Il fondo Clessidra Capital Partners 4, gestito da Clessidra Private Equity sgr, ha annunciato ieri il primo closing, a quota 270 milioni di euro circa (si veda qui il comunicato stampa). Nell’operazione, Clessidra Private Equity è stata assistita dallo studio legale Alma Società tra Avvocati per gli aspetti legali e regolamentari e da Mediobanca per l’attività di collocamento delle quote del fondo. Societe Generale Securities Services agirà nel ruolo di banca depositaria del nuovo fondo.
Gli investitori nel quarto fondo di Clessidra includono primari soggetti istituzionali italiani, tra i quali Cassa Forense e Fondo Italiano d’Investimento sgr (tramite FOF Private Equity Italia) nel ruolo di cornerstone investor. Come già avvenuto per il fondo Clessidra Capital Partners 3, Italmobiliare sarà sponsor del quarto, con un impegno a investire al primo closing di 75 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa). Le prossime fasi di raccolta del quarto fondo, che ha un target complessivo pari a 500 milioni di euro, coinvolgeranno anche investitori esteri. La notizia del lancio del quarto fondo era attesa dal giugno 2020, ma all’epoca si ipotizzava un obiettivo di raccolta di 600 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).
Capital Partners 4 avrà una strategia d’investimento in linea con quella dei fondi precedenti, ispirata alla costruzione di un portafoglio diversificato di partecipazioni di maggioranza in aziende italiane leader nel proprio settore, dall’elevato potenziale di crescita e il cui enterprise value è indicativamente compreso fra i 100 milioni e i 500 milioni di euro. La sgr ha inoltre identificato e selezionato cinque settori chiave su cui concentrare, in particolare ma non esclusivamente, le attività di investimento: Industrial Goods & Services, Financial Services, Consumer Products & Retail, Business Services e Healthcare.
Carlo Pesenti, presidente di Clessidra Private Equity sgr, ha commentato: “Dopo gli ottimi risultati del terzo fondo, il quarto si pone come strumento ideale per selezionare alcune eccellenti medie imprese italiane e aiutarle a crescere. In un contesto come quello attuale c’è stata anche un’evoluzione della percezione del rischio da parte di molti imprenditori, ora più inclini ad aprire il capitale. La finanza alternativa e in particolare il private equity possono quindi avere un ruolo importante e crescente e Clessidra è pronta a svolgere questo ruolo strategico”.
Andrea Ottaviano, ceo della sgr, ha aggiunto: “Il lancio del nuovo fondo rappresenta il completamento di un percorso svolto da Clessidra Private Equity nell’ultimo anno e consistito nella rifocalizzazione strategica sul mid-cap italiano, nella razionalizzazione della governance e nella ridefinizione del team di investimento del nuovo fondo. Le cinque specifiche core industry su cui si focalizzeranno le attività di investimento del nuovo fondo rappresentano settori che negli ultimi anni hanno continuato a evidenziare fondamentali interessanti per gli investitori e nei quali Clessidra Private Equity gode di un significativo vantaggio competitivo”.
La sgr conta già circa 2,8 miliardi di euro di impegni di capitale complessivi. Fondata nel 2003, è controllata da Clessidra Holding, detenuta al 100% da Italmobiliare, la holding di investimenti italiana controllata dalla famiglia Pesenti. Dalla fondazione, sono stati completati 24 investimenti per un ammontare complessivo superiroe a 2 miliardi di euro e un Enterprise Value aggregato di oltre 18 miliardi. Nello stesso periodo, sono state concluse 27 operazioni di add-on per le società in portafoglio. La società gestisce attualmente i fondi Clessidra Capital Partners 2, 3 e 4.
Ricordiamo che il terzo fondo di Clessidra lo scorso aprile ha chiuso un accordo volto ad acquistare la quota di maggioranza del gruppo vinicolo Mondodelvino spa. A vendere è stata la famiglia Martini, fondatrice dell’azienda insieme a Roger Gabb e Christoph Mack nel 1991 (si veda altro articolo di BeBeez). Clessidra 3, oltre a Mondodelvino, ha in portafoglio la società vitivinicola Botter; il costruttore di porte scorrevoli Scrigno; il colosso del fintech Nexi, tramite la holding Mercury (assieme ad Advent International e Bain Capital) e infine l’azienda di illuminotecnica L&S Italia.
Capital Partners 3 aveva chiuso la raccolta a 607 milioni nel 2016, dopo aver ridotto il target rispetto all’obiettivo iniziale di 1,1 miliardi, a seguito della prematura scomparsa del fondatore della sgr, Claudio Sposito nel gennaio di quell’anno (si veda altro articolo di BeBeez). Nonostante il track record dei primi due fondi Clessidra Capital Partners I (820 milioni di euro) e Clessidra Capital Partners II (1,1 miliardi), venuto a mancare Claudio Sposito, ossia il principale dei cosiddetti key men del fondo, non era stato semplice continuare nel fundraising tra gli investitori internazionali. Così la raccolta era stata conclusa grazie all’intervento di Italmobiliare, che nel maggio del 2016 aveva annunciato l’acquisizione della sgr (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo infine che nel settembre 2019 Clessidra aveva annunciato il primo closing a 320 milioni di euro del suo nuovo fondo dedicato agli investimenti in Utp corporate, battezzato Clessidra Restructuring Fund (CRF), con l’acquisizione di un portafoglio di crediti verso 14 aziende, che sono stati ceduti da 10 banche (si veda altro articolo di BeBeez). Il progetto era già annunciato nel settembre 2018 dall’ex amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni, oggi vicepresidente esecutivo della sgr (si veda altro articolo di BeBeez) e che gestisce direttamente il nuovo fondo insieme a Giovanni Bossi, ex amministratore delegato di Banca Ifis, così come già noto dal giugno 2019 (si veda altro articolo di BeBeez).
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