Il gruppo RINA, che fornisce un’ampia gamma di servizi ad alto valore aggiunto nei settori energia, marine, certificazione, infrastrutture, trasporti e industry, cerca nuovi soci. Lo ha annunciato l’amministratore delegato Ugo Salerno in un’intervista al Corriere della Sera, precisando che Naus spa, il veicolo di investimento dei fondi VEI Capital, VS&L e NB Renaissance, che deteneva il 27% del capitale di RINA, ha ceduto di recente la sua quota allo stesso RINA.
Ha spiegato Salerno: “Un’uscita concordata a cui sta seguendo una situazione solo temporanea: siamo in contatto con alcuni fondi per un possibile loro ingresso come azionisti di minoranza, con una quota complessiva che può arrivare anche al 33%. L’operazione dovrebbe chiudersi entro fine anno e portare nuove risorse e competenze specifiche per continuare sulla strada delle acquisizioni”.
A proposito di acquisizioni, Salerno ha annunciato che RINA ha appena comprato il 100% della statunitense Patrick Engineering, società con sede a Chicago, che si occupa di consulenza ingegneristica nei settore delle infrastrutture e dei trasporti oltre che in quello delle energie rinnovabili e che ha chiuso il 2022 con ricavi netti pari a 60 milioni di dollari e 340 dipendenti. Il prezzo di acquisizione dovrebbe aggirarsi sui 50 milioni di dollari, pari a 8-10 volte l’ebitda. Ha detto Salerno: “L’acquisizione è una nuova base negli Usa, un’opportunità unica per crescere nel fiorente mercato delle infrastrutture del Nord America. Gli Usa diventeranno uno degli hub principali del gruppo”.
In precedenza, nell’ottobre 2021, RINA aveva acquisitodai fondatori Paolo Alberto Flammini ePaolo Capozucca il 51% di Cyber Partners spa, startup innovativa e società benefit attiva dal 2019 e specializzata nella prestazione di servizi di consulenza in materia di cyber security in favore di clienti attivi soprattutto nel settore bancario e industriale (si veda altro articolo di BeBeez). Poche settimane prima era invece stata annunciata l’acquisizione dell’intero capitale di Logimatic Solutions, software house leader nel suo settore, con sede in Danimarca e guidata dal ceo Lars Riisberg (si veda qui il comunicato stampa). Nel marzo 2021 il gruppo, attraverso la controllata RINA Consulting, ha acquisito dal fondatore Andrea Storico l’intero capitale sociale di Interconsulting Engineering, società di ingegneria con sede a Roma con circa 5 milioni di euro di ricavi e 50 dipendenti specializzati in sistemistica elettronica e un know-how all’avanguardia nella progettazione e sviluppo di sistemi ed applicazioni integrati e, in particolare, di soluzioni ad alto contenuto tecnologico nell’avionica (si veda qui il comunicato stampa). Nel luglio 2019 il gruppo aveva invece comprato CND Studio, fondato a Milano da Gino Fabbri nel 1995 e specializzato nella formazione e certificazione degli operatori di controlli non distruttivi (si veda altro articolo di BeBeez). Nel corso del 2018 RINA aveva rilevato la maggioranza di Comete Engineering, per rafforzare la presenza nel settore ingegneristico su scala internazionale. Mentre nel maggio 2016 la società aveva comprato il 100% della britannica Edif Group Limited per circa 150 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Proprio grazie alla strategia di m&a, i ricavi del RINA nel 2022 sono saliti a 680 milioni di euro e nel 2023 dovrebbero superare i 700 milioni. RINA aveva chiuso il bilancio 2021 con ricavi netti pari a 533 milioni di euro, un utile netto di 8,1 milioni e un debito finanziario netto di 139,7 milioni di euro, con una conseguente riduzione della leva a 1,92 (si veda qui il comunicato stampa). Il 2020 si era invece chiuso con ricavi di circa 485 milioni di euro e un utile netto di 4,9 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).
Nessun accenno invece al progetto di quotazione che era allo studio prima dello scoppio della pandemia e che poi era stato messo in stand-by in attesa di tempi migliori. Nel gennaio 2021, in occasione della diffusione dei dati di bilancio 2020, era stato ipotizzato lo sbarco sul listino non prima di due anni, il che significherebbe appunto inizio 2023.