del 2021, piccoli ritocchi (si veda qui il comunicato stampa).
PRG retail Group è interamente posseduto dal gruppo Artsana, a sua volta controllato da Investindustrial e dalla famiglia Catelli. La trattativa risale all’aprile 2016 (si veda altro articolo di BeBeez ) che ha visto il private equity fondato da Andrea Bonomi rilevare il 60% con la Catelli srl che ha mantenuto il restante 40%, con Michele Catelli presidente e Claudio De Conto amministratore delegato della società, garantendone la continuità gestionale (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel 2020 i ricavi consolidati di di Artsana sono stati pari a 1,515 miliardi di euro (-4,31% sull’anno precedente quando erano 1,584 mld). L’ebitda è risultato di 161,57 milioni (il 10,66% dei ricavi). La differenza tra valore e costi della produzione è invece di 42,8 milioni, mentre il debito netto è risultato di 222,8 milioni di euro (si veda qui il report di Leanus, una volta registrati gratuitamente).