Sfida tra titani per il controllo di Atlantia e il delisting da Piazza Affari. E’ emersa all’improvviso ieri (si veda qui Bloomberg) la notizia che il gruppo di infrastrutture autostradali quotato a Piazza Affari e che fa capo per il 33% alla Edizione Holding della famiglia Benetton è oggetto delle mire di due cordate. Da un lato ci sono il fondo americano Global Infrastructure Partners (GIP, lo stesso che nel 2018 ha investito in Italo Nuovo Trasporto Viaggiatori, si veda altro articolo di BeBeez), il gruppo canadese Brookfield Asset Management (che controlla anche Oaktree Capital Management) e il colosso delle costruzioni spagnolo ACS, guidato da Florentino Perez (noto anche per essere il presidente della squadra di calcio Real Madrid) e socio di Atlantia nel gruppo spagnolo di autostrade Abertis; mentre dall’altra parte c’è la stessa famiglia Benetton supportata da Blackstone. Proprio ACS nel pomeriggio di ieri ha pubblicato una nota, su richiesta della Consob spagnola, con la quale ha precisato che ha siglato un accordo esclusivo con GIP e Brookfield in base al quale ACS stessa rileverebbe la maggioranza del business della autostrade di Atlantia, anche se “nessuna decisione ufficiale è stata presa”. Il titolo Atlantia ieri ha ovviamente reagito alla notizia con un rialzo, chiudendo a 18,995 euro (+2,4% da 18,54 euro di martedì 5 aprile), per una capitalizzazione di 15,7 miliardi di euro.
I movimenti sono partiti all’indomani della finalizzazione dell’acquisizione dell’88% di Autostrade per l’Italia (ASPI) da parte di Holding Reti Autostradali, nuova società di diritto italiano che fa capo per il 51% a CDP Equity e per la restante parte a Blackstone Infrastructure Partners (24,5%) e a Macquarie Asset Management (24,5%) (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scorso 30 marzo si sono avverate infatti tutte le condizioni sospensive e quindi le obbligazioni delle parti di vendere e acquistare la partecipazione detenuta da Atlantia in ASPI sono divenute vincolanti e finali (si veda qui il comunicato stampa).
Ricordiamo che proprio ACS nell’aprile 2021 aveva fatto irruzione nella partita per ASPI, mettendo sul piatto una valutazione di 10 miliardi di euro per la società controllata da Atlantia, ben di più dei 9,3 miliardi di euro offerti dal consorzio Cdp Equity-Blackstone Infrastructure Partners-Macquarie Infrastructure and Real Assets (si veda altro articolo di BeBeez). La sortita di ACS allora non aveva avuto successo, ma ora appunto Perez ci riprova al piano di sopra.