Nuova gestione in Sardegna per Rocco Forte Hotels ltd, il gruppo alberghiero del lusso che fa capo a Sir Rocco Forte che possiede in Italia, fra gli altri, l’Hotel de Russie e il de la Ville di Roma, il Savoy di Firenze e il Verdura Resort in Sicilia. Grazie a un accordo con Sixth Street, il marchio assumerà la conduzione dell’ex hotel Le Palme di Liscia di Vacca, a Porto Cervo (costa Smeralda), la cui inaugurazione è prevista per il 2024 (si veda qui il comunicato stampa).
Completamente riqualificato da Rocco Forte Hotels, il resort assicurerà i più alti standard di comfort sia negli ambienti sia nel servizio e sarà caratterizzato da 64 camere e suite, una spa all’avanguardia, tre ristoranti, un rooftop bar panoramico e spazi dedicati per riunioni ed eventi.
Il suo concept architettonico e paesaggistico è stato elaborato da Patrizia Pozzi ed Efisio Onali, mentre l’interior design è stato affidato a Patricia Urquiola.
Il nuovo resort è stato sviluppato congiuntamente con la società milanese di asset management e consulenza alberghiera Eidos Hotel Capital Partners, che ha agito in qualità di socio operativo e asset manager per Sixth Street, società di investimento globale con circa 65 miliardi di dollari di asset in gestione, che ha acquisito la proprietà nel gennaio 2022.
Sixth Street utilizza il suo capitale flessibile a lungo termine, le capacità basate sui dati e la cultura one team per sviluppare temi e offrire soluzioni alle aziende in tutte le fasi di crescita. Il team immobiliare europeo, con sede a Londra, collabora con gestori di proprietà e investitori istituzionali per acquisire, finanziare, sviluppare e fornire competenze di assistenza per asset nel settore immobiliare.
Da qualche settimana, Rocco Forte Hotels sarebbe in trattative avanzate con il Public Investment Fund (PIF), fondo sovrano dell’Arabia Saudita presieduto dal principe Mohammed bin Salman bin Abdulaziz, interessato ad acquisire una quota di minoranza significativa della catena alberghiera (si veda altro articolo di BeBeez). Il fondo sarebbe in prima linea nelle trattative per acquisire una quota non specificata del gruppo che sarebbe valutato circa 1,3 miliardi di euro (1,4 miliardi di dollari). Secondo l’agenzia di stampa, alla data dell’articolo (3 marzo) non c’era certezza della conclusione delle trattative, anche se le delibere erano in corso ed era inclusa nell’operazione una clausola per cui in ogni modo Rocco Forte avrebbe mantenuto il controllo del gruppo.
Farebbe parte della quota in vendita anche il 23% che era stato acquisito nel novembre del 2014 dall’allora Fondo Strategico Italiano, oggi CDP Equity, e dall’allora FSI Investimenti (oggi CDPE Investimenti, società detenuta per circa 77% da CDP Equity e per circa 23% da Kuwait Investment Authority) per un importo di 60 milioni di sterline, pari a circa 76 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Il resto del capitale era rimasto di proprietà di Sir Rocco Forte, figlio del defunto magnate degli hotel, Charles Forte. L’operazione era stata interamente effettuata in aumento di capitale e si inseriva nella più ampia strategia di Cassa depositi e prestiti di creare un polo del turismo italiano con l’obiettivo di rafforzare il settore turistico – alberghiero.
Secondo Il Sole 24 Ore di venerdì 10 marzo, PIF avrebbe battuto sul filo di lana un operatore industriale nel processo di vendita affidato a Rothschild, raggiungendo un accordo per cui acquisterebbe sia il 23% facente capo a Cdp Equity sia una quota del 26% dalla famiglia Forte, che manterrebbe così il controllo del gruppo rimanendo a gestirlo.
Se le cifre oggetto delle voci di mercato fossero confermate, si tratterebbe di una sostanziale plusvalenza per CDP, visto che nel 2014 l’intera società britannica era stata valutata poco meno di 350 milioni di euro, mentre invece ora la valutazione del 49% della stessa sarebbe di circa 640 milioni di euro.
Le voci relative alla vendita di parte della società non sono una novità, tant’è che già a dicembre 2022 circolavano voci, come riportato da La Repubblica, che la società avesse messo in vendita il 49% del capitale, cercando nuovi investitori con cui portare avanti il piano di sviluppo. Fra i potenziali acquirenti, oltre al fondo PIF, si citava anche LVMH che con il gruppo Belmond ha diversificato nei viaggi di lusso. Anche in quel caso si evidenziava come CDP avrebbe potuto monetizzare l’investimento effettuato nel 2014, tanto più che il patto che la legava a Sir Rocco Forte era in scadenza a febbraio 2023.
Il gruppo alberghiero, fondato da Sir Rocco Forte e da sua sorella, Olga Polizzi, nel 1996, è una collezione di alberghi e resort dal carattere unico, gestiti da una famiglia che si occupa di ospitalità da quattro generazioni. Fra gli indirizzi italiani, oltre a quelli già citati, sono parte della catena l’hotel Villa Igiea di Palermo, la Masseria Torre Maizza in Puglia, Rocco Forte Private Villas, all’interno del Verdura Resort, e Rocco Forte House a Roma, format di raffinati appartamenti dedicati a professionisti o famiglie interessati a soggiorni per periodi medio-lunghi in contesti di elevata qualità. In partnership con Generali Real Estate, il format dovrebbe essere aperto quest’anno a Milano, in via Manzoni 46 all’angolo con via della Spiga dove, sempre quest’anno, è prevista l’inaugurazione di un altro albergo della catena, sotto il nome di The Carlton Hotel Milano.
Rocco Forte Hotels genera un fatturato stimato in 412,9 milioni di dollari (386 milioni di euro) annui (fonte: growjo.com). con ricavi per dipendente stimanti in 355.600 dollari per 1.161 dipendenti, numero cresciuto del 5% l’anno scorso. In totale, l’offerta della società è costituita da 14 hotel e 29 bar-ristoranti in tutto il mondo.
Per quanto concerne il potenziale acquirente delle quote, PIF è un fondo sovrano dell’Arabia Saudita e uno dei più grandi al mondo, con 620 miliardi di dollari di asset under management (580 miliardi di euro circa), 71 società create e investimenti in 13 diversi settori. Quello in Rocco Forte Hotels farebbe parte di una strategia di diversificazione che l’anno scorso ha già portato il fondo a investire nel turismo di alto livello: 50 milioni di dollari in Habitas, un operatore di alloggi incentrati sulla sostenibilità, insieme ad A&K Travel Group, e 900 milioni di dollari per sostenere l’espansione globale di Aman Group.